Tante persone ascoltano la Parola di Dio e non si rendono conto che quella Parola è diversa da tutte le altre, è una Parola che restituisce vita anzi, la vita cambia quando quella Parola entra nel vissuto di chi presta attenzione. E’ così che avviene la storia di alcune “chiamate”, quella di Pietro, di Giacomo e Giovanni che, subito, “tirate le barche a terra, lasciarono tutto e seguirono Gesù”.
All’inizio il Signore si manifesta e l’uomo riconosce la propria debolezza. Il Signore allora offre conforto, perdono, fiducia e addirittura amicizia e tutto riprende vita! Notiamo così che Pietro dice la verità quando riconosce “sono un peccatore”. Ciò che sbaglia è il pensiero che manifesta di getto: “allontanati da me”; un peccatore – che vede quanto è lontano da Dio – non può accettare che Dio possa stargli accanto.
Inoltre Pietro crede che le reti non siano adatte per la pesca, che non sia il momento opportuno per pescare (glielo insegna la sua lunga esperienza di pescatore: non si pesca di giorno, perché il risultato è buono solo con la calma e l’oscurità della notte). Gesù vede ciò che Pietro non riesce a vedere.
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Dopo la Risurrezione di Gesù, Pietro riceverà (come gli altri apostoli) il perdono del Signore e così sarà reso idoneo a testimoniare la cosa più incredibile: Gesù ucciso sulla croce vive per sempre! Pietro non dovrà vergognarsi di essere peccatore, ma riconoscerà davvero che Gesù lo ha trasformato in ‘pescatore di uomini’.
Anche per noi, discepoli di oggi, vale quello che Pietro ha scoperto: i limiti umani non fermeranno mai l’amore di Dio per noi e per tutti, perché la Misericordia di Dio è più forte delle nostre fragilità. La gente allora non dovrà allontanarsi da Pietro perché ha rinnegato Gesù, ma potranno avvicinarsi a Pietro e trovare i segni della Salvezza, che Dio offre a coloro che smettono di pensare di potersela cavare da soli!
Commento a cura di don Valerio Bersano – Segretario Nazionale Missio Ragazzi
FONTE: Missio Italia