Luca Rubin – Commento al Vangelo di domenica 25 Luglio 2021

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A cura di Luca Rubin

Sono maestro elementare, professione che cerco di vivere in pienezza, non come lavoro ma come vocazione e missione.
In parrocchia sono catechista, referente per i ministranti e accolito: in una parola, cerco di dare una mano! Mi piace molto leggere e scrivere, ascoltare musica classica, country e latina, stare in compagnia di amici. […]


Mentre qui si puรฒ leggere un pensiero scritto qualche anno fa, oggi, leggendo questa pagina di vangelo, mi ha colpito come lโ€™evangelista Giovanni ripeta molte volte il riferimento alla folla, e allora sia la folla ad accompagnare questo stare sul vangelo.

Lo seguiva una grande folla, perchรฉ vedeva i segni che compiva sugli infermi.

Il primo riferimento รจ una folla che segue Gesรน: la folla lo vede, o per essere piรน precisi e aderenti al testo, la folla vede i segni da Lui compiuti sui malati, e quindi lo segue. Segni, miracoli, prodigi, guarigioni: non sono sinonimi, men che meno nel quarto vangelo; i segni sono azioni che il Signore compie con lo scopo di rivelare chi Lui รจ. Ogni segno compiuto da Gesรน, riconduce a chi รจ Gesรน e alla sua opera di Salvatore e Riconciliatore.

La folla รจ un insieme informe di individui, puรฒ avere voce, spesso confusa e non identificabile, ma non ha mai un volto e una storia, la folla non ha identitร . Questo grumo di cellule segue Gesรน, che รจ davanti, di spalle. La folla vede i segni e vede Gesรน, ma Gesรน, almeno per ora, non vede la folla.

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Gesรน, alzร ti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui

Gesรน รจ ora seduto, sta insegnando ai suoi discepoli, e alzando lo sguardo, incontra lo sguardo senza volto e senza nome della folla che lo ha seguito. Lโ€™incontro tra due persone รจ reale se cโ€™รจ uno scambio di sguardi, se i miei occhi guardano i tuoi. Solo superando i mille schermi dei nostri dispositivi, le videochiamate, le โ€œamicizieโ€ virtuali, gli occhiali da sole e gli sguardi bassi evitanti, potremo incontrare lโ€™altro, e metterci in relazione, fosse anche solo per un sorriso o per tenere la porta aperta a chi ci segue. Gesรน vede la folla, entra in relazione con questo ammasso informe, e questo vedere fa scattare in Lui un pensiero, una domanda:

Dove potremo comprare il pane perchรฉ costoro abbiano da mangiare?

Il primo pensiero del Signore รจ rispondere al bisogno primario dellโ€™alimentazione, fondamentale per la sopravvivenza. Tuttavia, se andiamo al nostro vissuto piรน ordinario, le nostre nonne appena giungevamo da loro ci dicevano: โ€œhai mangiato? Hai fame? Vuoi qualcosa?โ€ Gesรน fa la stessa cosa con la folla che lo segue: prima la vede, e subito dopo si prende cura, si preoccupa, non che sappiano bene il catechismo, le preghiere o se hanno rispettato il codice della strada, ma del loro stare bene.

La domanda di Gesรน รจ posta al plurale: โ€œDove potremoโ€. Dio non agisce mai da solo: in ogni sua attivitร  sono almeno Tre Persone, ma normalmente amano essere almeno quattro, perchรฉ desidera collaborare con te, fattivamente. Prima di quella domanda, metti il tuo nome: โ€œLuca, dove potremo comprare il pane perchรฉ costoro abbiano da mangiare?โ€ Non cโ€™รจ una risposta giusta o sbagliata, cโ€™รจ una risposta o cโ€™รจ il silenzio, il vuoto, il nulla. Sentiti chiamato in causa e rispondi, comunque vada sarร  un successo.

