Luciano Manicardi โ€“ Commento al Vangelo di domenica 18 Novembre 2018

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Vivere lโ€™attesa del Signore

Prima lettura e vangelo contengono un messaggio escatologico: Daniele annuncia il tempo della resurrezione e il vangelo lโ€™evento della venuta gloriosa del Figlio dellโ€™uomo. In entrambi i testi lโ€™evento annunciato รจ al contempo di giudizio e di salvezza. Lโ€™escatologia, con al suo centro la venuta del Signore nella gloria, รจ dimensione che presenta difficoltร  notevoli per una sua traduzione in termini di vita spirituale e anche di annuncio e di predicazione. Ora, la venuta gloriosa รจ anzitutto una parola in cui Gesรน impegna se stesso (โ€œLe mie parole non passerannoโ€: Mc 13,31), รจ una promessa del Signore che chiede fiducia al credente.

La Bibbia cristiana termina con la promessa del Signore โ€œSรฌ, vengo prestoโ€ (Ap 22,20) che, mentre chiude il libro, apre la storia dei cristiani nel mondo alla speranza e al futuro. Inoltre lโ€™annuncio della venuta del Signore รจ parte integrante del mistero cristologico: Cristo รจ giร  venuto nella storia nel passato, ma verrร  anche nel futuro alla fine della storia; รจ il Verbo che ha presieduto la creazione nellโ€™โ€œin principioโ€ e il Veniente che sigillerร  la nuova creazione escatologica.

Il Christus totus รจ anche il Cristo che verrร : la venuta finale รจ pertanto istanza perenne di giudizio della chiesa. Il Veniente รจ il Signore della chiesa. Dire che โ€œil Signore verrร  nella gloriaโ€ significa affermare la signoria di Cristo sulla storia e sul tempo. La venuta del Signore non porta con sรฉ lo scacco del mondo, ma il suo futuro: mentre annuncia una fine instaura un fine. Il Dio rivelato da Gesรน Cristo รจ il futuro, non il fallimento del mondo.

Il vangelo sottolinea che lโ€™annuncio della venuta del Signore non aliena il credente dallโ€™oggi, anzi gli chiede capacitร  di aderire al presente, anzi alla terra in cui vive, e di amarla. Una delle parole di Gesรน piรน dense di tenerezza e di attenzione al reale รจ il detto che segue lโ€™annuncio dei fenomeni cosmici che accompagneranno la venuta del Figlio dellโ€™uomo: โ€œDal fico imparate la parabola: quando giร  il suo ramo si fa tenero e mette le foglie, voi sapete che lโ€™estate รจ vicinaโ€ (v. 28).

Solo chi sa osservare realmente i rami del fico e coglie il momento in cui essi mettono i nuovi germogli puรฒ esprimersi cosรฌ. Solo chi ama la terra, questa terra, puรฒ credere la nuova terra della promessa. Mentre annuncia lโ€™evento escatologico, Gesรน chiede allโ€™uomo di mettersi alla scuola dellโ€™albero del fico e, con esso, di tutta la natura colta come parabola della storia di Dio con il mondo. La fedeltร  alla terra รจ la condizione per credere e attendere la venuta gloriosa del Signore.

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La venuta รจ annunciata come certa, ma il suo momento รจ incerto (v. 32): il credente puรฒ dunque assumerla spiritualmente nello spazio di unโ€™attesa che si declina come resistenza (cioรจ forza nelle avversitร  e nelle tribolazioni della storia: Mc 13,24 e i vv. precedenti), come pazienza (cioรจ capacitร  di vivere lโ€™incompiutezza del quotidiano), come perseveranza (cioรจ rifiuto di apostatare nei tempi bui), come fede che crede le cose invisibili piรน salde e sicure di quelle visibili (cf. 2Cor 4,17-18). โ€œBeato chi attenderร  con pazienzaโ€ (Dn 12,12).

Lo sconvolgimento delle realtร  celesti (cf. Mc 13,24-25) dice che รจ in atto un evento divino, ma sole e luna, astri e potenze celesti erano anche, nel pantheon degli antichi romani (e Marco scrive a cristiani di Roma) entitร  divinizzate. Qui non vi รจ solo la fine del mondo, ma la fine di un mondo, il crollo del mondo degli dรจi pagani detronizzati dal Figlio dellโ€™uomo.

E se si afferma che la fine dellโ€™idolatria si compirร  con il Regno di Dio instaurato dalla venuta del Signore, si insinua anche che la prassi dei cristiani nel mondo puรฒ costituire un segno del regnare di Dio grazie alla vigilanza per non far regnare su di sรฉ gli idoli. Probabilmente, molti destinatari romani del vangelo prima della conversione erano adoratori di questi idoli. Annunciando la sua venuta gloriosa, Gesรน chiede dunque ai cristiani, come gesto profetico, la conversione. Vivere lโ€™attesa del Signore significa vivere in stato di conversione.

(Luciano Manicardi)

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XXXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ€“ Anno B

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 18 novembre 2018 anche qui.

Mc 13, 24-32
Dal Vangelo secondo Marco

24In quei giorni, dopo quella tribolazione,
il sole si oscurerร ,
la luna non darร  piรน la sua luce,
25le stelle cadranno dal cielo
e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte.
26Allora vedranno il Figlio dellโ€™uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. 27Egli manderร  gli angeli e radunerร  i suoi eletti dai quattro venti, dallโ€™estremitร  della terra fino allโ€™estremitร  del cielo.
28Dalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che lโ€™estate รจ vicina. 29Cosรฌ anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli รจ vicino, รจ alle porte.
30In veritร  io vi dico: non passerร  questa generazione prima che tutto questo avvenga. 31Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.
32Quanto perรฒ a quel giorno o a quellโ€™ora, nessuno lo sa, nรฉ gli angeli nel cielo nรฉ il Figlio, eccetto il Padre.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 18 โ€“ 24 Novembre 2018
  • Tempo Ordinario XXXIII
  • Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo B
  • Anno: II
  • Salterio: sett. 1

Fonte: LaSacraBibbia.net

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