
Con un semplice โCiao carissimi!โ un parroco si rivolge ai suoi fedeli, allโinizio di ogni omelia della Messa della domenica. Questa raccolta di riflessioni sui Vangeli festivi dellโanno C (in cui si legge il Vangelo di Luca) nasce con lโobiettivo di creare, dentro di noi, uno spazio ancora piรน grande da destinare alla Parola di Dio, attraverso cui la nostra fede รจ continuamente illuminata.
Ciao carissimi!
Il Vangelo della domenica proclama la โLa lieta notiziaโ, di cui tutti abbiamo bisogno. โNotiziaโ vera, bella e buona che rende veri, belli e buoni coloro che lโascoltano e la custodiscono nel cuore. In un mondo di parole, chiacchiere e gossip, risuona il Vangelo di Gesรน, non come una Parola fra le parole, ma come la Parola che dร senso a tutte le parole. Nella Parola del Vangelo riscopriamo la bellezza della vita, unica e irripetibile nel suo genere.
La Parola accolta e vissuta da sapore alla propria esistenza e contagia di sapore la vita degli altri. La Parola del Vangelo si presenta subito come Parola che nutre, proprio come la โmannaโ nel deserto per il popolo dโIsraele. Senza questo cibo il cammino rallenta, i passi vacillano, la vita viene meno. Incorriamo nellโanoressia spirituale: lentamente ci spegniamo e fino a morire di fame, di senso, di significato, di vita. Senza questo cibo non comprenderemo piรน la nostra vita, e neppure la vita degli altri. Tutto diventa incomprensibile e insignificante. Le parole di Gesรน sono chiare: โNon di solo pane vivrร lโuomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dioโ (Mt 4,4). Oltre a nutrirci, la Parola ha unโaltra caratteristica: quella di illuminarci, di fare luce sul nostro cammino.
Senza la Parola del Vangelo camminiamo a tentoni, nel buio, e con il rischio di inciampare e cadere. Il cammino della vita appare triste, svilito, senza calore e colore. La Parola di Dio illumina, riscalda, colora lโesistenza: โLampada per i miei passi รจ la tua parola, luce sul mio camminoโ (Salmo 118, 105). E ancora, la Parola di Dio purifica la vita dalle sue fragilitร e debolezze, rimette i peccati e ridona lโinnocenza perduta. Lโascolto della Parola rende puri, semplici, innocenti: โVoi siete giร puri, a causa della parola che vi ho annunciatoโ (Gv 15,3). Tutto questo perchรฉ la Parola del Vangelo al momento della sua proclamazione, riprende vita nella nostra vita.
La Parola di Dio si compie nellโistante presente (dabar), come le parole del Padre si compiono nellโistante della creazione del mondo: โSia la luce! E la luce fuโ (Gen 1,3). Lo Spirito Santo, lโautore e lโispiratore, ridona nuova vita alla Parola, attualizzandola nellโistante presente, come se fosse rivolta a me, a noi, a tutti. Il tempo e lo spazio si annullano, mentre il Vangelo scritto circa duemila anni fa, e ora proclamato, riprende vita nellโistante presente. La Parola riprende vita, incarnandosi nella vita. Lโincarnazione della Parola avviene nellโistante della proclamazione divenendo carne della propria carne, vita della propria vita. Questo accade anche se dovesse trovarci distratti, pensierosi, o poco attenti.
La Parola proclamata produce inevitabilmente il suo frutto: il seme gettato nel terreno fertile, o arido della vita, prima o poi germoglierร , e fiorirร . Da qui nasce e si sviluppa la fiducia e la speranza nella Parola: โCome infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, perchรฉ dia il seme al seminatore e pane da mangiare, cosรฌ sarร della parola uscita dalla mia bocca: non ritornerร a me senza effetto, senza aver operato ciรฒ che desidero e senza aver compiuto ciรฒ per cui l’ho mandataโ (Is 55,10-11). La Parola produce sempre il suo effetto, realizza il desiderio del Padre perchรฉ tutti ascoltino il Figlio (Mc 9,7), e nello Spirito Santo ricevono la vita: โLe mie parole sono spirito e vitaโ (Gv 6,63). Gesรน รจ la novitร assoluta, รจ Lui il centro, attorno a cui ruota tutta la Parola, anzi, รจ Lui la Parola fatta carne. In Gesรน, la Parola si compie: lโAntico Testamento si apre al Nuovo e il Nuovo dร senso allโAntico.
Questa Parola raccolta e custodita nel lezionario รจ organizzata nei tre cicli liturgici: A-B-C, della durata di tre anni, allo scopo di far rileggere tutta la storia della salvezza. Nellโanno A si proclama il Vangelo di Matteo; nellโanno B il Vangelo di Marco; nellโanno C il Vangelo di Luca, mentre il Vangelo di Giovanni รจ proclamato negli eventi speciali o grandi solennitร . Questโanno ci accompagna il Vangelo di Luca. Luca era nato ad Antiochia da una famiglia pagana, esercitava la professione di medico. Ad Antiochia aveva conosciuto Paolo di Tarso, qui condotto da Barnaba per formare la nuova comunitร . Paolo cita Luca in alcune sue lettere definendolo “compagno di lavoro” (Fl,24), “caro medico” (Col 4,14), fedele come pochi “solo Luca รจ con me” (Tm 4,11).
Luca non ha conosciuto personalmente Gesรน, ma ne ha sentito parlare per la prima volta nel 37 d.C., dagli apostoli e da altri testimoni, tra questi Maria di Nazareth, la madre di Gesรน. Le informazioni sull’infanzia di Gesรน nel suo Vangelo sono troppo specifiche e quasi riservate per poterle considerare acquisite da altre persone. Inoltre รจ l’unico evangelista non ebreo. La sua condizione รจ simile alla nostra: non ha conosciuto personalmente Gesรน, ma ha creduto alle parole di coloro che lo avevano incontrato.
Luca raccolse quante piรน informazioni possibili su Gesรน. Le fonti a cui attinse per scrivere il suo Vangelo furono principalmente: il Vangelo di Marco, i lรฒghia, ossia i โdettiโ di Gesรน, e i racconti relativi allโinfanzia di Gesรน derivanti da altre tradizioni a lui note. La grande originalitร del suo racconto รจ da ricercarsi nella profonda rielaborazione che operรฒ nellโorganizzazione del materiale e nella sua strutturazione. Altre caratteristiche del suo Vangelo sono il continuo richiamo allโamore di Dio e del prossimo, lโimportanza della preghiera nella vita cristiana, ma soprattutto lโinfinita misericordia del Padre verso i suoi figli.
Luca ci presenta un Gesรน particolarmente attento ai piccoli, poveri, emarginati, peccatori, sono essi lโoggetto dellโamore del Padre che abbraccia tutti nel suo amore misericordioso, proprio come il figliol prodigo. La salvezza si apre a tutti, nessuno escluso, in un orizzonte crescenteโฆNon ci resta che aprirci a questo nuovo orizzonte per sperimentare insieme il Vangelo della domenica in questo Giubileo 2025, Anno del Signore.
Buon cammino!
Qui puoi leggere alcuni commenti al Vangelo di p. Maurizio.
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