Luca Rubin – Commento al Vangelo di domenica 3 Aprile 2022

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A cura di Luca Rubin

Sono maestro elementare, professione che cerco di vivere in pienezza, non come lavoro ma come vocazione e missione.
In parrocchia sono catechista, referente per i ministranti e accolito: in una parola, cerco di dare una mano! Mi piace molto leggere e scrivere, ascoltare musica classica, country e latina, stare in compagnia di amici. […]


Gesรน si avviรฒ verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recรฒ di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro.

Questa introduzione รจ in realtร  una sintesi meravigliosa di tutta la vita e lโ€™opera del Signore:

  • il monte degli Ulivi รจ luogo della preghiera, luogo scelto anche per la sua preghiera prima dellโ€™arresto;
  • il tempio รจ il luogo della santitร  di Dio in mezzo al suo popolo, come un anello di congiungimento tra la terra e il cielo;
  • il popolo, รจ il mondo, destinatario della buona notizia portata da Dio attraverso lโ€™incarnazione del Verbo;
  • lโ€™insegnamento: Gesรน รจ maestro, e tutto ciรฒ che insegna lo vive egli stesso in prima persona.

Preghiera, tempio, mondo, insegnamento. Sono i quattro punti cardinali della bussola di Gesรน, e ora, ben orientati, possiamo camminare e pascolare sulla pagina del vangelo che ci viene donata.

Gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero: ยซMaestro, questa donna รจ stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosรจ, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?ยป. Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo.

Scribi e farisei indicano quella persona come โ€œdonnaโ€, per ben tre volte. E per tre volte viene accostato a questa donna il suo peccato. Una donna senza volto, senza nome, senza voce, senza alcuna dignitร , una donna sola con la sua colpa, senza nessuno che la accolga. La pongono in mezzo per farla sentire ancora piรน sola, braccata, condannata. Citano Mosรจ e propongono di cancellare ogni traccia di quella donna, giร  cosรฌ annullata, uccidendo anche il suo corpo, dopo aver ucciso la sua essenza.

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Comโ€™รจ lampante, a scribi e farisei non importa minimamente di quella donna, della sua storia, non le chiedono come si chiamasse o dove abitasse: lei รจ usata, ancora una volta, per trarre in inganno Gesรน. In realtร  queste persone creano nella vita di quella persona una ferita ancora piรน profonda, piรน grande e piรน grave del suo stesso peccato. Siamo davanti a una donna usata, prima e dopo, da chi non ha alcuna intenzione di accogliere e di amare, ma solo di appagare il proprio desiderio, qualunque esso sia, e poi buttare via il contenitore vuoto.

Ma Gesรน si chinรฒ e si mise a scrivere col dito per terra.

Gesรน si china. Chinarsi significa abbassarsi, farsi piccolo, tentare di scomparire, non per vigliaccheria, ma perchรฉ non si condivide minimamente quel modo di fare. Gesรน chinandosi assume in se stesso le emozioni di quella donna: anche lui si sente annullato, condannato, braccato, e si rende solidale con lei, abbassandosi, esprimendo con un linguaggio non verbale la sua vicinanza. Questo chinarsi non รจ forse lโ€™atteggiamento di una mamma o di un papร  verso il proprio piccolo? Gesรน vive il DNA del Padre, che si fa prossimo, vicino, premuroso, partecipe nei confronti dei suoi fratelli piรน piccoli, come รจ piccola questa donna. E scrive per terra, non ci รจ dato sapere cosa, e neppure vogliamo creare un quadretto romantico di supposizioni. Fatto sta che si china e non sta immobile, ma scrive.

Mentre le dita di scribi e farisei sono puntate verso quella povera donna, Gesรน tocca la terra, non ha paura di sporcarsi le mani: quella terra รจ la sua carne, scolpita e plasmata da ogni tuo respiro, da ogni tuo pianto, รจ la terra del tuo cuore che Dio desidera abitare, per renderla un giardino pieno di colori, di profumi, di frutti.

Gesรน si china e scrive. Eโ€™ la mappa del tesoro, che Dio ti consegna nella sua Parola. Dio si abbassa per raggiungerti, per guardarti negli occhi, per incontrare la tua bassezza. E in quella bassezza scrive qualcosa, che solo tu e Lui sapete, una sorte di vangelo segreto, intimo, sacro, la storia di Dio che si intreccia con la tua, la storia di Dio che non puรฒ fare a meno di te.

Tuttavia, poichรฉ insistevano nellโ€™interrogarlo, si alzรฒ e disse loro: ยซChi di voi รจ senza peccato, getti per primo la pietra contro di leiยป.

Gesรน si alza e affronta gli accusatori. Dopo aver condiviso la polvere e le lacrime della donna, ora si alza e si relaziona con chi si sente tanto grande e fiero difensore della legge mosaica. Si alzรฒ e disse loro: sono due verbi ma รจ uno solo. Gesรน non รจ indeciso, sa bene cosa dire, e mentre si alza giร  parla. Non cita la donna e neppure il suo peccato, Lui diventa lo scudo di protezione e di tutela di chi รจ schiacciato dal giudizio. Eโ€™ molto diretto Gesรน: non indaga su ciรฒ che รจ successo, non chiede testimoni, ma spiazza tutti i presenti con una sola mossa, ponendo loro davanti allo specchio: come ti vedi? Sei cosรฌ perfetto? La legge di Mosรจ รจ applicata alla perfezione nella tua vita? Dai, non dirmi che riesci a vivere tutti i 613 precetti dellโ€™Antico Testamento! E poi, non sbagli mai, sei sicuro?

