«Le mie pecore ascoltano la mia voce».
È bella questa immagine del pastore che chiama le pecore: anche noi, oggi, siamo chiamati a scegliere quale voce seguire e non una volta sola, come se bastasse per tutte. Gesù in sostanza ci dice che possiamo anche seguire la voce del pastore per un po’, potremmo frequentare la Chiesa o un cammino per uno, due, tre o quattro anni… per poi trascurare il Vangelo e addirittura vergognarci di riconoscerci cristiani. C’è un rimedio a tutto questo?
Sì, ci dice Gesù: Io do la mia vita, accoglietela anche voi e spendete la vita per i vostri coetanei, come io ho offerto la vita ed ho amato tutti. Sì perché Gesù ha un sogno di amore verso di noi, un sogno di eternità: quello di renderci una cosa sola con il Padre. C’è un amore più grande di questo? Un Cristo crocifisso, non un re che va in giro con la carrozza a salutare i suoi sudditi.
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E’ bello pensare che si raggiungono i pascoli di Dio attraverso sentieri anche molto difficili, come quando si sale lungo sentieri in montagna: quanto più è faticosa la salita e lungo il sentiero, più sarà bella e meravigliosa la meta. Sempre potremo vivere da amici di Gesù e fratelli con tutti, a patto di non smettere di seguire la sua voce e percorrere il sentiero che ci mostra nel Vangelo.
Cammineremo tanto, ma sempre seguendo la voce del pastore buono.
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FONTE: Missio Italia