Nell’ascensione del Signore non festeggiamo l’“arrivederci e grazie” di Gesù, o peggio ancora il suo addio, ma la sua glorificazione in cielo.
Con l’ascensione termina la sua presenza visibile in mezzo a noi e inizia un nuovo modo di essere presente: egli, per mezzo dello Spirito Santo, è presente e operante nella Chiesa, che è composta da tutti coloro che credono in lui -e alla quale il Signore ha affidato il compito di proseguire la sua opera di salvezza.
Gesù, vero Dio e vero uomo, entrando in cielo con la sua umanità glorificata, ci spalanca le porte del paradiso: in Dio c’è posto anche per noi! E possiamo sperimentare ora assaggi “di cielo” nella misura in cui siamo uniti a Gesù.Gesù “sale alla destra” del Padre: nella Bibbia la destra indica la forza, e il trono su cui Gesù siede, non è una confortevole poltrona sulla quale riposare dalle fatiche “terrestri”, ma indica l’esercizio del potere di Dio.
Gesù ritorna al Padre portando con sé tutta la sua umanità per diventare il Signore, cioè Colui che guida la storia, nostro avvocato presso il Padre: è lui il centro e il fine di tutto.
Commento a cura di don Valerio Bersano – Segretario Nazionale Missio Ragazzi
FONTE: Missio Italia