HomeVangelo della DomenicaMissionari della Via - Commento alle letture di domenica 7 Aprile 2024

Missionari della Via – Commento alle letture di domenica 7 Aprile 2024

Commento al brano del Vangelo di: Gv 20, 19-31

Pace e bene, Cristo è risorto! E’ veramente risorto, alleluja!
In questa II domenica di Pasqua, Domenica della Divina Misericordia, apriamo il cuore alla misericordia del Signore che realmente guarisce la nostra vita!

Il Vangelo di questa domenica ci consegna la manifestazione del Risorto  nella prospettiva di Giovanni. Vediamo tre piccoli passaggi. Gli effetti del Risorto. La domenica sera di Pasqua, mentre i discepoli erano  chiusi nel cenacolo per paura dei Giudei, «venne Gesù, stette in mezzo e  disse loro: “Pace a voi!”».

La loro paura è vinta dalla Sua presenza, presenza  che dà gioia, che infonde pace: sono i primi “effetti” della presenza del  Risorto nella nostra vita, nelle nostre famiglie, nelle nostre Comunità.  Come ha ricordato Benedetto XVI: «ci sono tante cose che non vediamo e  che esistono e sono essenziali. Per esempio, non vediamo la nostra  ragione, tuttavia abbiamo la ragione… Non vediamo, in una parola, la  nostra anima e tuttavia esiste e ne vediamo gli effetti, perché possiamo  parlare, pensare, decidere ecc…

- Pubblicità -

In una parola, proprio le cose più profonde,  che sostengono realmente la vita e il mondo, non le vediamo, ma  possiamo vedere, sentire gli effetti. L’elettricità, la corrente non le vediamo,  ma la luce la vediamo. E così via. E così anche il Signore risorto non lo  vediamo con i nostri occhi, ma vediamo che dove è Gesù, gli uomini  cambiano, diventano migliori. Si crea una maggiore capacità di pace, di  riconciliazione, ecc…

Quindi, non vediamo il Signore stesso, ma vediamo  gli effetti: così possiamo capire che Gesù è presente. Come ho detto,  proprio le cose invisibili sono le più profonde e importanti. Andiamo dunque incontro a questo Signore invisibile, ma forte, che ci aiuta a vivere  bene. 

Diffondere il perdono. Gesù non solo dona la sua pace ma affida alla  Chiesa una missione: diffondere la sua misericordia, essere “canale” del  suo perdono. La potenza dell’amore misericordioso del Padre, passa  attraverso Cristo e ci raggiunge per mezzo della Chiesa e dei suoi  sacramenti. «In un’altra circostanza, Gesù, ad un paralitico che chiedeva  d’esser guarito aveva detto: “Figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati ” e a  quanti avevano contestato questo suo potere aveva risposto: “perché  sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere, sulla terra, di rimettere i  peccati: “Ti ordino, alzati, prendi il tuo lettuccio e va’ a casa tua” ( Mc 2,1.12- 13).

- Pubblicità -

Ora, questo potere è affidato ai suoi che, nella Chiesa divengono i  ministri della Misericordia che risana, ” ministri del Sangue”, dirà Caterina da Siena, quel sangue versato, che ridona la vita e consente all’umanità  riconciliata in Cristo, di vivere in comunione con Dio» (suor G. Pisano o.p.).  Quanta pace nel lasciarsi riconciliare con Lui.

Quanta serenità nello  sperimentare il suo abbraccio misericordioso nella confessione… Quante  vite cambiate e liberate da questo meraviglioso sacramento. Non  lasciamoci togliere dalla tentazione questo momento di profonda  guarigione! I dubbi e la fede. Infine, la domenica successiva, ecco l’esperienza di  Tommaso. Egli era profondamente scosso e tormentato dai dubbi, non  riusciva a credere quanto vissuto dagli altri la domenica precedente.

Non  gli bastava l’annuncio della Chiesa: voleva conferme, evidenze, chiedeva di  mettere il dito nel costato… ma era sincero. Il suo dubbio non era una scusa  per non credere, non era acerbo frutto dell’arroganza, ma nascondeva un  profondo desiderio di Dio. Infatti otto giorni dopo era lì, riunito con gli  altri, nel cenacolo.

E il Signore gli va incontro, manifestandosi; non una  parola di rimprovero, solo tanta tenerezza, e un invito forte: «metti qui il  dito e non essere più incredulo ma credente». Non sappiamo se Tommaso  mise o meno il dito nel costato; di certo, quest’esperienza fu così forte da  trasformarlo al punto da esclamare: «Mio Signore e mio Dio!».

Che lo  Spirito Santo possa aiutarci a “toccare anche noi”, per mezzo di una fede  viva, il Signore Risorto, sentendo valide per ciascuno di noi le parole  conclusive di Gesù: «beati quelli che pur non avendo visto crederanno!».

Icona

Gv 20, 19-31 | Missionari della Via 331 kb 19 downloads

Mi accosto regolarmente al sacramento della riconciliazione? Come lo vivo?  Ne riesco…

Sito web

Articoli Correlati