ยซDi me sarete testimoniยป (At 1,8)
Cari fratelli e sorelle!

Fermiamoci su queste tre espressioni-chiave che riassumono i tre fondamenti della vita e della missione dei discepoli: ยซMi sarete testimoniยป, ยซfino ai confini della terraยป e ยซriceverete la forza dallo Spirito Santoยป.
1. ยซDi me sarete testimoniยป โ La chiamata di tutti i cristiani a testimoniare Cristo
ร il punto centrale, il cuore dellโinsegnamento di Gesรน ai discepoli in vista della loro missione nel mondo. Tutti i discepoli saranno testimoni di Gesรน grazie allo Spirito Santo che riceveranno: saranno costituiti tali per grazia. Ovunque vadano, dovunque siano. Come Cristo รจ il primo inviato, cioรจ missionario del Padre (cfr Gv 20,21) e, in quanto tale, รจ il suo โtestimone fedeleโ (cfr Ap 1,5), cosรฌ ogni cristiano รจ chiamato a essere missionario e testimone di Cristo. E la Chiesa, comunitร dei discepoli di Cristo, non ha altra missione se non quella di evangelizzare il mondo, rendendo testimonianza a Cristo. Lโidentitร della Chiesa รจ evangelizzare.
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Una rilettura dโinsieme piรน approfondita ci chiarisce alcuni aspetti sempre attuali per la missione affidata da Cristo ai discepoli: ยซDi me sarete testimoniยป. La forma plurale sottolinea il carattere comunitario-ecclesiale della chiamata missionaria dei discepoli. Ogni battezzato รจ chiamato alla missione nella Chiesa e su mandato della Chiesa: la missione perciรฒ si fa insieme, non individualmente, in comunione con la comunitร ecclesiale e non per propria iniziativa. E se anche cโรจ qualcuno che in qualche situazione molto particolare porta avanti la missione evangelizzatrice da solo, egli la compie e dovrร compierla sempre in comunione con la Chiesa che lo ha mandato. Come insegnava San Paolo VI nellโEsortazione apostolica Evangelii nuntiandi, documento a me molto caro: ยซEvangelizzare non รจ mai per nessuno un atto individuale e isolato, ma profondamente ecclesiale. Allorchรฉ il piรน sconosciuto predicatore, catechista o pastore, nel luogo piรน remoto, predica il Vangelo, raduna la sua piccola comunitร o amministra un Sacramento, anche se si trova solo compie un atto di Chiesa, e il suo gesto รจ certamente collegato mediante rapporti istituzionali, ma anche mediante vincoli invisibili e radici profonde dellโordine della grazia, allโattivitร evangelizzatrice di tutta la Chiesaยป (n. 60). Infatti, non a caso il Signore Gesรน ha mandato i suoi discepoli in missione a due a due; la testimonianza dei cristiani a Cristo ha un carattere soprattutto comunitario. Da qui lโimportanza essenziale della presenza di una comunitร , anche piccola, nel portare avanti la missione.
In secondo luogo, ai discepoli รจ chiesto di vivere la loro vita personale in chiave di missione: sono inviati da Gesรน al mondo non solo per fare la missione, ma anche e soprattutto per vivere la missione a loro affidata; non solo per dare testimonianza, ma anche e soprattutto per essere testimoni di Cristo. Come dice lโapostolo Paolo con parole davvero commoventi: ยซPortando sempre e dovunque nel nostro corpo la morte di Gesรน, perchรฉ anche la vita di Gesรน si manifesti nel nostro corpoยป (2 Cor 4,10). Lโessenza della missione รจ il testimoniare Cristo, vale a dire la sua vita, passione, morte, e risurrezione per amore del Padre e dellโumanitร . Non รจ un caso che gli Apostoli abbiano cercato il sostituto di Giuda tra coloro che, come loro, erano stati testimoni della sua resurrezione (cfr At 1,22). ร Cristo, e Cristo risorto, Colui che dobbiamo testimoniare e la cui vita dobbiamo condividere. I missionari di Cristo non sono inviati a comunicare sรฉ stessi, a mostrare le loro qualitร e capacitร persuasive o le loro doti manageriali. Hanno, invece lโaltissimo onore di offrire Cristo, in parole e azioni, annunciando a tutti la Buona Notizia della sua salvezza con gioia e franchezza, come i primi apostoli.
