Cari amici, come ogni Parola che viene da Dio, anche il Vangelo –abbastanza noto –dei discepoli di Emmaus, entra nel nostro vivere quotidiano, per farci sentire la presenza del Signore in ogni momento –anche triste –della nostra vita.
Vi si parla di due discepoli, che a noi piace definire ‘missionari’ , ma che forse non sono subito tali! Sottolineiamo sempre l’importanza di essere ‘inviati’ due a due, ma in questa occasionei discepoli non sembrano partire per annunciare, ma piuttosto per andarsene, per lasciare Gerusalemme, delusi dagli avvenimenti. Voltano le spalle alla gioia dell’incontro con Cristo, portano con sé la desolazione di sentirsi traditi da colui in cui avevano sperato. Eppure camminano… perché l’essere umano è sempre ‘viandante’ , sempre alla ricerca di senso.
La loro ricerca non è però vana, come non lo è mai nessuna ricerca che si rivolge a Gesù: Lui non lascia che nessuno ‘perda la strada di casa’ e si fa compagno di viaggio, anche di chi è ‘incapace di riconoscerlo’! Il Signore, il Risorto, ci sa aiutare a trovare risposte, ci sa spiegare la nostra stessa storia e sa rispondere alle nostre domande, ma dobbiamo saper ascoltare!
A volte noi ‘chiudiamo’ occhi ed orecchie, diveniamo così ciechi e sordi, ma la Pasqua, la Resurrezione di Gesù, è un avvenimento che cambia la storia, dei due discepoli di Emmaus e anche la nostra, se solo sappiamo accogliere parole e gesti (questa è per i cristiani la LITURGIA, la S. Messache riunisce i fratelli ogni domenica), presenza e Pane.
Allora -come i due amici ‘viandanti’ –sentiremo il cuore riempirsi di gioia, sapremo ‘invertire la rotta’, tornare dai fratelli ed essere davvero MISSIONARI che annunciano la Buona Notizia di Gesù VIVO per sempre.
Commento a cura di Chiara Cantone Diocesi di Catania
FONTE: Missio Italia