Michele Tambellini – Commento al Vangelo del 14 Aprile 2020

“Donna perché piangi? Chi cerchi?” Questa la domanda che il risorto pone a Maria di Magdala e che oggi pone anche a noi.

“Perché piangi? Chi cerchi?”. Dal giorno di Pasqua in poi, abbiamo visto come ci sia un via vai al sepolcro. Chi per primo ha assistito in”diretta” all’evento della risurrezione? Nell’Exultet cantiamo: “O notte veramente beata, te sola hai meritato di conoscere il tempo e l’ora in cui Cristo è risorto dagli inferi”.

La notte è l’unica che ha assistito alla risurrezione. Tutti gli altri sono arrivati dopo. Tra gli altri, anche Maria di Magdala. Lei piange, è scoraggiata, i suoi occhi intrisi di lacrime non permettono di riconoscere Gesù. Il pianto di Maria è preghiera.

Nella sua preghiera domanda Gesù, vuole che le sia restituito il Maestro. Maria sta chiedendo “il Tutto”. La risurrezione del Signore ha bisogno di essere accolta veramente nella nostra vita. Le nostre lacrime, le nostre notti, non devono impedire di vedere il risorto.

Lasciamo che Lui ci chiami per nome.

Michele Tambellini, seminarista dell’arcidiocesi di Lucca.

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