Perciรฒ, in ultima analisi, il vero testimone รจ il โmartireโ, colui che dร la vita per Cristo, ricambiando il dono che Lui ci ha fatto di Sรฉ stesso. ยซLa prima motivazione per evangelizzare รจ lโamore di Gesรน che abbiamo ricevuto, lโesperienza di essere salvati da Lui che ci spinge ad amarlo sempre di piรนยป (Evangelii gaudium, 264).
Infine, a proposito della testimonianza cristiana, rimane sempre valida lโosservazione di San Paolo VI: ยซLโuomo contemporaneo ascolta piรน volentieri i testimoni che i maestri, o se ascolta i maestri lo fa perchรฉ sono dei testimoniยป (Evangelii nuntiandi, 41). Perciรฒ รจ fondamentale, per la trasmissione della fede, la testimonianza di vita evangelica dei cristiani. Dโaltra parte, resta altrettanto necessario il compito di annunciare la sua persona e il suo messaggio. Infatti, lo stesso Paolo VI cosรฌ prosegue: ยซSรฌ, รจ sempre indispensabile la predicazione, questa proclamazione verbale di un messaggio. [โฆ] La parola resta sempre attuale, soprattutto quando รจ portatrice della potenza di Dio. Per questo resta ancora attuale lโassioma di S. Paolo: โLa fede dipende dalla predicazioneโ (Rm 10,17): รจ appunto la Parola ascoltata che porta a credereยป (ibid., 42).
Nellโevangelizzazione, perciรฒ, lโesempio di vita cristiana e lโannuncio di Cristo vanno insieme. Lโuno serve allโaltro. Sono i due polmoni con cui deve respirare ogni comunitร per essere missionaria. Questa testimonianza completa, coerente e gioiosa di Cristo sarร sicuramente la forza di attrazione per la crescita della Chiesa anche nel terzo millennio. Esorto pertanto tutti a riprendere il coraggio, la franchezza, quella parresia dei primi cristiani, per testimoniare Cristo con parole e opere, in ogni ambiente di vita.
2. ยซFino ai confini della terraยป โ Lโattualitร perenne di una missione di evangelizzazione universale
Esortando i discepoli a essere i suoi testimoni, il Signore risorto annuncia dove essi sono inviati: ยซA Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino ai confini della terraยป (At 1,8). Emerge ben chiaro qui il carattere universale della missione dei discepoli. Si mette in risalto il movimento geografico โcentrifugoโ, quasi a cerchi concentrici, da Gerusalemme, considerata dalla tradizione giudaica come centro del mondo, alla Giudea e alla Samaria, e fino โallโestremitร della terraโ. Non sono mandati a fare proselitismo, ma ad annunciare; il cristiano non fa proselitismo. Gli Atti degli Apostoli ci raccontano questo movimento missionario: esso ci dร una bellissima immagine della Chiesa โin uscitaโ per compiere la sua vocazione di testimoniare Cristo Signore, orientata dalla Provvidenza divina mediante le concrete circostanze della vita. I primi cristiani, in effetti, furono perseguitati a Gerusalemme e perciรฒ si dispersero in Giudea e Samaria e testimoniarono Cristo dappertutto (cfr At 8,1.4).
