Pace e bene, questa domenica lasciamoci parlare al cuore dalla parabola del grano e della zizzania, occasione bellissima per โsmontare un poโโ la nostra intransigenza, lasciandoci plasmare dalla pazienza misericordiosa del Signoreโฆ
Le parabole che Gesรน racconta alla folla necessitano di una spiegazione; la loro comprensione, infatti, non รจ immediata ma richiede che Gesรน la spieghi. A chi? A coloro che desiderano veramente seguirlo, a chi vuol stare con Lui! Il Vangelo di oggi ci presenta due dati di fatto della realtร agricola.
Gesรน parla del regno di Dio come di un seme; con la prima parabola Egli ci dice che il seme ha una forza propria, cresce sia che noi dormiamo, sia che noi vegliamo. Ciรฒ non significa che il seme della Parola porta frutto in modo automatico, perchรฉ occorre la nostra collaborazione, ma sottolinea che Dio non siamo noi! Noi tante volte vorremo prendere il posto di Dio.
Pensiamo che tutto vada avanti solo se noi siamo presenti o che senza di noi tutto andrร a rotoli. Ma la vita appartiene a Dio, la potenza di Dio va oltre ciรฒ che entra nei nostri pensieri. Noi dobbiamo entrare in questo dinamismo dโamore e non possiamo pretendere che la vita abbia il ritmo che le diamo noi. Tanti vorrebbero diventare i santi del nuovo millennio con un ciclo di otto catechesi. Pretendiamo tutto e subito da noi e dagli altri. Mettiamo pesanti pesi sulle persone che abbiamo accanto, non portiamo nessuna comprensione sulle difficoltร della gente. Spesso non ci mettiamo nei panni degli altri per chiederci cosa li spinge a commettere azioni spesso disordinate.
Impariamo a dare alle persone che abbiamo accanto il tempo di crescere, anche di sbagliare; accompagniamole con gradualitร nel loro cammino di fede, senza forzare i tempi ma anche senza rallentarli. La seconda parabola del piccolissimo granellino di senape ci dice che le cose di Dio iniziano in modo nascosto, sono piccole, non fanno rumore. Il Signore prende le cose piccole e le fa diventare grandi. Noi, invece, amiamo tutto ciรฒ che รจ appariscente. Noi vorremo un Dio glorioso e troviamo un Dio crocifisso. Dunque comprendiamo che le cose di Dio sono cosรฌ: hanno dentro la potenza della vita e noi non dobbiamo giudicare secondo la loro grandezza ma dire: questo seme lโha piantato Dio o io?
ยซLa seconda parabola mostra la sproporzione tra il granello di senapa, il piรน piccolo di tutti i semi, e il grande albero che ne nascerร . Senza voli retorici: il granello non salverร il mondo. Noi non salveremo il mondo. Ma, dice Gesรน, gli uccelli verranno e vi faranno il nido. Allโombra del tuo albero grande accorreranno in molti, allโombra della tua vita verranno per riprendere fiato, trovare ristoro, fare il nido: immagine della vita che riparte e vince. โSe tu hai aiutato anche uno solo a stare un poโ meglio, la tua vita si รจ realizzataโ (Papa Francesco). La parabola del granello di senape racconta la preferenza di Dio per i mezzi poveri; dice che il suo Regno cresce per la misteriosa forza segreta delle cose buone, per lโenergia propria della bellezza, della tenerezza, della veritร , della bontร ยป (p. E. Ronchi).