Maria Teresa Visonà – Commento al Vangelo di domenica 30 Aprile 2023 per bambini

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Che bello il Vangelo di oggi! Mi sembra di essere in montagna, in mezzo ad una grande vallata in cui c’è un bel recinto fatto di legno o di pietra, con tante pecore che per il loro colore si distinguono bene sul verde dei prati, con tanto sole, con un laghetto lì accanto e con un pastore che vuole loro un bene da morire!

Voi avete mai visto un gregge di pecore? Vi assicuro che è una esperienza bellissima. Camminano tutte assieme, una vicina all’altra, come una grandissima famiglia.

Le pecorelle, però, sono degli animali fragili nel senso che da sole fanno fatica a vivere. Hanno bisogno di qualcuno che le curi, che le porti al pascolo, che le indirizzi sulla strada giusta per non cadere in qualche “guaio” che potrebbe costare loro la vita. È per questo che vivono dentro un recinto: per stare al sicuro, per non perdersi, per difendersi da qualche ladro o brigante che potrebbe fare loro del male.

Oggi, IV domenica di Pasqua, Gesù si presenta come il “Buon Pastore” ed il popolo, cioè noi, siamo il gregge. Ci parla di un recinto che protegge le pecore ma ci parla pure di una porta. Certo… per entrare o uscire dal recinto la porta ci vuole!

La porta, negli antichi ovili, era molto stretta. Vi passava una sola persona, o una pecora solo alla volta. Veniva costruita così per permettere ai pastori di contare le pecore ogni volta che entravano od uscivano dall’ovile ed accertarsi che non se ne fosse smarrita nemmeno una.

Il pastore, inoltre, di notte si metteva su questo stretto spazio divenendo lui stesso porta. Nessuno poteva toccare le sue pecore senza che lui se ne accorgesse.

Gesù faceva sempre dei bellissimi paragoni per spiegare ai discepoli le verità che voleva far entrare nel loro cuore e parlava usando immagini semplici della loro vita di ogni giorno.

Perciò chi lo ascoltava ha capito molto bene: si entra nel recinto delle pecore solo attraverso la porta. Quelli che invece vogliono entrare nel recinto passando da un’altra parte sono ladri o briganti.

Ma Gesù aggiunge qualcos’altro: ci dice che la porta è lui! Non ce n’è un’altra.

Porta sempre aperta, disponibile, accogliente, pronto ad incontrarci.

È la porta che ci permette di essere proprio come Dio ci vuole e che ci permette di entrare nella Sua casa, il Paradiso.

Da questa porta si può entrare ma si può anche uscire: serve per non rimanere all’esterno del recinto in balia dei briganti che ci potrebbero fare del male ma serve anche per andare fuori verso i pascoli dove trovare il cibo per nutrirci.

Chi entra attraverso Gesù, con l’aiuto di Gesù, seguendo gli insegnamenti di Gesù, non morirà mai. La sua sarà una Vita “per sempre”. È dunque la porta che ci mostra la giusta Via e che ci permette di Vivere.

Ma come si fa a passare attraverso Gesù-Porta?

Proviamo a passare in rassegna la vostra giornata da quando vi alzate e vediamo quale dovrebbe essere il vostro comportamento per attraversare la porta della felicità.

Primo: non fare i capricci quando la mamma vi chiama per andare a scuola perché vorreste stare ancora a letto. Secondo: dire una preghiera a Gesù per ringraziarlo della buona notte trascorsa e per chiedere che vi stia sempre vicino nel corso della giornata. Terzo: non brontolare se la mamma vi ha preparato una colazione che non vi va proprio a genio. Quarto: a scuola essere amici di tutti, aiutare chi ha bisogno, non litigare, non dire parolacce, ascoltare la maestra senza chiacchierare. Quinto: una volta tornati a casa non rispondere in brutto modo ai genitori se vi chiedono di fare un qualcosa che non vi va. Sesto: fare bene i compiti senza sbruffare. Settimo: non litigare con i fratelli o con gli amici con cui vi trovate a fare qualche sport.

