Lโ€™epoca che stiamo vivendo รจ piena di contraddizioni e di opportunitร . Nella fede siamo chiamati ad abbandonare ciรฒ che isterilisce la nostra vita: nellโ€™incontro con Cristo rinasce la speranza e diveniamo capaci di rinnovata feconditร . San Paolo nella lettera ai cristiani di Roma ricorda il grande annuncio pasquale che si realizza nel battesimo di ciascuno: in Cristo siamo morti al peccato e ยซpossiamo camminare in una vita nuovaยป (Rm 6,4). La vita nuova di cui si parla colloca il discepolo di Gesรน in una comunione profonda con Dio. A partire da questa esperienza possiamo immaginare una vera fraternitร  tra gli uomini, come suggerisce lโ€™Enciclica Fratelli tutti, e una nuova relazione con il creato, secondo il disegno dellโ€™Enciclica Laudato siโ€™.

In cammino verso la 49a Settimana Sociale

La 16ยช Giornata Nazionale per la Custodia del Creato vede la Chiesa che รจ in Italia in cammino verso la 49ยช Settimana Sociale dei cattolici italiani, che avrร  per titolo ยซIl pianeta che speriamo. Ambiente, lavoro, futuro. #tuttoรจconnessoยป. La strada che conduce a Taranto richiede a tutti un supplemento di coinvolgimento perchรฉ sia un percorso di Chiesa che intende camminare insieme e con stile sinodale. La speranza che ci muove alla cura del bene comune si sposa โ€“ sottolinea lโ€™Instrumentum Laboris โ€“ con un forte senso di urgenza: occorre contrastare, presto ed efficacemente, quel degrado socio-ambientale che si intreccia con i drammatici fenomeni pandemici di questi anni. ยซIl cambiamento climatico continua ad avanzare con danni che sono sempre piรน grandi e insostenibili. Non cโ€™รจ piรน tempo per indugiare: ciรฒ che รจ necessario รจ una vera transizione ecologica che arrivi a modificare alcuni presupposti di fondo del nostro modello di sviluppoยป (IL, n. 20).

Viviamo, dunque, un cambiamento dโ€™epoca, se davvero sappiamo leggerne i segni dei tempi. Di qui lโ€™invito a una transizione che trasformi in profonditร  la nostra forma di vita, per realizzare a molti livelli quella conversione ecologica cui invita il VI capitolo dellโ€™Enciclica Laudato siโ€™ di Papa Francesco. Si tratta di riprendere coraggiosamente il cammino, lasciandoci alle spalle una normalitร  con elementi contraddittori e insostenibili, per ricercare un diverso modo di essere, animato da amore per la terra e per le creature che la abitano. Con tale transizione diamo espressione alla cura per la casa comune e corrispondiamo cosรฌ allโ€™immagine del Dio che, come un Padre, si prende cura di ognuno/a.

La transizione come processo graduale

Proprio lโ€™idea del cammino rimanda al paradigma biblico dellโ€™esodo, che prevede sia il coraggio di abbandonare antiche logiche sbagliate, sia la capacitร  di affrontare le crisi nel deserto, sia il desiderio di alimentare la speranza di poter raggiungere la terra promessa. Fuori dalla metafora, appare chiaro che ogni percorso di conversione รจ sottoposto a momenti di prova. La transizione rimanda a una serie di passaggi e alla capacitร  di discernimento per capire quali scelte siano opportune. Come il popolo dโ€™Israele nei quarantโ€™anni di passaggio dalla schiavitรน verso la terra promessa ci attende un periodo di importanti decisioni. Cโ€™รจ sempre il pericolo di rimpiangere il passato, di sfuggire alla stagione del cambiamento e di non guardare con fiducia allโ€™avvenire che ci attende. Nella transizione ecologica, si deve abbandonare un modello di sviluppo consumistico che accresce le ingiustizie e le disuguaglianze, per adottarne uno incentrato sulla fraternitร  tra i popoli. Il grido della terra e il grido dei poveri ci interpellano, cosรฌ come il grido di Israele schiavo in Egitto รจ salito fino al cielo (Es 3,9). La ricchezza che ha generato sprechi e scarti non deve far nascere nostalgie. Tra mentalitร  vecchie, che mettono in contrapposizione salute, economia, lavoro, ambiente e cultura, e nuove possibilitร  di tenere connessi questi valori, come anche lโ€™etica della vita e lโ€™etica sociale (cfr Caritas in veritate, n. 15), abitiamo la stagione della transizione. Ci attende una gradualitร , che tuttavia necessita di scelte precise. La nostra preoccupazione รจ di avviare processi e non di occupare spazi o di fermarci a rimpiangere un passato pieno di contraddizioni e di ingiustizie. Ci impegniamo ad accompagnare e incoraggiare i cambiamenti necessari, a partire dal nostro sguardo contemplativo sulla creazione fino alle nostre scelte quotidiane di vita.

