Monaci Benedettini Silvestrini – Commento al Vengelo del 15 Aprile 2022

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E’ giunta l’ora…

E giunta finalmente l’ora così tanto attesa! Ci piace quindi fare emergere queste ultime raccomandazioni di Gesù già pronto sull’altare del sacrificio per offrirsi. “«Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé”. Davvero non c’è molto da aggiungere alla scena raccontata nella passione secondo Giovanni.

Che scena, a cui assiste lo stesso Giovanni. Questi affidamenti confermano il legame profondo tra Gesù e Giovanni, al punto di affidarlo a Maria Sua Madre. Infatti disse un carissimo professore: “Dalle mani di Giovanni in poi, di mano in mano, questa Madre ha attraversato tutta la storia e tutta la Chiesa. Ovunque c’è un discepolo, lì c’è anche la Madre, perché è volontà di Cristo che Sua Madre ci faccia da madre. E una madre sa esserlo soprattutto nell’ora della prova e nell’ora del buio.

Si comprende allora come mai nella preghiera dell’Ave Maria noi, fin da bambini ripetiamo: prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte. È il nostro modo di ricordarci che tutto quello che viviamo qui è contenuto, per volontà di Gesù stesso, nell’abbraccio della Madre. La Chiesa stessa, quando pensa a chi dovrebbe assomigliare, non può fare a meno di pensare a questa donna”. E questa Chiesa siamo noi, ogni singolo battezzato, impariamo quindi da Maria, la prima discepola del figlio. Da “sotto la Croce” nasce la Sua maternità ed è estesa su ciascuno di noi. In questo giorno più buio dell’anno, offriamo la nostra vita come Maria ai piedi della croce.

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Oggi non si celebra l’eucaristia. La Chiesa medita sul contenuto stesso del ‘Memoriale’: la morte redentrice di Cristo, fonte di salvezza per ogni uomo.
Oggi, come il mercoledì delle ceneri, vige l’obbligo del digiuno e dell’astinenza.