Rabbunì! Maestro!
Su Maria Maddalena, iconografia, letteratura e quant’altro, si sono sbizzarriti nel delineare il personaggio, spesso confondendola con altre Marie dei vangeli. Oggi, la liturgia ce la presenta come Apostolorum Apostola, come colei, che per prima, ha portato agli stessi apostoli, il messaggio del Cristo Risorto.
La incontriamo oggi nella scena del «giorno dopo il Sabato», tratteggiata nel vangelo di Giovanni. È un momento pieno di pàthos e di drammaticità, in cui pianto, dolore, ricerca, delusione, gioia si méscolano a formare un quadro quanto mai realistico. Nel corso del racconto, scopriamo il percorso non solo di fede, ma umano di ognuno di noi e scorgiamo, come nell’arco di poco tempo, vengano racchiuse tutte le espressioni interne ed esteriori dell’agire dell’uomo.
Maria Maddalena così, da personaggio pio e che la devozione ha trasformato, rendendolo alquanto languido, può assurgere a donna forte, a modello dell’umanità. In lei e con lei ogni persona può esclamare: «Rabbunì, Maestro!», riconoscendo e accogliendo il Cristo come il Signore della vita e come Colui che ci fa partecipi della sua missione salvifica.
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Chiediamo a lei oggi: «Raccontaci, Maria: che hai visto sulla via?» E lei ci risponderà: «La tomba del Cristo vivente, la gloria del Cristo risorto».
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