Una domanda oggi rivolta anche a noi
Questo dialogo che Marco ci trasmette mette in luce il grande tema dell’identità del Gesù storico. Non fu facile per i contemporanei di Gesù, né per i suoi discepoli, capire chi fosse Gesù. I paradigmi che avevano dalla tradizione e dal presente suggerivano alcune risposte: un profeta, Elia risuscitato secondo la profezia di Malachia, che aveva annunciato il ritorno di Elia per preparare l’ultima fase messianica d’Israele. Infatti la figura di Gesù non era facile da collocare dentro questi paradigmi. Aveva tratti di ognuno di questi modelli, ma era anche qualcosa di completamente nuovo. Aveva certamente i tratti dei profeti dell’Antico Testamento, somigliava a Elia, e i Vangeli hanno scritto molti episodi della vita di Gesù sullo spartito della vita di Elia.
Lui stesso si identifica nella misteriosa figura del Figlio dell’uomo, del profeta Daniele e dell’apocalittica giudaica del tempo. La morte e la resurrezione è stato il momento cruciale per capire chi fosse Gesù, ma la Chiesa ha impiegato molti secoli per cercare di capirlo veramente, e continua ancora a farlo. Ogni generazione di cristiani ha dato il suo contributo a questo processo di comprensione e di scoperta, che non terminerà mai, se non alla fine dei tempi, guidato dallo Spirito che porta alla «verità tutta intera», anche su Gesù.
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Gesù è eccedente nei confronti di qualsiasi tentativo di definirlo, di ogni dogma, di ogni teologia; perché ogni persona lo è, tanto più il Figlio dell’uomo. Ogni eresia è nata, ieri e oggi, quando qualcuno ha voluto far rientrare il mistero di Gesù Cristo all’interno della propria teoria. […]
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