Insegnaci, Signore, le tue vie…
Il profeta Isaia, nella prima lettura, indica gli ambiti di conversione, che sono la carità fraterna e un vero senso di onestà nei riguardi degli emarginati. “Allora troverai la delizia nel Signore”. In questo modo, si vive in comunione con il Signore, perché si elimina l’oppressione, la violenza, la diffamazione, il materialismo che si oppone al rispetto del giorno del Signore.
“Ti farò gustare l’eredità di Giacobbe tuo padre”. L’unica condizione per vivere felici e prendere parte ai doni dell’Alleanza consiste nello stare in comunione con Dio e, in Dio, con gli altri; più ci avviciniamo a Dio, più saremo felici. Perciò “Insegnaci, Signore, le tue vie”. Il brano evangelico, invece, propone la vocazione di Levi, esattore delle tasse. Gesù accetta il suo invito ad un grande banchetto ma per questo viene decisamente rimproverato dai farisei.
La risposta del Signore è immediata: “Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori alla conversione”. La scelta è categorica; chi ascolta l’invito “Seguimi” trova una liberazione profonda. L’evangelista annota a proposito di Levi: “Egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì”. Liberato da ogni legame, Levi diviene un uomo “alzato, tirato sù”, rinnovato (nel greco biblico, il termine corrispondente a “anastà s” “si alzò” che è usato altrove per indicare la risurrezione di Gesù).
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La gioia di aver ottenuto una “risurrezione” personale stimola Levi a radunare amici e conoscenti per festeggiare insieme e condividere l’incontro decisivo con la Presenza divina. In questi primi giorni di Quaresima, l’essenziale del messaggio ascetico e spirituale ci è già stato comunicato: la conversione, l’eliminazione di legami negativi, la fraternità in Cristo che ci libera.
Monaci Benedettini Silvestrini
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