Ti saluto, o croce santa!
Sono le parole del canto pasquale del Venerdรฌ santo che accompagna i fedeli mentre si apprestano in processione per adorare la Croce. Questo saluto oggi diventa una festivitร , una esaltazione che riguarda in primo luogo Colui che umiliandosi per noi si รจ fatto obbediente fino alla morte e alla morte di croce. Dio stesso lo ha poi esaltato perchรฉ ogni ginocchio si pieghi in cielo e in terra e ogni lingua proclami che Gesรน รจ il Signore.
Celebriamo quindi la gloria di Dio Padre, la nostra liberazione e tutto quel grandioso evento salvifico che noi chiamiamo redenzione, salvezza, riscatto. Tutto ciรฒ ci infonde un salutare pensiero: anche noi indissolubilmente legati alla croce, alla sofferenza, frutto del peccato, veniamo esaltati perchรฉ redenti, perchรฉ anche noi candidati alla risurrezione con Cristo.
Abbiamo la grande occasione di recuperare appieno la fiducia nella salvezza e superare finalmente quellโangoscia che ci opprime quando sperimentiamo invece le amare delusioni che ci propiniamo vicendevolmente, noi poveri mortali. Quella croce, prima riservata come umiliante condanna degli schiavi, e noi tutti lo eravamo, segno di ignominia, ora รจ diventata segno di una definitiva vittoria. Per questo san Giovanni ci ricorda che โDio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perchรฉ il mondo si salvi per mezzo di luiโ.
Quindi รจ un mistero di amore quello che oggi vogliamo celebrare con lโesaltazione della santa croce. ร il giorno della gratitudine, che dobbiamo esprimere con tutta la nostra vita, ma anche semplicemente impegnandoci a fare bene, con attenzione e devozione, il segno della croce.
Monaci Benedettini Silvestrini
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