Meditazione Mattutina di Papa Francesco del 14 gennaio 2016 a casa Santa Marta

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MEDITAZIONE MATTUTINA DI PAPA FRANCESCO DEL 14 GENNAIO 2016 NELLA CAPPELLA DELLA DOMUS SANCTAE MARTHAE

[ads2]”Com’è la mia fede in Gesù Cristo?”. E’ l’interrogativo che Papa Francesco ha rivolto nell’omelia alla Messa mattutina a Casa Santa Marta. Il Pontefice ha preso spunto dal Vangelo per ribadire che, per comprendere davvero Gesù, non dobbiamo avere il “cuore chiuso”, ma seguirlo sulla strada del perdono e dell’umiliazione. “La fede – ha ammonito – nessuno la può comprare”, è “un dono” che ci cambia la vita. Il servizio di Alessandro Gisotti:

La gente fa di tutto per avvicinarsi a Gesù e non pensa ai rischi in cui può incorrere pur di poterlo ascoltare o semplicemente sfiorare. E’ quanto sottolineato da Francesco che ha preso spunto dal Vangelo di Marco che narra della guarigione del paralitico a Cafarnao. Tanta era la gente davanti la casa dove si trovava Gesù che dovettero scoperchiare il tetto e calare di lì il lettuccio su cui si trovava l’infermo. “Avevano fede – commenta il Papa – la stessa fede di quella signora che anche, in mezzo alla folla, quando Gesù andava a casa di Giairo, si è arrangiata per toccare il lembo della veste di Gesù, del manto di Gesù, per essere guarita”. La stessa fede del centurione per la guarigione del suo servo. “La fede forte, coraggiosa, che va avanti – ha detto Francesco – il cuore aperto alla fede”.

Se abbiamo il cuore chiuso, non possiamo capire Gesù
Nella vicenda del paralitico, ha annotato, “Gesù fa un passo avanti”. A Nazareth, all’inizio del suo ministero, “era andato in Sinagoga e aveva detto che era stato inviato per liberare gli oppressi, i carcerati, dare la vista ai ciechi … inaugurare un anno di grazia”, cioè un anno “di perdono, di avvicinamento al Signore. Inaugurare una strada verso Dio”. Qui però fa un passo in più: non solo guarisce i malati ma perdona i loro peccati:

“C’erano lì quelli che avevano il cuore chiuso, ma accettavano – fino a un certo punto – che Gesù fosse un guaritore. Ma perdonare i peccati è forte! Quest’uomo va oltre! Non ha diritto a dire questo, perché soltanto Dio può perdonare i peccati e Gesù conosceva cosa pensavano loro e dice: ‘Io sono Dio’? No, non lo dice. ‘Perché pensate queste cose? Perché sapete che il Figlio dell’Uomo ha il potere – è il passo avanti! – di perdonare i peccati. Alzati, prendi e guarisci’. Incomincia a parlare quel linguaggio che a un certo punto scoraggerà la gente, alcuni discepoli che lo seguivano … Duro è questo linguaggio, quando parla di mangiare il suo Corpo come strada di salvezza”.

Chiediamoci se la fede in Gesù cambia davvero la nostra vita
Capiamo, ha affermato Papa Francesco, che Dio viene a “salvarci dalle malattie”, ma innanzitutto a “salvarci dai nostri peccati, salvarci e portarci dal Padre. E’ stato inviato per quello, per dare la vita per la nostra salvezza. E questo è il punto più difficile da capire”, non solo dagli scribi. Quando Gesù si fa vedere con un potere più grande di quello di un uomo “per dare quel perdono, per dare la vita, per ricreare l’umanità, anche i suoi discepoli dubitano. E se ne vanno”. E Gesù, ha rammentato, “deve chiedere al suo piccolo gruppetto: ‘Anche voi volete andarvene?’”:

“La fede in Gesù Cristo. Come è la mia fede in Gesù Cristo? Credo che Gesù Cristo è Dio, è il Figlio di Dio? E questa fede mi cambia la vita? Fa che nel mio cuore si inauguri quest’anno di grazia, quest’anno di perdono, quest’anno di avvicinamento al Signore? La fede è un dono. Nessuno ‘merita’ la fede. Nessuno la può comprare. E’ un dono. La ‘mia’ fede in Gesù Cristo, mi porta all’umiliazione? Non dico all’umiltà: all’umiliazione, al pentimento, alla preghiera che chiede: ‘Perdonami, Signore. Tu sei Dio. Tu ‘puoi’ perdonare i miei peccati”.

La prova della nostra fede è la capacità di lodare Dio
Il Signore, è l’invocazione del Papa, “ci faccia crescere nella fede”. La gente, ha constatato, “cercava Gesù per sentirlo” perché parlava “con autorità, non come parlano gli scribi”. Anche, ha soggiunto, lo seguiva perché guariva, “fa dei miracoli!”. Ma alla fine, “questa gente, dopo aver visto questo, se ne andò e tutti si meravigliarono e lodavano Dio”:

“La lode. La prova che io credo che Gesù Cristo è Dio nella mia vita, che è stato inviato a me per ‘perdonarmi’, è la lode: se io ho capacità di lodare Dio. Lodare il Signore. E’ gratuito, questo. La lode è gratuita. E’ un sentimento che dà lo Spirito Santo e ti porta a dire: ‘Tu sei l’unico Dio’. Che il Signore ci faccia crescere in questa fede in Gesù Cristo Dio, che ci perdona, ci offre l’anno di grazia e questa fede ci porta alla lode”.