Lourdes – il documentario

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La roccia della grotta di Lourdes è accarezzata da decine di milioni di persone che hanno lasciato il segno dei loro sogni, delle loro aspettative, delle loro speranze e dei loro problemi. A Lourdes tutta la fragilità, tutta la povertà convergono: il santuario è un rifugio per i pellegrini che si spogliano nudi, puliti – nelle pozze dove si immergono spogliati – come in senso figurato – in questo rapporto diretto, quasi carnale al Vergine.

I registi Thierry Demaizière e Alban Teurlai sono andati a incontrare questi pellegrini, che fossero malati, zingari, soldati o prostitute. Hanno ascoltato le loro preghiere mormorate e le loro vite danneggiate dal calvario e molto al di là della fede, hanno filmato Lourdes come un grande teatro antropologico in cui si intersecano storie profondamente commoventi.

Locandina del documentario Lourdes

Arriva in Italia il documentario francese “Lourdes”, firmato dai registi Thierry Demaizière e Alban Teurlai, film che è divenuto un caso in Francia nel 2019. Il documentario verrà distribuito nei cinema, nelle sale della comunità, da 102 Distribution in collaborazione con Acec (Associazione cattolica esercenti cinema). Il film è un viaggio all’interno della comunità di fedeli che ogni anno si ritrovano presso il santuario di Lourdes in Francia; un incontro con un’umanità piegata dal dolore, dalla malattia, ma pronta a mettersi in gioco nell’abbraccio con la fede e la speranza.

“Con nostro grande stupore – sottolineano i due registi, Thierry Demaizière e Alban Teurlai – non era mai stato fatto un documentario su Lourdes. C’erano stati film e numerosi reportage televisivi per via dell’aspetto commerciale ma niente sui pellegrini, niente sulle loro motivazioni; perché vengono fino a qui? Che cosa sperano? Che cosa rappresenta per loro la Vergine? Le riprese ci hanno coinvolto per quasi un anno. I primi giorni, eravamo sbalorditi. Lourdes presenta un’organizzazione militare, con migliaia di persone e orari calcolati al millimetro. In quel luogo si possono mettere da parte le proprie convinzioni private per individuare un ‘qualcosa’ di straordinario”.

Uno sguardo fecondo e coraggioso quello del documentario, che apre interessanti orizzonti di riflessione per credenti e non. “Il documentario ‘Lourdes’ attesta che si può indagare la ‘verità’ che abita la grotta di Lourdes anche se non si ha il dono della fede (come i due registi, ndr) e che questo orizzonte narrativo supera anche quello della veridicità delle apparizioni. In un’Europa senza dubbio confusa e non sempre così capace di speranza ma al contempo alla ricerca della sua identità dentro a un rinnovato contesto di pluralismo religioso, i due autori francesi partecipano alla riflessione con un’opera rigorosa non concettuale che intercetta l’essenza intima di Lourdes”, sottolinea Arianna Prevedello, critico cinematografico e responsabile comunicazione dell’Acec.

“Come Assisi è divenuta nel tempo la ‘città della pace’, dentro al messaggio cristiano di San Francesco, così allo stesso modo i due registi osservano quanto Lourdes sia divenuta la città dell’accoglienza gratuita e autentica di ogni forma di ‘paralisi’ interiore e fisica”, ma con “un desiderio di cambiamento che significa prima di tutto accettazione di questa condizione prima ancora che guarigione”, aggiunge Prevedello.

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