Gesรน dona le sue Carni a tutti, a tutti le dona.
In questa notte santa noi ricordiamo la Cena del Signore, che viene a darci Se stesso, Colui che, dinanzi al tradimento, alle sofferenze e alla morte, riscatta, rispondendo nellโamore. Amando, egli vince ogni male.
Egli ricambia al disamore, dandoci lโEucaristia; spezza le sue Carni sulla mensa e le spezza anche sulla Croce perchรฉ sia il nutrimento, il Pane divino che viene a trasformare il male dellโuomo nel suo bene.
Cristo ci dona la sua Vita, ci dona lโEucaristia.
Ci fa dono del sacerdozio che perpetua la sua Carne per far sรฌ che egli possa vivere in mezzo agli uomini nel trascorrere del tempo.
Ci indica il mezzo per eccellenza per vivere bene lโEucaristia, il sacerdozio e lโamore fraterno, che ci comanda di vivere fra noi: lo possiamo nellโumiltร e nel servizio.
Lavando i piedi agli apostoli ce ne fa segno:
ยซSe io, il vostro Maestro e Signore, faccio questo, quanto piรน voi dovete lavarvi i piedi gli uni agli altri.ยป
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Solo nellโumiltร cโรจ il servizio, solo nellโumiltร ci sono lโascolto e lโadorazione, la profonda fusione nellโintimitร del cuore, in un dialogo di confidenza con Dio nella Comunione.
Se cโรจ questo aspetto vissuto, noi possiamo vivere bene il servizio tra i fratelli, sapremo veramente amare.
Questa รจ la dimensione primaria e fondamentale.
NellโEucaristia ricevuta noi veniamo poi nutriti ulteriormente allโumiltร , al servizio, allโamore, per farci, noi stessi, quel Pane Santo che si spezza, che spezza il proprio cuore, la sua vita, il suo tempo, la sua persona per essere eucaristia per gli altri.
Questo vuol dire:
ยซFate questo in memoria di me!ยป
Chi mangia di me vivrร di me!
Fonte: Monaci del monastero di S.Vincenzo Martire โ Bassano Romano (VT)
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