Il profeta incontra lโindifferenza, la diffidenza e il rigetto, ma la sua missione non dipende dallโaudience, bensรฌ dalla fedeltร alla parola di Colui che lโha inviato. Ezechiele รจ mandato a un popolo ribelle ed egli dovrร svolgere la sua missione โascoltino o non ascoltinoโ. La sua sola presenza e la sua parola scomoda saranno segno della premura di Dio che ha inviato un profeta al suo popolo (I lettura). Gesรน, nella sua patria, conosce lโincredulitร dei suoi concittadini e formula il detto: โUn profeta non รจ disprezzato che nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa suaโ (vangelo). Il vangelo apre uno squarcio sulla disillusione (โsi meravigliava della loro incredulitร โ) che Gesรน deve aver provato nei confronti dellโambiente che lโha visto crescere: la conoscenza alla maniera umana, โsecondo la carneโ (2Cor 5,16), diviene chiusura nei confronti dellโinviato di Dio. Per incontrare Gesรน, o lasciarsene incontrare, occorre il salto della fede, il rischio della fede. Forse Gesรน si meraviglia perchรฉ questa conoscenza รจ totalmente non dialogica: non domanda nulla, non chiede, non parla, ma giudica e rifiuta a priori, e, mentre rende Gesรน oggetto di scandalo, impedisce di accedere allo straordinario che Dio puรฒ compiere in lui.
La conoscenza dellโaltro non puรฒ essere fossilizzata e ingessata: lโidentitร di una persona รจ in divenire, e conoscere significa essere aperto al novum, alla sorpresa. Soprattutto quando si tratta di conoscere quel mistero inesauribile che รจ una persona. Nei confronti di Gesรน la pur indiscutibile conoscenza delle sue origini conduce i suoi concittadini a non cogliere la sua identitร profonda: essi lo omologano a loro stessi, lo riducono alla loro misura e alla loro statura. Ma lโaltro รจ sempre piรน grande della conoscenza che ne abbiamo. La conoscenza che gli abitanti di Nazaret hanno di Gesรน diviene inciampo, trappola, โscandaloโ che impedisce la feconditร dellโincontro: โSi scandalizzavano di luiโ. Questo scandalo, per cui Gesรน appare come sapiente misconosciuto (Mc 6,2), come profeta disprezzato (Mc 6,5) e come medico ridotto allโimpotenza (Mc 6,5), non riguarda perรฒ solo i contemporanei di Gesรน, ma trova una sua rinnovata versione anche riguardo alla conoscenza di Gesรน oggi. E in profonditร svela la difficoltร a credere radicalmente e autenticamente il vangelo, perchรฉ solo confessando Gesรน quale Signore lo si incontra anche come medico, sapiente e profeta. Medico ridotto allโimpotenza. Se la fede viene ridotta a strumento di soddisfazione del bisogno umano, essa puรฒ conoscere una deriva tecnicistica e taumaturgica che la piega alla misura del destinatario il quale non compie piรน il movimento salvifico di apertura al mistero di Dio in Cristo. Allora la guarigione non รจ piรน segno di una salvezza escatologica, ma la salvezza diviene metafora di guarigione, essendo questa lโunica cosa sentita come importante. ร la fede ridotta a farmaco, a psicoterapia o addirittura a magia. Profeta disprezzato.
La parola profetica รจ disprezzata quando viene usata da unโideologia, asservita a interessi di parte. Se Gesรน parla di disprezzo del profeta nella sua patria, oggi la parola profetica รจ disprezzata e privata dalla sua valenza escatologica se non si asservisce alla patria, se non accetta di servire da collante nazionale, se non si fa distributore di valori etici. Se non si piega ancillarmente a una parola penultima.
Sapiente misconosciuto. Ovvero la riduzione del sapere dellโaltro al mio sapere. Lโintolleranza verso una sapienza altra รจ lโintolleranza verso la legittima e necessaria pluralitร di sapienze, di ermeneutiche del reale, di sensi cercati e assegnati al vivere. La sapienza che รจ Gesรน il Signore non si identifica con una filosofia o cultura, ma รจ realtร transculturale che orienta lโumano. Come Gesรน รจ stato ridotto allโimpotenza da coloro che affermavano di conoscerlo meglio, cosรฌ la fede puรฒ oggi essere resa insignificante proprio da coloro che pretendono di farsene paladini e difensori, ma in realtร la riducono alle proprie visioni del mondo e non accettano di lasciarsene mettere in discussione.