Monaci Benedettini Silvestrini – Commento al Vangelo del 11 Luglio 2022

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La vite e i tralci…

Ci fa da guida in questo giorno particolarmente solenne per noi monaci e per tutta la Chiesa in Europa, la splendida immagine evangelica della vite e dei tralci. La leggiamo nel contesto monastico e ci lasciamo guidare dallo stesso Patriarca San Benedetto. Egli con un linguaggio altamente teologico e biblico vede la vita del monaci come un faticoso e gioioso “ritorno” a Dio, da cui ci eravamo allontananti per la disobbedienza.

Il ritorno, come accadde al popolo d’Israele, implica una liberazione dalla schiavitù, un passaggio attraverso le acque del mare rosso, un lungo percorso nel deserto e l’approdo finale nella terra promessa. È un cammino di conversione e di salvezza, è un prodigioso innesto alla vite nuova che è Cristo. È la splendida esperienza di veder rinverdita l’esistenza, è ancora una gioiosa corsa verso Cristo con “il cuore dilatato”.

La vita del monaco, ma ciò vale anche per ogni cristiano, mediante l’ascolto, la preghiera, la lettura sapienziale della parola di Dio, la ricerca incessante della perfezione e la sequela di Gesù, è proposta e vissuta come una gioiosa esperienza pasquale. Ciò scaturisce come naturale esigenza dell’innesto alla vite: per essere con Cristo dobbiamo essere disposti a seguirlo coraggiosamente ovunque, fino alla croce, fino al sepolcro per avere così la certezza che l’innesto ha prodotto il suo splendido frutto, la vita nuova in Cristo, la nostra personale risurrezione.

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In questa prospettiva l’ “Ora et Labora” benedettino, la preghiera e il lavoro, che scandiscono essenzialmente la vita del monaco, ma che ogni cristiano in situazioni diverse sperimenta quotidianamente, diventano motivi di fecondità e di gioia. La sua Regola, non solo ha ispirato ed ispira ancora la vita di migliaia di monaci in ogni parte del mondo, ma ha fatto il suo ingresso in tanti ambienti.

E per questo le Abbazie e i Monasteri a loro volta si stanno aprendo sempre più, come lo erano già secoli fa, nell’accogliere persone, per operare un nuovo e vitale innesto tra la vita del mondo e quella dei consacrati. Per ricordare e rinsaldare questo innesto, già operato gloriosamente nei secoli passati, San Benedetto è stato proclamato meritatamente Patrono d’Europa. Anche questo è un innesto che deve però trovare ancora la piena realizzazione in altre realtà della vita sociale.

Molti, pare, vogliano ignorare le radici storiche e religiose che hanno evangelizzato e civilizzato la nostra Europa. Speriamo di non dover costatare che il distacco dalla vite feconda non riduca i tralci alla essiccazione e alla sterilità che finisce ad essere terribilmente bruciata nel fuoco…

Monaci Benedettini Silvestrini

Photo by Aaron Burden on Unsplash