La transizione giusta

La transizione ecologica รจ ยซinsieme sociale ed economica, culturale e istituzionale, individuale e collettivaยป (IL, n. 27), ma anche ecumenica e interreligiosa. รˆ ispirata allโ€™ecologia integrale e coinvolge i diversi livelli dellโ€™esperienza sociale che sono tra loro interdipendenti: le organizzazioni mondiali e i singoli Stati, le aziende e i consumatori, i ricchi e i poveri, gli imprenditori e i lavoratori, le nuove e vecchie generazioni, le Chiese cristiane e le Confessioni religioseโ€ฆ Ciascuno deve sentirsi coinvolto in un progetto comune, perchรฉ avvertiamo come fallimentare lโ€™idea che la societร  possa migliorare attraverso lโ€™esclusiva ricerca dellโ€™interesse individuale o di gruppo. La transizione ecologica presuppone un nuovo patto sociale, anche in Italia.

Per realizzare tale transizione sono molti i piani su cui agire simultaneamente. Occorre, da un lato, approfondire lโ€™ยซeducazione alla responsabilitร ยป (IL, n. 38), per un ยซnuovo umanesimo che abbracci anche la cura della casa comuneยป (IL, n. 17), coinvolgendo i molti soggetti impegnati nella sfida educativa. Cโ€™รจ innanzitutto da ripensare profondamente lโ€™antropologia, superando forme di antropocentrismo esclusivo e autoreferenziale, per riscoprire quel senso di interconnessione che trova espressione nellโ€™ecologia integrale, in cui sono unite lโ€™ecologia umana con lโ€™ecologia ambientale. Don Primo Mazzolari, maestro di spiritualitร  e di impegno sociale della Chiesa del Novecento, scriveva cosรฌ nel 1945: ยซForse tante nostre infelicitร  derivano da questo mancato accordo con la natura, come se noi non fossimo partecipi di essa. Tutto si tiene, ed accettare di vivere in comunione non รจ una diminuzione, ma una pienezzaยป (Diario di una primavera).

Occorre, al contempo, promuovere ยซuna societร  resiliente e sostenibile dove creazione di valore economico e creazione di lavoro siano perseguite attraverso politiche e strategie attente allโ€™esposizione a rischi ambientali e sanitariยป (IL, n. 26). Questi passaggi complessi esigono di essere realizzati con attenzione per evitare di penalizzare โ€“ specie sul piano lavorativo โ€“ i soggetti che rischiano di subire piรน direttamente il cambiamento: la ยซtransizione ecologicaยป deve essere, allo stesso tempo, una ยซtransizione giustaยป. Fondamentali in tal senso sono la conoscenza e la diffusione di quelle buone pratiche che aprono la via a una ยซresilienza trasformativaยป (IL, n. 39).

Ricercare assieme

Il cambiamento si attiva solo se sappiamo costruirlo nella speranza, se sappiamo ricercarlo assieme: ยซInsieme รจ la parola chiave per costruire il futuro: รจ il noi che supera lโ€™io per comprenderlo senza abbatterlo, รจ il patto tra le generazioni che viene ricostruito, รจ il bene comune che torna a essere realtร  e non proclama, azione e non solo pensieroยป (IL, n. 29). Il bene comune diventa bene comune globale perchรฉ abbraccia anche la cura della casa comune. Occorre un discernimento attento per cercare assieme come realizzarlo, in uno stile sinodale che valorizzi a un tempo competenza e partecipazione, che sappia essere attento alle nuove generazioni. Si apra al futuro.

Il cammino verso la Settimana Sociale di Taranto sia accolto da tutta la Chiesa che รจ in Italia, perchรฉ si rafforzi il suo impegno educativo a far diventare la Laudato siโ€™ la bussola di un servizio alla societร  e al Paese.

รˆ importante, allo stesso tempo, mantenere viva quellโ€™attenzione ecumenica che ha guidato le Chiese nellโ€™imparare ad ascoltare assieme ยซil grido della terra e il grido dei poveriยป, secondo lโ€™indicazione di Laudato siโ€™ (cfr n. 49). Trentโ€™anni fa, nel 1991, si teneva a Canberra lโ€™Assemblea del Consiglio Ecumenico delle Chiese nel segno dellโ€™invocazione: ยซVieni Spirito Santo: rinnova tutta la creazioneยป. Facciamo nostra tale preghiera, che giร  ventโ€™anni fa sollecitรฒ la Conferenza delle Chiese Europee (KEK) e il Consiglio delle Conferenze Episcopali dโ€™Europa (CCEE) a firmare congiuntamente la Charta Oecumenica con lโ€™impegno di istituire una Giornata ecumenica dedicata al Creato. Oggi sentiamo la necessitร  di rafforzare la natura ecumenica di questa Giornata del 1ยฐ settembre. Il sostegno delle Chiese e delle Comunitร  cristiane ai processi avviati aiuti e favorisca nel dialogo le vie della transizione e del rinnovamento. Sarร  unโ€™ulteriore ed eloquente prova della fraternitร  universale a cui tutti sono chiamati a dare testimonianza.

Roma, 24 maggio 2021

VI anniversario dellโ€™Enciclica Laudato siโ€™

La Commissione Episcopaleย per i problemi sociali e il lavoro,ย la giustizia e la pace
La Commissione Episcopaleย per lโ€™ecumenismoย e il dialogo

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