Qualcosa di simile ancora accade nel nostro tempo. A causa di persecuzioni religiose e situazioni di guerra e violenza, molti cristiani sono costretti a fuggire dalla loro terra verso altri Paesi. Siamo grati a questi fratelli e sorelle che non si chiudono nella sofferenza ma testimoniano Cristo e lโamore di Dio nei Paesi che li accolgono. A questo li esortava San Paolo VI considerando la ยซresponsabilitร che spetta agli emigranti nei Paesi che li ricevonoยป (Evangelii nuntiandi, 21). In effetti, sempre piรน sperimentiamo come la presenza dei fedeli di varie nazionalitร arricchisce il volto delle parrocchie e le rende piรน universali, piรน cattoliche. Di conseguenza, la cura pastorale dei migranti รจ unโattivitร missionaria da non trascurare, che potrร aiutare anche i fedeli locali a riscoprire la gioia della fede cristiana che hanno ricevuto.
Lโindicazione โfino ai confini della terraโ dovrร interrogare i discepoli di Gesรน di ogni tempo e li dovrร spingere sempre ad andare oltre i luoghi consueti per portare la testimonianza di Lui. Malgrado tutte le agevolazioni dovute ai progressi della modernitร , esistono ancora oggi zone geografiche in cui non sono ancora arrivati i missionari testimoni di Cristo con la Buona Notizia del suo amore. Dโaltra parte, non ci sarร nessuna realtร umana estranea allโattenzione dei discepoli di Cristo nella loro missione. La Chiesa di Cristo era, รจ e sarร sempre โin uscitaโ verso i nuovi orizzonti geografici, sociali, esistenziali, verso i luoghi e le situazioni umane โdi confineโ, per rendere testimonianza di Cristo e del suo amore a tutti gli uomini e le donne di ogni popolo, cultura, stato sociale. In questo senso, la missione sarร sempre anche missio ad gentes, come ci ha insegnato il Concilio Vaticano II, perchรฉ la Chiesa dovrร sempre spingersi oltre, oltre i propri confini, per testimoniare a tutti lโamore di Cristo. Vorrei in proposito ricordare e ringraziare i tanti missionari che hanno speso la vita per andare โoltreโ, incarnando la caritร di Cristo verso i tanti fratelli e sorelle che hanno incontrato.
3. ยซRiceverete la forza dallo Spirito Santoยป โ Lasciarsi sempre fortificare e guidare dallo Spirito
Annunciando ai discepoli la loro missione di essere suoi testimoni, Cristo risorto ha promesso anche la grazia per una cosรฌ grande responsabilitร : ยซRiceverete la forza dello Spirito Santo e di me sarete testimoniยป (At 1,8). Effettivamente, secondo il racconto degli Atti, proprio in seguito alla discesa dello Spirito Santo sui discepoli di Gesรน รจ avvenuta la prima azione di testimoniare Cristo, morto e risorto, con un annuncio kerigmatico, il cosiddetto discorso missionario di San Pietro agli abitanti di Gerusalemme. Cosรฌ comincia lโera dellโevangelizzazione del mondo da parte dei discepoli di Gesรน, che erano prima deboli, paurosi, chiusi. Lo Spirito Santo li ha fortificati, ha dato loro coraggio e sapienza per testimoniare Cristo davanti a tutti.
Come ยซnessuno puรฒ dire: โGesรน รจ Signoreโ, se non sotto lโazione dello Spirito Santoยป (1 Cor 12,3), cosรฌ nessun cristiano potrร dare testimonianza piena e genuina di Cristo Signore senza lโispirazione e lโaiuto dello Spirito. Perciรฒ ogni discepolo missionario di Cristo รจ chiamato a riconoscere lโimportanza fondamentale dellโagire dello Spirito, a vivere con Lui nel quotidiano e a ricevere costantemente forza e ispirazione da Lui. Anzi, proprio quando ci sentiamo stanchi, demotivati, smarriti, ricordiamoci di ricorrere allo Spirito Santo nella preghiera, la quale โ voglio sottolineare ancora โ ha un ruolo fondamentale nella vita missionaria, per lasciarci ristorare e fortificare da Lui, sorgente divina inesauribile di nuove energie e della gioia di condividere con gli altri la vita di Cristo. ยซRicevere la gioia dello Spirito รจ una grazia. Ed รจ lโunica forza che possiamo avere per predicare il Vangelo, per confessare la fede nel Signoreยป (Messaggio alle Pontificie Opere Missionarie, 21 maggio 2020). Cosรฌ รจ lo Spirito il vero protagonista della missione: รจ Lui a donare la parola giusta al momento giusto nel modo giusto.