Prima Gesรน si sporca le mani con la terra, ora la mostra a scribi e farisei: siete anche voi terra e polvere, non innalzatevi, che chi piรน in altro sale piรน si fa male quando cade. Imparate ad amare, imparate ad essere vicini, non giudici implacabili ma uomini di misericordia, fratelli di quella donna. La mettano al centro non per condannarla ma per accoglierla, difenderla, per donarle quella dignitร  deturpata da altri uomini.

E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra.

Gesรน torna da quella donna, e scrive, scrive ancora. Eโ€™ lo stile di Dio, che solo sa amare ed essere vicino. La terra, la polvere, la miseria, il pianto sono come calamite potentissime. Si รจ chinato una volta e ancora si china, come chi non sa stare lontano. Scrive: Gesรน desidera che quella terra non sia unโ€™inutile spreco di dolore e di morte, ma porti un messaggio (per questo si scrive), e chi legge possa rialzarsi da quelle ombre e vivere una vita nuova.

Quelli, udito ciรฒ, se ne andarono uno per uno, cominciando dai piรน anziani.

Non cโ€™รจ storia: la veritร  su se stessi abbaglia e lascia senza parole. Le mani furenti che volevano scagliare pesanti pietre su quella donna, vengono aperte e disarmate, in nome di quellโ€™umanitร  limitata e bisognosa, unโ€™umanitร  che รจ di tutti, anche di chi si sente forte e potente. Se ne vanno uno per uno, non tutti insieme: mentre la condanna รจ unโ€™azione del branco (ahimรจ anche in tribunale), il cammino verso la veritร  รจ personale, individuale.

Lo lasciarono solo, e la donna era lร  in mezzo. Allora Gesรน si alzรฒ e le disse: ยซDonna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?ยป.

Gesรน รจ con il solo, Gesรน con-sola, e si alza ancora una volta, definitivamente. In questa seconda ascesa fa alzare anche la donna, attraverso due domande, in tre movimenti, bellissimi:

  • Donna. Anche Gesรน non la chiama per nome, rispettando chi lei รจ in quel momento: una donna senza volto e senza nome. Dio non ci attende guardando lโ€™orologio, ma ci viene a trovare lร  dove siamo, chinandosi e abbassandosi.
  • Dove sono? Questa domanda รจ unโ€™affermazione: se ne sono andati, puoi alzarti, puoi sperare, puoi vivere di nuovo. E in questa resurrezione io Gesรน sono con te, risorgo con te.
  • Nessuno ti ha condannata? Altra domanda che afferma, altra domanda che aiuta a prendere consapevolezza e a rialzarsi da quella terra. Gesรน non solo difende la donna dal branco, ma ha cura di lei, รจ il samaritano che la soccorre, la cura, la risana, le permette di rimettersi i piedi e continuare il suo percorso.

Ed ella rispose: ยซNessuno, Signoreยป. E Gesรน disse: ยซNeanchโ€™io ti condanno; vaโ€™ e dโ€™ora in poi non peccare piรนยป.

Scribi e farisei lo chiamano Maestro, perchรฉ desiderano da Lui una presa di posizione e unโ€™applicazione giuridica della Legge; la donna lo chiama Signore, titolo che nellโ€™Antico Testamento รจ riservato solo a Dio, e che qui indica lโ€™uguaglianza di Gesรน con Dio. La donna, grazie a Gesรน, ha fatto esperienza di resurrezione, e alla risposta aggiunge anche la sua professione di fede: Nessuno, Signore.

Nessuno, cioรจ neppure uno, e a questo zero Gesรน sottrae anche se stesso: โ€œNeanche ioโ€. Non solo se ne sono andati tutti, non solo Gesรน aiuta la donna a riprendere quota: ora le dice che il suo presente รจ libero da ogni ostacolo, e Lui, il Signore รจ il servo della resurrezione. Lui non ha mai posto lโ€™accento sul peccato: a Dio non interessano i codici civili ma le persone. Ora, forse sorridendole, dice a quella donna rialzata e riabilitata: โ€œvaโ€™ e dโ€™ora in poi non peccare piรนโ€. Vaโ€™: sei libera, puoi tornare a vivere, รจ un invito a riprendere il cammino. Non peccare piรน: nรฉ nel futuro, tornando a perdere nome e volto, nรฉ nel passato, con continui rimorsi e sensi di colpa. Gesรน libera definitivamente chiunque lo segue, a 360 gradi.

Questo orizzonte nuovo, generato dalla vicinanza di Dio, รจ il luogo della Pasqua di resurrezione: vaโ€™ e dโ€™ora in poi non peccare piรน.

Fonte