Gesù non è venuto per condannare, ma per dare vita e gioia a chiunque, perché con l’amore vero è possibile tutto, anche ridare vita ai morti.
Gesù crede così tanto in una seconda possibilità anche per il peccatore più incallito (come quando, sulla croce, donerà il paradiso al ladrone, che ha solo chiesto di ricordarsi di lui).
Questa parabola, insieme a tante altre che ci parlano della misericordia di Dio (come quella più famosa del figliol prodigo), è un meraviglioso insegnamento per comprendere il perdono di Dio. Anch’io quando vado a confessarmi, riconosco le mie sterilità e i frutti non dati con la mia vita; poi però sperimento la parola buona di Gesù, vignaiolo paziente, che si prende cura di me.
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Con il “concime” del perdono mi dà la possibilità di portare quel frutto di bene che posso ancora dare, perché Gesù crede in questa possibilità. Sì, Gesù mi invita a credere ancora in me stesso.
Posso portare ancora frutto, non è detta l’ultima parola, purché sia la Sua!
Commento a cura di don Valerio Bersano – Segretario Nazionale Missio Ragazzi
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FONTE: Missio Italia