Pace e bene! Siamo ormai prossimi al Natale, e nel Vangelo di questa domenica l’incontro tra Maria ed Elisabetta ci offre un prezioso itinerario per accogliere in noi e diffondere attorno la noi la parola e l’amore del Signore.
In questa IV domenica di Avvento, il Vangelo ci racconta la visita di Maria alla cugina Elisabetta. Noi ci vogliamo soffermare in particolare su due aspetti: portare Gesรน agli altri e la gioia che nasce in coloro che lo accolgono.
Maria, dopo lโannuncio dellโangelo, ยซsi alzรฒยป. Questo alzarsi รจ il verbo della Risurrezione: Maria ci dice che la Parola accolta ci risuscita, ci fa alzare. Si inizia ad agire corrispondendo a ciรฒ che Dio ha fatto. Si puรฒ correre il rischio di passare la vita da semplici ascoltatori di cose buone come catechesi, messa, momenti di preghiera, ma la nostra vita non cambia di una virgola, non ci alziamo dalle nostre comoditร , pensiamo che quel poco tempo donato a Dio, senza il nostro sรฌ, possa bastare per il nostro cammino spirituale.
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Maria, invece, si alza, deve andare da Elisabetta: lโangelo le ha parlato di lei. Maria ci dice e ci testimonia che, dopo la Parola ricevuta, ci si alza, cโรจ da comunicare qualcosa di importante, cโรจ subito da servire. Lโopera di Dio non รจ possesso; non si puรฒ tenere per sรฉ. Automaticamente cโรจ una nuova realtร ! Le cose che si facevano prima si possono interrompere. Quando accogliamo seriamente la Parola, abbiamo altre mete, altre cose da fare, cโรจ da mettersi in cammino.
Diceva don Tonino Bello che, dopo Gesรน, pellegrino per eccellenza che si รจ persino definito come Via, Maria nel Vangelo รจ icona del camminare. Il saluto del cielo che Maria ha ricevuto va condiviso. Maria ed Elisabetta cosรฌ si incontrano nella fede e questa porta sempre a una relazione.
Oggi, invece, abbiamo una visione privata, intimistica della fede; in tante parrocchie non si hanno relazioni vere, non si riesce a creare comunitร . In molti si trovano a disagio se trovano la chiesa piena. Questa รจ la visione di uomo come individuo isolato, non come persona bisognosa di relazioni. Certo, abbiamo bisogno di intimitร con Dio, ma se ce ne stiamo sempre da soli che fede รจ? Anche gli eremiti hanno la regola di incontrare gli altri! La solitudine รจ lโinferno.
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Noi saremo giudicati sullโamore, il metro di giudizio che Dio userร sarร questo: โHai amato? Hai fatto qualcosa per far gioire, esultare gli altri?โ Questo รจ ciรฒ che fa Maria e questo รจ quello che Dio ci chiede di fare se davvero lo abbiamo incontrato.
Il secondo aspetto รจ che lโincontro tra Maria ed Elisabetta conduce a unโesplosione di gioia. Elisabetta รจ come se stesse a dire: โLa tua fede serve anche a me; io ho bisogno di te, di te che mi porti la Persona piรน preziosa, Colui che mi dona la vera gioiaโ.
Questo ci ricorda che ยซLโuomo ha bisogno del nutrimento del corpo, ma nel piรน profondo ha bisogno soprattutto di Dio stessoยป (Benedetto XVI). Quantโรจ difficile essere nella gioia del Signore! A volte si vedono cristiani che sembrano fermi al Venerdรฌ Santo, tutti tristi senza la gioia pasquale, senza la gioia della Risurrezione. ร vero che spesso si hanno problemi che sembrano schiacciarci, ma occorre non dimenticare che siamo figli della Risurrezione; che uno dei segni del cristiano che vive una vita nello Spirito รจ la gioia pur in mezzo ai problemi, a tal punto che lโapostolo Paolo cosรฌ scrive: ยซSovrabbondo di gioia pur in mezzo alle mie tribolazioniยป.
Oggi, dunque, davanti allโinvito che Dio fece a Maria attraverso lโangelo a rallegrarsi, davanti alla gioia di Elisabetta, davanti alla gioia di Giovanni Battista ancora nel grembo della madre, ci chiediamo: ma come viviamo noi lโirruzione di Dio nella nostra vita? Siamo spesso tristi? Siamo spesso arrabbiati? Riusciamo pur nelle prove di questa vita a vivere la gioia pasquale?
ยซNella casa di Elisabetta, la venuta di Gesรน attraverso Maria ha creato non solo un clima di gioia e di comunione fraterna, ma anche un clima di fede che porta alla speranza, alla preghiera, alla lode. Tutto questo vorremmo avvenisse anche oggi nelle nostre case. Vorremmo che Lei, ancora una volta, portasse a noi, alle nostre famiglie, alle nostre comunitร , quel dono immenso, quella grazia unica che dobbiamo sempre chiedere per prima e al di sopra delle altre grazie che pure ci stanno a cuore: la grazia che รจ Gesรน Cristo! Portando Gesรน, la Madonna porta anche a noi una gioia nuova, piena di significato; ci porta una nuova capacitร di attraversare con fede i momenti piรน dolorosi e difficili; ci porta la capacitร di misericordia, per perdonarci, comprenderci, sostenerci gli uni gli altriยป (papa Francesco).