Maria Teresa Visonà – Commento al Vangelo di domenica 1 Maggio 2022 per bambini

627

L’evangelista Giovanni, nel capitolo precedente a questo, ci ha raccontato che Gesù risorto è già apparso due volte agli Apostoli nel Cenacolo: la prima volta quando non c’era Tommaso e poi di nuovo quando Tommaso era presente.
Gli Apostoli hanno dunque la certezza che Gesù è risorto!

Avevano vissuto i momenti terribili della morte di Gesù, ma poi lo avevano visto vivo proprio con i loro occhi!
Però, per loro, era ancora difficile comprendere ciò che era avvenuto.
Così, ad un certo punto, essendo disorientati e non sapendo cosa fare, dopo i giorni sconvolgenti della passione, morte e risurrezione del Signore, Pietro decide di ritornare alla vita che faceva tre anni prima di incontrare Gesù e lo dice agli altri: “Io vado a pescare”. E gli altri dissero: “Veniamo anche noi con te”.
Ma ecco che il Vangelo di oggi ci racconta la terza apparizione di Gesù risorto ai discepoli, sulla riva del lago di Tiberiade, con la descrizione della pesca miracolosa.
Agli apostoli tutto sembrava finito… ed invece è ancora Gesù che va a cercarli… li incontra sul lago dove hanno passato la notte senza pescare nulla.

Questa situazione ci riporta ad un altro brano tratto dal Vangelo di Luca: un’altra pesca miracolosa.
Anche il Vangelo di oggi ci parla di reti vuote: “Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla”.
Che tristezza… già erano giù di morale perché non capivano bene che cosa fare della loro vita e, una volta che avevano deciso di tornare al lavoro di pescatori, non prendono nemmeno un pesce…
Le reti vuote potrebbero essere il bilancio della loro esperienza con Gesù: lo avevano conosciuto e, pieni di speranza, avevano lasciato tutto per seguirlo … e adesso?
Lo avevano visto sì risorto, ma nei loro cuori c’era qualche pensiero che li preoccupava: “Se n’è andato, ci ha lasciati… È stato come un sogno…”.

Avete mai fatto l’esperienza di essere abbandonati da un vostro amico?
Io spero di no, però potrebbe essere una sensazione simile a quella che provarono i discepoli: dopo aver passato tanto tempo col vostro più caro amico, dopo avere condiviso tante belle avventure, da un giorno all’altro la vita sembra cambiare…
E vi chiedete: “Cosa faccio adesso?”, “Con chi gioco?”, “A chi confido i miei piccoli o grandi segreti?”. E una sensazione di vuoto vi entra nel cuore.
Per gli apostoli la situazione era più o meno così.

Ma ecco che, all’alba, Gesù si presenta sulla riva del lago.
Essi però non lo riconoscono. Allora, a quei pescatori stanchi e delusi, il Signore dice:“Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete”.

Forse i discepoli avranno pensato a quale differenza poteva fare gettare le reti da un lato o dall’altro della barca… però gli danno ascolto e la rete si riempie così tanto che quasi non riescono più a tirarla a bordo!
Allora Giovanni si ricorda di quello che era successo tre anni prima e capisce che sono di fronte al loro Maestro.
Vi ricordate quando Gesù aveva chiamato Pietro perché lo seguisse? Anche in quell’occasione c’era stata una pesca straordinaria: erano sul lago di Genesaret, non avevano pescato nulla per tutta la notte ma, all’invito del Maestro, avevano accettato di gettare le reti ancora una volta, anche se ormai era giorno. Ed avevano preso così tanti pesci che c’era voluto l’aiuto di un’altra barca per portare le reti a riva perché da soli non ce la facevano. Si erano fidati.
Anche oggi i discepoli si fidano del Signore e il risultato fu che pescarono così tanti pesci che non riuscivano più a tirare su la rete!

Pensate un po’ bambini… la fiducia in Gesù può fare miracoli!
Però bisogna crederci, bisogna affidarsi a Lui.
Voi vi fidate così tanto di Gesù?
Fidarsi, avere fede significa mettersi nelle sue braccia con la consapevolezza che Lui ci ama così tanto che non potrà mai succederci un qualcosa che non sia per il nostro bene! La nostra vita è nelle sue mani, anzi i nostri nomi sono scritti sul palmo delle sue mani, proprio tutti! Voi penserete che è impossibile scrivere in due mani i nomi di oltre sette miliardi di persone che ci sono nel mondo… anche a me sembra impossibile, ma il cuore di Dio non è come il nostro… i suoi pensieri non sono come i nostri, e nemmeno le sue mani sono come le nostre… “Nulla è impossibile a Dio!”.

Ce l’ha detto lui stesso! Questa fiducia così grande che ci fa sentire nelle sue braccia deve accompagnarci sempre nel corso della nostra vita. Non è detto che otterremo sempre ciò che chiederemo perché la sua onnipotenza Lui la usa solo per il bene dei suoi figli, che noi lo sappiamo o no.
L’importante è che noi viviamo con la certezza che a Dio nulla è impossibile e questo ci farà sperimentare tanta, tantissima pace.

Gli Apostoli si fidano, sperimentano e capiscono: le reti sono piene addirittura di centocinquantatrè grossi pesci! Non sono più vuote, le reti… il bilancio della loro esperienza con Gesù è cambiato! È cambiato perché, ancora una volta, si sono fidati.
A questo punto Giovanni si rivolge a Pietro e dice: “È il Signore!”. E subito Pietro si tuffa in acqua e nuota verso la riva, verso Gesù.
In queste parole e in questo gesto c’è tutto l’entusiasmo di una fede piena di gioia e di meraviglia: è tutto il contrario dello smarrimento e dello sconforto che c’erano prima nel cuore dei discepoli.
La presenza di Gesù risorto trasforma ogni cosa: il lavoro inutile diventa fruttuoso, il senso di stanchezza e di abbandono lascia il posto ad un nuovo slancio perché c’è la certezza che Lui è con noi.

Quante volte anche noi abbiamo passato momenti di buio? Penso che sia una cosa normale per tutti gli esseri umani… ma poi ogni volta ci rimettiamo in piedi perché sappiamo che Gesù risorto non ci abbandona mai!
Come ha fatto con gli Apostoli, così fa anche con noi.
Magari noi non lo vedremo mentre ci prepara un fuoco di brace con del pesce e del pane. Non ci sentiremo dire: “Portate un po’ del pesce che avete preso ora”. Non ci sentiremo dire: “Venite a mangiare”…
Però lo possiamo vedere nello sguardo della mamma che ci consola quando siamo tristi, oppure negli occhi del papà che ci invitano ad andare con lui per aiutarci, oppure nel sorriso di un amico che ci trasmette il bene che ci vuole, oppure nelle mani tese dei nonni che ci chiamano per un abbraccio, oppure… pensateci voi a dove, ogni giorno della vostra vita, potete vedere Gesù!
E, momento fondamentale, Lui viene addirittura dentro di noi nella Mensa Eucaristica!

Il Signore Gesù è il Risorto, è vivo in mezzo a noi e questo ci dà una grande gioia e una grande speranza.
Tutti noi cristiani siamo chiamati a comunicare questo messaggio di risurrezione a quanti incontriamo, specialmente a chi soffre, a chi è solo, a chi si trova in condizioni disagiate, agli ammalati, ai rifugiati, agli emarginati.
È nostro il compito di far arrivare a tutti l’amore che Dio ci ha dimostrato donandoci il suo Figlio Gesù!


Fonte: omelie.org