Pace e bene cari fratelli e sorelle, in questa domenica Gesรน ci consegna dei detti preziosi per essere e diventare suoi veri discepoli, credibili e credenti, guide sagge e sapienti secondo il suo cuoreโฆ
Il Vangelo di questa domenica ci interroga su chi seguiamo, su come giudichiamo e su quali frutti stiamo portando nella vita.
Gesรน inizia ponendoci un interrogativo anche simpatico: ยซPuรฒ forse un cieco guidare un altro cieco?ยป. A chi sono rivolte queste parole? A tutti noi che crediamo di vedere quando, invece, non riusciamo a vedere al di lร del nostro naso! Si รจ ciechi quando non seguiamo Gesรน ma tanti altri presunti santoni che ci indicano strade senza via dโuscita. Siamo ciechi quando la bussola che guida il nostro cammino non รจ la Parola di Dio, che รจ ยซlampada ai miei passi e luce sul mio camminoยป (Sal 118,105), ma sono le parole vuote, quelle parole umane che non hanno il sapore di eternitร . La domanda รจ: se siamo ciechi, come possiamo pretendere di guidare le persone che Dio ci ha affidato? Questo vale per tutti: vale per i consacrati, per gli educatori, per i genitori!
Lโaltro aspetto รจ il nostro giudizio sugli altri, facendoci forti della nostra ipocrisia. ยซPerchรฉ guardi la pagliuzza che รจ nellโocchio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che รจ nel tuo occhio?ยป. Tante volte, lo sappiamo bene, รจ piรน facile (o comodo) scorgere e condannare i difetti e i peccati altrui, senza riuscire a vedere i propri con altrettanta luciditร . Noi spesso nascondiamo i nostri difetti, anche a noi stessi; noi siamo spesso quegli ipocriti che amano farsi vedere perfettini, quando dentro siamo peggio di molti pubblici peccatori. Siamo capaci di compiere nel buio opere delle quali dovremmo avere una grande vergogna.
ยซForti di questa ipocrisia, รจ facile vedere i difetti altrui. La tentazione รจ quella di essere indulgenti con se stessi โ manica larga con se stessi โ e duri con gli altri. ร sempre utile aiutare il prossimo con saggi consigli, ma mentre osserviamo e correggiamo i difetti del nostro prossimo, dobbiamo essere consapevoli anche noi di avere dei difetti. Dobbiamo esserne consapevoli e, prima di condannare gli altri, dobbiamo guardare noi stessi dentroยป (papa Francesco).
Il terzo aspetto che vogliamo cogliere da questo Vangelo รจ sui frutti che portiamo nella nostra vita, che ci rendono piรน o meno credibili agli occhi degli altri. Infatti, ยซNon vi รจ albero buono che produca frutto cattivo, nรฉ vi รจ dโaltronde albero cattivo che produca un frutto buono. Ogni albero si riconosce dal suo fruttoยป.
ยซIl frutto sono le azioni, ma anche le parole. Anche dalle parole si conosce la qualitร dellโalbero. Infatti, chi รจ buono trae fuori dal suo cuore e dalla sua bocca il bene e chi รจ cattivo trae fuori il male, praticando lโesercizio piรน deleterio fra noi, che รจ la mormorazione, il chiacchiericcio, parlare male degli altri. Questo distrugge tutto ciรฒ che ci sta intornoยป (papa Francesco).
Alla luce del Vangelo odierno, riflettiamo sul nostro agire: io parlo male degli altri? Per me รจ piรน facile vedere i difetti altrui che i miei? Quali frutti vi sono nella mia vita? Chi e che cosa guida i miei passi perchรฉ io veda alla luce vera e possa guidare verso la vera vita quelli che Dio mi ha affidato, invece di condurli verso il baratro del nulla? Cerchiamo tutti di correggerci almeno un poโ, perchรฉ tutti abbiamo bisogno di correzione per crescere e far crescere nel cammino della vita!