Pace e bene cari fratelli e sorelle, questa domenica siamo condotti alle vette del Vangelo e della Caritร : lโamore al nemico. Soffermiamoci nella contemplazione dellโamore che Dio ha per noi, e chiediamogli la grazia di poter amare come Lui, custodendo nel cuore le sue paroleโฆ
Il Vangelo di oggi non avrebbe bisogno di grandi commenti. Servirebbe solo leggerlo, meditarlo, interiorizzarlo, pregando il Signore perchรฉ ci aiuti a viverlo, cioรจ a vivere del suo amore e secondo il suo amore!
Se infatti riducessimo questo Vangelo a delle parole da leggere e poi praticare senza un cuore redento, senza un cuore aperto alla grazia, falliremmo. Le ridurremmo a sterile moralismo, a delle cose โda dover vivereโ senza riuscire a viverle. Qui siamo al culmine del Vangelo, alla vetta della santitร : amare tutti, persino il nemico. Essere persone benedicenti verso la realtร e verso ogni persona, anche nei confronti di coloro che ci maledicono; non rispondere al male con il bene, senza piegarsi alle bassezze ricevute. Essere persone disponibili, non egoiste, capaci di dare e di prestare gratuitamente. E ancora: non essere persone giudicanti, quanto piuttosto comprensive e giustificanti, misericordiose, capaci di mettere sempre una buona parola.
Tutto ciรฒ, per quanto difficile possa essere, ci attrae, lo sentiamo vero. In fondo lo desideriamo. Non siamo fatti per la banalitร , per la bassezza del male; veniamo da Dio, siamo simili a Lui, siamo nati per amore e per amare. Ecco allora tre passi perchรฉ queste parole possano diventare vita. Il punto da cui partire รจ il desiderio. Desiderare questa vita, crescere nellโamore, diventare persone sante, capaci di questโamore! Se i nostri desideri sono rivolti alle cose materiali o al raggiungimento di certi obiettivi, stiamo desiderando troppo poco. Dobbiamo desiderare il cielo, di vivere secondo il cielo, di diventare persone grandi nellโamore!
E al desiderio segue la preghiera: chiedere al Signore che ci doni il suo amore, il suo Santo Spirito. E lasciare che queste parole si incidano nel cuore, rileggendole, meditandole, perchรฉ possano diventare sorgente nuova del nostro agire.
Infine, il terzo passo lo potremmo chiamare โil santo esercizioโ. Non si cresce in un colpo solo ma un passo dopo lโaltro, con lโesercizio. Se si vuol crescere nellโamore cโรจ da esercitarsi. Forse fino a ieri alla prima parola negativa reagivo di pancia. Oggi proverรฒ a tacere. Domani (si fa per direโฆ) forse riuscirรฒ non solo a tacere ma a cercare di far riflettere la persona, tenendo il dialogo sul piano dei fatti e non delle offese. Forse fino a ieri sentenziavo senza ritegno, oggi proverรฒ a chiedermi: โchissร perchรฉ quella persona fa cosรฌโ. Forse domani riuscirรฒ a chiederlo allโinteressato, mosso da compassione nei suoi confronti.
Forse ieri se qualcuno mancava una virgola nei miei confronti, con me aveva chiuso. Oggi proverรฒ, dopo aver sbollentato, a tenere la porta del dialogo aperta. Magari domani riuscirรฒ a passarci sopra tranquillamente e a continuare a fare del bene a quella persona.
Insomma, gli esempi si potrebbero moltiplicare. Alla fin fine ciรฒ che conta รจ amare.