I miracoli di Gesรน: un atto dโamore
La guarigione di Bartimeo, un cieco nato, รจ lโultimo miracolo di Gesรน narrato da Marco, ormai decisamente avviato verso Gerusalemme. Ancora una volta un cieco, ancora un miracolo che nasce da un incontro, da una richiesta, da un atto dโamore tangibile di Gesรน nei confronti di una persona concreta che soffre. Fino allโultimo, Marco continua a sottolineare e a ribadire la sua visione (che amo molto) dei segni di Gesรน: non effetti speciali allo scopo di colpire il pubblico ma risposte dโamore a gente che sta male, che spesso diventano discepoli ed evangelizzatori.
ร molto bello che Marco scelga di collocare questo evento come conclusione del viaggio di avvicinamento a Gerusalemme. Pur sapendo di essere vicino al compimento della sua vita, Gesรน non smette di amare e di guarire la gente che incontra lungo il suo cammino, e ad attrarli alla sua sequela.
Lโespressione che Bartimeo (cioรจ โfiglio di Timeoโ: nome greco con prefisso ebraico) usa, Figlio di Davide, crea lโambiente messianico nel quale si svolge lโarrivo di Gesรน a Gerusalemme. Ma ancora piรน forte รจ lโaffermazione con cui si chiude questo episodio: รจ la fede che salva. Il messianismo di Gesรน ha a che fare con la fede, niente piรน, niente meno.
Il tempo di Gesรน era particolarmente popolato da varie forme di messianismo apocalittico. Quello degli esseni, quello dei farisei e quello degli zeloti, tutti influenzati dalla letteratura apocalittica che in tempo di crisi (occupazione romana) รจ sempre prolifica. [โฆ]
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