Ottavo: prestare attenzione ai catechisti che tanto si danno da fare per farvi conoscere Gesù. Nono: non far diventare matta la mamma perché non volete andare a letto alla sera. Decimo: prima di addormentarvi ringraziare il Signore per tutti i doni che vi ha fatto durante la giornata e pregare per tutte le persone che non sono fortunate come voi.

Ecco allora come si passa attraverso la Porta-Gesù: entrando nel suo cuore e facendo entrare il Suo cuore nel vostro. Sarà questa un’unità così profonda da diventare “altri Gesù”, un’unità che vi permetterà di vivere come lui avrebbe fatto se fosse stato al posto vostro.

Naturalmente io vi ho elencato solo alcuni dei tanti momenti della vostra quotidianità, ma lascio a voi ripercorrere ben bene le vostre giornate…

A volte non è facile perché prevale il nostro “io” e vorremmo che il mondo ruotasse attorno a noi, ma con un po’ di allenamento ce la possiamo fare!

Anche gli atleti ci mettono tanto tempo e tanta buona volontà per allenarsi al fine di raggiungere i loro obiettivi!

Nel Vangelo si parla anche di ladri e briganti che non passano attraverso la porta, ma trovano altre vie di accesso. Succede anche ai nostri giorni di sentire parlare di ladri che scassinano le case… anche loro usano entrate nascoste per non farsi trovare con le mani nel sacco! E il più delle volte non si riesce ad identificare i briganti…

Gesù, invece, aggiunge un particolare: le pecore identificano i briganti per il fatto che esse non riconoscono la loro voce. Si fidano solo del loro pastore, della sua voce e lui le chiama ciascuna per nome e le conduce fuori, al pascolo.

Sappiamo bene tutti che il tono della voce di una persona che ci ama si riconosce subito perché ci parla con tenerezza, con affetto… in un modo diverso da un estraneo!

Conoscere la voce di Gesù non significa certo avere un’apparizione in cui Lui verrà e vi dirà: “Fai questo! Fai quello!”. No! E allora come possiamo conoscere la Sua voce?

E come possiamo difenderci da quelle voci che non sono Sue e che ci portano a comportarci male, che entrano dalla finestra, che sono briganti, che ci ingannano?

È molto semplice: leggendo ogni giorno un pezzettino di Vangelo che ci dice come viveva il Signore e pregare affinché ci aiuti ad essere come lui.

In questo modo non c’è alcun dubbio che il nostro cuore, illuminato dallo Spirito Santo, sappia distinguere il bene dal male… basta solo volerlo riconoscere.

Il Signore è il nostro Pastore che non ci perde di vista un attimo… si fa addirittura “porta” per mostrarci la Via giusta e per proteggerci dai pericoli, proprio come facevano i pastori di un tempo. Ci deve essere, però, anche un impegno da parte di noi pecorelle: camminare dietro al pastore.

E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce”.

Vi sembra che se le pecore di un gregge non seguissero il loro pastore arriverebbero in pascoli verdeggianti, ad acque fresche, in luoghi sicuri dove riposare?

Certo che no! Ci sarebbe qualche pecora che andrebbe dritta dritta dentro un burrone, qualche altra si infilerebbe fra i rovi e non riuscirebbe più a venirne fuori, qualche altra si ritroverebbe in una zona desertica e lì morirebbe di fame… e così via.

Anche per noi il cammino è proprio questo: seguire il Signore, il nostro buon Pastore, nella vita di tutti i giorni. È Lui che ci indica la strada che è quella che sicuramente porterà felicità e Vita a noi e a tutti coloro che incontriamo.

Chi segue Lui non sbaglia mai.

Allora, in ogni situazione in cui dobbiamo fare una scelta, facciamoci questa domanda: che cosa farebbe Gesù se fosse al posto mio?

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