Monaci Benedettini Silvestrini – Commento al Vangelo del 14 Settembre 2022

347

Ti saluto, o croce santa!

Sono le parole del canto pasquale del Venerdì santo che accompagna i fedeli mentre si apprestano in processione per adorare la Croce. Questo saluto oggi diventa una festività, una esaltazione che riguarda in primo luogo Colui che umiliandosi per noi si è fatto obbediente fino alla morte e alla morte di croce. Dio stesso lo ha poi esaltato perché ogni ginocchio si pieghi in cielo e in terra e ogni lingua proclami che Gesù è il Signore.

Celebriamo quindi la gloria di Dio Padre, la nostra liberazione e tutto quel grandioso evento salvifico che noi chiamiamo redenzione, salvezza, riscatto. Tutto ciò ci infonde un salutare pensiero: anche noi indissolubilmente legati alla croce, alla sofferenza, frutto del peccato, veniamo esaltati perché redenti, perché anche noi candidati alla risurrezione con Cristo.

Abbiamo la grande occasione di recuperare appieno la fiducia nella salvezza e superare finalmente quell’angoscia che ci opprime quando sperimentiamo invece le amare delusioni che ci propiniamo vicendevolmente, noi poveri mortali. Quella croce, prima riservata come umiliante condanna degli schiavi, e noi tutti lo eravamo, segno di ignominia, ora è diventata segno di una definitiva vittoria. Per questo san Giovanni ci ricorda che “Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui”.

- Pubblicità -

Quindi è un mistero di amore quello che oggi vogliamo celebrare con l’esaltazione della santa croce. È il giorno della gratitudine, che dobbiamo esprimere con tutta la nostra vita, ma anche semplicemente impegnandoci a fare bene, con attenzione e devozione, il segno della croce.

Monaci Benedettini Silvestrini

Photo by Aaron Burden on Unsplash