Missionari della Via – Commento alle letture di domenica 4 Dicembre 2022

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Pace e bene, questa domenica il Battista ci invita con forza a volgere il cuore al Signore che viene!
Accogliamo questo invito, decidendoci nuovamente per Lui, fonte del vero Amore!

Si avvicina il Natale e il brano di oggi ci presenta Giovanni in una  condizione nuova. Non è nel deserto a predicare ma in carcere, al buio,  dove vive la sua “notte dei sensi”. Attraversa dubbi e angosce: sicuro  che sia proprio Gesù il Messia che aspettavamo? Giovanni lo aveva  annunciato, ne aveva preparato la sua venuta, ma Gesù è diverso da  come se lo sarebbe aspettato e i conti non gli tornano. Così accade  spesso anche a noi: quando le cose non vanno come avremmo pensato,  quando Dio non interviene come avremmo voluto, è facile che si  addensino le nubi del dubbio: sicuro che ci sei? Che mi ami? Che mi hai  a cuore?  

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Giovanni manda degli emissari da Gesù per chiedergli direttamente:  «sei tu quello che aspettavamo o no?». Gesù risponde a Giovanni  citando i passi della Scrittura che si compiono in Lui, passi che parlano  di guarigioni del popolo, di liberazione dal male, di restituzione della  vista… Passi che parlano di misericordia, di cura, di vittoria contro il male  e ciò che opprime l’uomo.

Gesù è veramente l’atteso, che comunque  supera ogni attesa, non essendo solo un uomo mandato da Dio ma Dio  stesso fattosi uomo! E Gesù conclude dicendo: «beato chi non si  scandalizza di me». Sì, è beato chi accoglie Gesù per come è, che non si  lascia bloccare dai propri schemi e dalle proprie aspettative,  continuando a proiettare su Dio le proprie categorie.  

Giovanni si aspettava qualcuno diverso, più duro, intransigente,  giustizialista. Ma non rimane prigioniero delle sue aspettative, si apre  “al di più” di Cristo, lasciandosi evangelizzare e lì trova pace. Anche noi  possiamo trovare pace aprendoci al vero volto di Dio, lasciandoci  mettere in discussione nelle nostre convinzioni, imparando a fidarci  anche quando non tutto si svolge secondo i nostri criteri.  

E Gesù conclude con una parola che ci riempie di gioiosa speranza: « fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista;  ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui». Cosa significa?  Che chiunque accoglie per mezzo della fede di Gesù diventa “più  grande” di qualunque profeta dell’AT o di qualsivoglia religione, non  perché è più bravo, ma perché accoglie in se la presenza di Dio, che  viene a regnare in Lui. Per mezzo del battesimo siamo diventati sua  

dimora, suo tempio. Quanto ne siamo consapevoli? Quando ci lasciamo  condurre dall’amorevole presenza dello Spirito? 

Ecco, in questa domenica, chiediamo al Signore che ci aiuti a crescere,  attraversando anche i nostri momenti bui, scoprendoli come preziose  occasioni per aggrapparci a Lui. E riscopriamo la grandezza di ciò che  abbiamo ricevuto nel battesimo, dove siamo diventati figli, figli di Dio,  partecipi della sua stessa vita! 

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