Dopo aver parlato del seminatore che uscì per seminare, del seme che “cadde su un terreno buono e cominciò a portare frutto” e di quello che, invece, cadendo su un terreno duro, sassoso e tra i rovi, non portò frutto, Gesù ci parla della lampada che viene posta sul lucerniere e della misura che usiamo per misurare.
Queste due parabole ci parlano del modo di essere cristiano: persone che si danno senza misura. Perché, in realtà, questo è il modo di essere, di vivere, di pensare, di agire di Gesù Cristo: egli fa tutto senza misura, abbondantemente. Non trattiene nulla.
Il cristiano ha ricevuto la luce di Cristo, la luce che è venuta nel mondo per dissipare le tenebre del nostro cuore. Pertanto, ogni cristiano è un testimone di questa luce.
Tutti dobbiamo vederci in questa luce: non siamo sottomessi alla tenebra delle nostre miserie, dei peccati, delle debolezze, delle goffaggini; né all’oscurità che ci circonda sotto forma di malattie, fallimenti, umiliazioni, mancanza di gratitudine, omissioni, ecc.
Siamo figli della luce, figli amati di Dio, che si prende cura di noi, ci salva, ci aspetta sempre.
E vuole che noi siamo testimoni di quella luce: che, attraverso le nostre attenzioni, il nostro lavoro, il nostro saper aspettare, perdonare e consolare, possiamo portare la luce di Dio a tanti cuori che sono nelle tenebre.
E tutto questo, senza misura, con magnanimità, perché siamo figli di un Padre magnanimo.
Il cuore di un cristiano è, così, un cuore aperto, che non si chiude nel proprio egoismo. È un cuore che non si pone limiti: non si preoccupa solo fino a un certo punto, non perdona solo fino a un certo momento, non aspetta guardando l’orologio.
È un cuore che desidera avere il cuore di Gesù Cristo, un cuore che si dona senza misura.
Luis Cruz
Fonte: La pagina Facebook di “Opus Dei Italia” | Sito Web con tutti i commenti al Vangelo
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