Monaci Benedettini Silvestrini – Commento al Vengelo del 2 Febbraio 2022

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Cresceva, si fortificava, pieno di sapienza e di grazia.

L’episodio della presentazione di Gesù al Tempio è pieno di personaggi e rappresenta una antologia di tutti i misteri contemplati nell’Incarnazione e nella Natività. Gesù si reca alla casa del Padre dove incontra Simeone che, spinto dallo Spirito Santo, preannuncia la Passione e la Resurrezione di Cristo e il suo piano eterno di salvezza.

Nell’ultima espressione di San Luca, abbiamo anche l’umanità di Gesù, che cresce; abbiamo l’umanità di Maria che partecipa alla Passione di Cristo; abbiamo l’umanità di Giuseppe che provvede a formare con Gesù e Maria una famiglia terrena, luogo e palestra di crescita spirituale ed umana, così oltraggiata in questi ultimi tempi.

Ma vediamo anche uno speciale legame, l’unico, tra il Figlio e la madre; vediamo anche la loro diversità. Maria è la piena di grazia; la creatura prescelta per essere il tabernacolo vivente del Cristo, Figlio del Dio vivente, è salutata così dall’angelo. Una legame naturale e soprannaturale unisce Maria con Gesù. Un legame che si rafforza proprio nel tempo, nel quale Gesù, umanamente, cresceva e si fortificava nella famiglia di Nazareth.

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Gesù, che non è stato informato dalla Grazia, ma ha la grazia per natura; in Lui e nella sua preesistenza non vi è predestinazione e non vi è scelta; nella sua natura Divina, Egli è l’artefice della grazia che saprà donarci con la sua Morte e Resurrezione. Gesù è la Sapienza incarnata ed eterna e che nella sua umanità, pieno di sapienza, crescerà e si fortificherà nell’amore di famiglia che lo ha accolto nella fede.

Il vangelo di oggi ispira la bella esortazione di San Giovanni Paolo II: «famiglia, diventa ciò che sei!».