“E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo”. Così, si conclude il vangelo di oggi, dopo l’incontro di Gesù con lo scriba che gli ha chiesto qual è il primo comandamento, quello da cui non si può prescindere, che dà significato alla propria vita. Gesù non risponde con una idea, con un ragionamento e una semplice spiegazione.
Per Lui, il comandamento è vita, si concretizza nella maniera di vivere. Per capirlo è importante fare un salto, passare in un’altra dimensione: dal ragionamento all’incontro. Amare Dio e amare gli altri presuppone incontrare Dio e incontrare gli altri, fargli spazio, in modo che Dio e gli altri diventino la base della nostra vita.
E per questo rimangono delusi, perché probabilmente non se la sentono di fare quel passo. Una cosa è incontrare un uomo che parla dell’amore di Dio e un’altra è incontrare un uomo che è l’Amore di Dio incarnato che ci vuole innalzare a quel livello, alla logica dell’Amore, della dedizione senza condizioni L’Amore esige tutto: il cuore intero, tutta l’anima, tutta la mente, tutte le forze. Gesù si presenta così, come l’Amore di Dio incarnato che si spezza e si dona completamente, che ama senza riserve.
Egli è la carne di questo comandamento. Nell’Eucarestia lo mangiamo, per avere, in Lui, questa pienezza nel nostro cuore, per poter amare allo stesso modo, senza limiti né mediocrità.
Fonte: La pagina Facebook di “Opus Dei Italia” | Sito Web con tutti i commenti al Vangelo
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