La Buona Novella è la nostra storia
«Principio (arché) del vangelo di Gesù, il Cristo, Figlio di Dio» (Mc 1,1). La prima parola della Bibbia e la prima parola del Vangelo più antico (Marco) sono la stessa parola: “principio”, cioè origine, inizio. Creazione e nuova creazione, Primo e Nuovo Testamento. L’inizio del Vangelo di Marco è una mirabile sintesi della professione di fede dei primi cristiani. La buona notizia (evangelo), la storia che l’evangelista sta per iniziare a narrarci è la storia di Gesù, che è il Cristo, una parola greca che è la traduzione del termine ebraico “messia”.
Dovremmo tornare con la mente e con il cuore nella Palestina del primo secolo, immergerci nella cultura del popolo d’Israele, nella sua Legge e nei suoi profeti, e, in quel luogo e in quel tempo, sentire pronunciata la parola messia come fosse la prima volta, come non l’avessimo mai ascoltata prima. Forse solo così potremmo intuire qualcosa della forza straordinaria di quella parola meravigliosa: messia.
Il sogno dei sogni, l’arrivo di una salvezza e di un riscatto per i poveri, l’avvento di un mondo finalmente giusto, il regno dei Cieli sulla terra. Tutta la Bibbia è attraversata e irrorata da questa nostalgia di futuro, dalla fede-speranza-amore che qualcosa di grande e nuovo sta per arrivare, e che arriverà davvero. Arriverà perché il mondo è amato.
Marco ci dice che quel messia-Cristo atteso da generazioni è nalmente arrivato. Ecco perché in questa sua prima riga Marco ci dice quasi tutto del suo Vangelo. Come nei grandi romanzi, dove la prima e l’ultima riga contengono i messaggi più preziosi, come nella vita. Un inizio che ci dice che la storia che sta per iniziare è una storia particolare e diversa, perché la può capire solo chi crede nella verità di quella prima riga. Entra nel mistero del Vangelo chi crede nelle sue prime parole. Quella storia si apre solo a chi crede nel suo inizio.
Ma come si fa a credere a qualcosa che ancora non si conosce? Come si fa a credere che quel Gesù è il messia e il Figlio di Dio senza conoscerne le parole, la morte e la resurrezione? [… continua al leggere il commento su Famiglia Cristiana …]