Gesù volentieri parla in parabole, perché sa che il nostro ascolto è più attento ai racconti che a semplici raccomandazioni! La parabola di oggi dunque è centrata sulla necessità di pregare e continuerà poi su ‘come’ si prega, come ci si pone davanti a Dio (la domenica successiva).
In una città – come sono le nostre – ci sono persone buone e persone scorrette o magari violente, ci sono persone che soffrono per le ingiustizie, ma che forse hanno il coraggio di denunciare il male… la donna vedova (cioè sola) rappresenta proprio una persona indifesa, come i disabili o gli stessi bambini.
Chi prende la loro difesa? La donna della parabola non ha ricevuto quello che chiede da tempo e invece di rinunciare al proprio bene, a quanto ha diritto di ricevere, insiste, si mostra tenace. Il giudice un bel giorno si trova costretto a rispondere proprio per l’insistenza della vedova, concedendo ciò che era doveroso dare.
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Gesù ci sta dicendo che con Dio occorre avere grande fiducia di ottenere il nostro bene ed il bene dei fratelli. Come mai allora ci stanchiamo di pregare? Perché Gesù chiede: “quando tornerò, troverò ancora fede sulla terra?”
Perché la preghiera alimenta la fede e questa fiducia fa vivere la preghiera dei cristiani… non si tratta solo di chiedere con le labbra, ma vivere la piena fiducia, certi che Dio vuole che la nostra esistenza sia piena di amore e di pace, che dovrebbero essere i doni più richiesti da noi, suoi figli!
FONTE: Missio Italia
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