Il Vangelo di questa domenica ci propone “la giornata tipo” di Gesù, con il suo stile umano e divino.
Gesù aveva dedicato tempo per l’annuncio della bella notizia in sinagoga; aveva scacciato il male che devastava un uomo e ora, uscito dal luogo di culto, fuori dalla preghiera coi fratelli, prosegue con questo stile nella casa di Simone e Andrea dove si prende cura della suocera di Simone, degli indemoniati e dei malati.
La Lieta Notizia ci rivela come, in Gesù, sia giunto in mezzo agli uomini il Regno di Dio. Gesù ci mostra concretamente come vivere la preghiera profonda e libera (Gesù prega nella notte, fino al mattino): dopo l’intera giornata trascorsa a guarire i malati di Cafarnao, dice che credere non significa “isolarsi dal mondo” ma piuttosto chiedere a Dio Padre la forza per compiere la missione.
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“Prendere per mano e curare” chi soffre significa fargli sentire vicinanza e affetto. Mostrare con la vita, che vivere la preghiera è entrare in comunione con Dio Padre e diventare capaci di servire, perché il miracolo di oggi è questo: “servire”! Un miracolo “semplice”, quasi banale.
“Mentre l’egoismo si serve dell’altro e lo schiavizza, Cristo viene a renderci simili a Dio che è amore, il che significa servire” (p. Silvano Fausti).
FONTE: Missio Italia
Commento a cura di don Valerio Bersano Segretario Nazionale Missio Ragazzi.
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