Dopo il prodigio della moltiplicazione dei pani, la folla non si arrende e va alla ricerca di Gesù. L’Evangelista però ci fa capire che quella ricerca “morbosa” non sia dettata da una scelta di fede ma da una scelta di convenienza.
“In verità vi dico: voi mi cercate non perché avete visto segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati”. Gesù non vuole che si metta “fine” a quel cammino che abbiamo intrapreso con Lui ma che se ne comprenda “il fine”.
Da qui la domanda: “Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?” La risposta sta in una parola: Credere! Aver fede, credere, significa amare e seguirlo e non fare le cose giuste per sentirci “a posto” con Lui.
Custodiamo in noi la grazia di una fede umile e ripetiamo con San Francesco: mio Dio e mio Tutto!
Michele Tambellini, seminarista dell’arcidiocesi di Lucca.