ร alla luce dellโazione dello Spirito Santo che vogliamo leggere anche gli anniversari missionari di questo 2022. Lโistituzione della Sacra Congregazione de propaganda fide, nel 1622, fu motivata dal desiderio di promuovere il mandato missionario in nuovi territori. Unโintuizione provvidenziale! La Congregazione si รจ rivelata cruciale per rendere la missione evangelizzatrice della Chiesa veramente tale, indipendente cioรจ dalle ingerenze dei poteri mondani, al fine di costituire quelle Chiese locali che oggi mostrano tanto vigore. Ci auguriamo che, come nei quattro secoli passati, la Congregazione, con la luce e la forza dello Spirito, continui e intensifichi il suo lavoro nel coordinare, organizzare, animare le attivitร missionarie della Chiesa.
Lo stesso Spirito, che guida la Chiesa universale, ispira anche uomini e donne semplici per missioni straordinarie. Ed รจ stato cosรฌ che una ragazza francese, Pauline Jaricot, ha fondato esattamente 200 anni fa lโAssociazione della Propagazione della Fede; la sua beatificazione si celebra in questโanno giubilare. Pur in condizioni precarie, lei accolse lโispirazione di Dio per mettere in moto una rete di preghiera e colletta per i missionari, in modo che i fedeli potessero partecipare attivamente alla missione โfino ai confini della terraโ. Da questa idea geniale nacque la Giornata Missionaria Mondiale che celebriamo ogni anno, e la cui colletta in tutte le comunitร รจ destinata al fondo universale con il quale il Papa sostiene lโattivitร missionaria.
In questo contesto ricordo anche il Vescovo francese Charles de Forbin-Janson, che iniziรฒ lโOpera della Santa Infanzia per promuovere la missione tra i bambini con il motto โI bambini evangelizzano i bambini, i bambini pregano per i bambini, i bambini aiutano i bambini di tutto il mondoโ; come pure la signora Jeanne Bigard, che diede vita allโOpera di San Pietro Apostolo per il sostegno dei seminaristi e dei sacerdoti in terra di missione. Queste tre Opere missionarie sono state riconosciute come โpontificieโ proprio centโanni fa. Ed รจ stato pure sotto lโispirazione e la guida dello Spirito Santo che il Beato Paolo Manna, nato 150 anni or sono, fondรฒ lโattuale Pontificia Unione Missionaria per sensibilizzare e animare alla missione i sacerdoti, i religiosi e le religiose e tutto il popolo di Dio. Di questโultima Opera fece parte lo stesso Paolo VI, che le diede il riconoscimento pontificio. Menziono queste quattro Pontificie Opere Missionarie per i loro grandi meriti storici e anche per invitarvi a gioire con esse in questo anno speciale per le attivitร svolte a sostegno della missione evangelizzatrice nella Chiesa universale e in quelle locali. Auspico che le Chiese locali possano trovare in queste Opere un solido strumento per alimentare lo spirito missionario nel Popolo di Dio.
Cari fratelli e sorelle, continuo a sognare la Chiesa tutta missionaria e una nuova stagione dellโazione missionaria delle comunitร cristiane. E ripeto lโauspicio di Mosรจ per il popolo di Dio in cammino: ยซFossero tutti profeti nel popolo del Signore!ยป (Nm 11,29). Sรฌ, fossimo tutti noi nella Chiesa ciรฒ che giร siamo in virtรน del battesimo: profeti, testimoni, missionari del Signore! Con la forza dello Spirito Santo e fino agli estremi confini della terra. Maria, Regina delle missioni, prega per noi!
Roma, San Giovanni in Laterano, 6 gennaio 2022, Epifania del Signore.
FRANCESCO