Michele Tambellini – Commento al Vangelo del 23 Marzo 2020 – Gv 4, 43-54

Mettersi in “cammino” sulla semplice parola di Gesù, è ciò che ci è chiesto di fare oggi.

Il rimprovero che Gesù fa al funzionario del re, anticipa un po’ quello che dirà a Tommaso dopo la risurrezione, se pur con parole diverse, ma il “succo” è sempre lo stesso: “Se non vedete segni e prodigi, voi non credete”.

Oggi diremo:”Se non vedo, non credo”. Torniamo ad aver fiducia nella Sua parola, senza troppi “se” e “ma”. Scriveva Origene: “Possa il Signore Gesù, aprirci gli occhi, perché noi si veda non le cose che si vedono, ma quelle che non si vedono.

Ci renda limpidi gli occhi del cuore perché possano vedere Dio, che è Padre, per mezzo del Signore Gesù. E aggiungo io: “Ora, in questi giorni terribili, più che mai!”.

Michele Tambellini, seminarista dell’arcidiocesi di Lucca.


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