Siamo così assuefatti ad alcune pagine di Vangelo che non sappiamo coglierne la forza
controcorrente.
La pagina di oggi è notissima, ma facciamo attenzione: per la prima volta nella
Bibbia un angelo si rivolge a una donna, in una casa qualunque e non nel santuario a
Gerusalemme, nella sua cucina e non fra i candelabri d’oro del tempio, in un giorno ordinario,
segnato però sul calendario della vita di gente normale (nel sesto mese…).
Come nella domenica precedente, la prima parola è un invito alla gioia: rallegrati! Perché? Maria, sei piena di grazia, della bellezza di Dio, non perché hai risposto “sì” a Dio, ma perché Dio per primo ha detto “sì” a te: l’Altissimo si è innamorato di te e ora il tuo nome è “amata per sempre”!
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Cosa le dice il messaggero? “Maria, avrai un figlio, tuo e di Dio e tu gli darai nome Gesù” (solo il padre, a quel tempo, aveva il potere di dare il nome!). Maria dopo il primo turbamento non ha paura, anzi dice: “spiegami, dimmi come avverrà, perché di Dio sento che posso fidarmi”. “Che importa come avverrà?” Gabriele tuttavia si ferma a spiegare ciò che nessuno potrebbe comprendere e la rassicura.
Lo Spirito scenderà su di lei, come un’ombra sulla tenda dei nomadi, con un’azione delicata. Maria è invitata – come noi – a pensare in grande: “fidati, sarà Dio a trovare il come avverrà ciò che ti ho detto, infatti Lui l’ha trovato anche per Elisabetta”.
Adesso ancora Dio cerca una “casa” per trovare casa: sta a noi aiutare il Signore a incarnarsi in questo mondo, in queste case e strade, prendendoci cura della Sua Parola, del suo vangelo. Dio vive per noi e ci rende capaci di vivere per i fratelli: questo è il modo migliore per prepararci e celebrare il Natale ormai vicino!
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FONTE: Missio Italia
Commento a cura di don Valerio Bersano Segretario Nazionale Missio Ragazzi.
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