Luis Cruz – Commento al Vangelo del 16 Settembre 2021

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Il vangelo di oggi narra la scena di quella donna che, afflitta per i suoi peccati, ha l’ardire di inginocchiarsi davanti a Gesù. Una donna che piange, che bacia e che unge i piedi del Signore. Una donna che tronca la sua vita di una volta, che non rimane prigioniera del suo passato, che non si scoraggia e si lascia guarire. Una donna che apre il suo cuore perché vuole amare veramente e ha bisogno del perdono di Dio. Una donna che sogna con un cuore amante, con un cuore nuovo che possa amare di più e meglio. Una donna che cerca un amore appassionato.

Di fronte a lei un uomo, di una certa cultura, fariseo, che la giudica duramente, che la disprezza, che non capisce i suoi gesti, e neppure lo sguardo misericordioso del Signore. Un uomo incapace di sognare.

E Gesù in mezzo ai due. Con pazienza e amore spiega a Simone il significato di quello che ha fatto questa donna: a Dio ciò che dispiace è il cuore che si chiude alla misericordia, al perdono, perché è incapace di riconoscere i propri peccati; “il luogo privilegiato per l’incontro con Cristo sono i propri peccati” (Papa Francesco, Il profumo della peccatrice, omelia a Santa Marta, 18 settembre 2014).

Gli fa capire che Egli stava desiderando che quella donna irrompesse nel banchetto senza chiedere permesso e abbracciasse i suoi piedi. Il desiderio di Gesù era poterle dire: “I tuoi peccati sono perdonati”.

Questa donna ci mostra il modo adeguato di manifestare il nostro pentimento e confessare le nostre miserie e i nostri peccati.
Dobbiamo dolercene, dobbiamo far nostro il dolore di Dio per tutte le volte che lo abbiamo abbandonato e disprezzato. Mettiamoci ai piedi del Signore e baciamo e ungiamo i suoi piedi con la nostra gratitudine e la nostra adorazione.

Gesù non si ferma mai alla superficie della nostra vita, va nel profondo del nostro cuore per guarirlo e fare in modo che possa amare nuovamente.

Luis Cruz


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