Rispose Gesรน: ยซFateli sedereยป

Un panino lo si puรฒ mangiare agilmente anche in piedi: oggi รจ di moda lo street food, il finger food, tuttavia Gesรน dร  un indicazione precisa: fateli sedere. Si sta seduti quando, dopo un primo sguardo si intende approfondire la conoscenza o si desidera stare insieme, per un pasto, oppure per qualche chiacchiera; si sta seduti per confidarsi, per chiedere aiuto, per sfogarsi, anche in uno studio medico ci si siedeโ€ฆ Gesรน dร  alla folla la possibilitร  di stare comoda e di poter dire chi รจ, cosa desidera, cosa soffre. Se ci pensiamo, questa premura รจ la stessa che noi rivolgiamo ai nostri ospiti: โ€œvieni, non stare alla porta, entra, sieditiโ€.

Allora Gesรน prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano.

Il pasto puรฒ avere inizio quando tutti sono seduti, pronti a gustare e a condividere la gioia della mensa. In questa frase possiamo cogliere tutti gli elementi presenti nella celebrazione eucaristica: il pane, il grazie (Eucaristia significa grazie, in greco), il cibarsi. Se pensi allโ€™ultima Messa che hai celebrato (anche i laici celebrano!), puoi ricordare di avere fatto esperienza di cura da parte del Signore? Ti sei seduto a mensa con Lui e con la comunitร ? Hai reso grazie a Dio? La comunione รจ stata davvero comunione, comune unione? Non รจ un interrogatorio, ma un porre lโ€™attenzione sulla ricchezza immensa e infinita che Dio ci dona nellโ€™Eucaristia, troppo spesso ridotta a rito solo esteriore.

La folla รจ ancora tale, eppure ha seguito Gesรน, lo ha visto, รจ stata vista da Lui, Gesรน si รจ preso cura, li fa sedere, dร  loro da mangiare, rispettando questo anonimato grigio. Ma qualcosa รจ successo:

Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, diceva: ยซQuesti รจ davvero il profeta, colui che viene nel mondo!ยป

La folla non รจ piรน folla, ma โ€œgenteโ€, piรน letteralmente potremo tradurre: esseri umani, persone. Il segno compiuto da Gesรน ha ottenuto il risultato: rendere quella folla delle persone, uomini e donne con un volto, una voce, una storia. Se Gesรน avesse preteso dalla folla di non essere tale, avrebbe perso tutti, ognuno sarebbe tornato a casa propria con la pancia vuota, deluso e stanco per il cammino inutile e per la speranza delusa.

La folla diventa persona: รจ questo il miracolo piรน grande e piรน bello! La moltiplicazione dei pani e dei pesci, per quanto azione prodigiosa, non raggiunge la bellezza di una folla che diventa uomo e donna. La folla non cโ€™รจ piรน, ci sono persone che hanno fatto esperienza di Dio, persone che si sono cibate del suo amore, che hanno vissuto la sua premura, persone che si sono sentite accolte e stimate non per la loro bravura, ma per il fatto stesso che esistono.

Ma Gesรน, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirรฒ di nuovo sul monte, lui da solo

Gesรน si sottrae, perchรฉ coloro che fin qui sono giunti, non abbiano a interrompere il loro cammino. La folla ha ritrovato identitร  personale, e sarebbe davvero triste, proprio ora, tornare a essere folla! Rimani persona, continua a fare esperienza di Dio nella tua vita, non perdere il colore della tua ritrovata umanitร , non confondere il segno col traguardo! Gesรน si ritira da solo, non cโ€™รจ piรน la folla, non ci sono piรน le persone. La solitudine del Signore รจ anchโ€™essa un insegnamento a non fermarsi, a proseguire nella ricerca. Solo cosรฌ il segno ci porterร  alla meta: il Segno sarร  un uomo steso sulla tua croce, inchiodato al legno del tuo dolore piรน grande e forse piรน nascosto. Ecco il Segno piรน grande: Dio rimane vicino, Dio รจ dalla tua parte.

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