Ascolta lโomelia di san Josemarรญa "Lo Spirito Santo, il grande sconosciuto", dedicata allo Spirito Santo.
Gli Atti degli Apostoli, narrando gli avvenimenti di quel
giorno di Pentecoste in cui lo Spirito Santo discese sotto forma di
lingue di fuoco sui discepoli di Cristo, ci fanno assistere alla grande
manifestazione della potenza di Dio con cui la Chiesa iniziรฒ il suo
cammino in mezzo alle nazioni. [โฆ]
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Gli Atti degli Apostoli, narrando gli avvenimenti di quel
giorno di Pentecoste in cui lo Spirito Santo discese sotto forma di
lingue di fuoco sui discepoli di Cristo, ci fanno assistere alla grande
manifestazione della potenza di Dio con cui la Chiesa iniziรฒ il suo
cammino in mezzo alle nazioni. La vittoria sulla morte e sul peccato,
ottenuta da Cristo con la sua obbedienza, con la sua immolazione sulla
Croce e con la sua Risurrezione, si rivelรฒ quel giorno in tutto il suo
divino splendore.
I discepoli, che giร erano testimoni della gloria del Risorto,
sperimentarono in sรฉ la forza dello Spirito Santo: la loro intelligenza
e il loro cuore si aprirono a una nuova luce. Avevano seguito Cristo e
avevano accolto con fede i suoi insegnamenti, ma non sempre erano
riusciti a penetrarne pienamente il senso: era necessario che giungesse
lo Spirito di veritร a far loro comprendere tutte le cose. Sapevano che
soltanto in Gesรน potevano trovare parole di vita eterna, ed erano
disposti a seguirlo e a dare per Lui la loro vita; ma erano deboli, e
quando era venuta lโora della prova erano fuggiti e lo avevano lasciato
solo. Nella Pentecoste, perรฒ, โ tutto questo รจ finito: lo Spirito
Santo, che รจ spirito di fortezza, li ha resi saldi, sicuri, audaci. La
parola degli Apostoli risuona ora alta e vibrante per le strade e le
piazze di Gerusalemme.
Gli uomini e le donne che erano convenuti in quei giorni dalle piรน
diverse regioni e affollavano la cittร , ascoltano pieni di meraviglia. Parti,
Medi, ed Elamiti, abitanti della Mesopotamia, della Giudea e della
Cappadocia, del Ponto e dellโAsia, abitanti della Frigia, della
Panfilia e dellโEgitto, gente della Libia e della regione confinante
con Cirene, gente venuta da Roma, sia giudei che proseliti, Cretesi e
Arabi: tutti noi sentiamo proclamare nelle nostre lingue le meraviglie
di Dio. Questi prodigi che si realizzano davanti ai loro occhi li
inducono ad ascoltare con attenzione la predicazione apostolica. Lo
stesso Spirito Santo che agiva sui discepoli del Signore tocca anche il
loro cuore e li porta alla fede.
Narra san Luca che, dopo il discorso in cui san Pietro aveva proclamato
la Risurrezione di Cristo, molti dei circostanti gli si accostarono
domandando: Che cosa dobbiamo fare, fratelli? LโApostolo rispose: Fate
penitenza, e ognuno di voi sia battezzato nel nome di Gesรน Cristo
perchรฉ vi siano rimessi i vostri peccati, e allora riceverete il dono
dello Spirito Santo. E in quel giorno si unirono alla Chiesa โ conclude il testo sacro โ tremila persone circa.
La discesa solenne dello Spirito il giorno di Pentecoste non fu un evento isolato. Quasi non cโรจ pagina degli Atti degli Apostoli
in cui non si parli di Lui e dellโazione con cui Egli informa, dirige e
vivifica la vita e le opere della comunitร cristiana primitiva. ร Lui
che ispira la predicazione di san Pietro, che conferma nella fede tutti
i discepoli, che sigilla con la sua presenza la vocazione dei gentili,
e che manda Saulo e Barnaba in terre lontane per aprire strade nuove
allโinsegnamento di Gesรน. La sua presenza e il suo intervento, insomma,
presiedono ogni cosa.
La realtร profonda che il testo della Sacra Scrittura ci fa conoscere
non รจ un ricordo del passato, unโetร dellโoro della Chiesa che si perde
nella lontananza dei tempi. ร invece, al di sopra delle miserie e dei
peccati di ciascuno di noi, anche la realtร della Chiesa di oggi e
della Chiesa di tutti i tempi. Io pregherรฒ il Padre โ aveva annunciato il Signore ai suoi discepoli โ ed egli vi darร un altro Consolatore perchรฉ rimanga con voi per sempre.
Gesรน ha compiuto le sue promesse: รจ risorto, รจ salito in Cielo, e in
unitร con lโEterno Padre ci manda lo Spirito Santo per santificarci e
darci la vita.
La forza e il potere di Dio illuminano la faccia della terra. Lo
Spirito Santo continua ad assistere la Chiesa di Cristo in modo che sia
sempre e in ogni cosa un segno innalzato in mezzo a tutte le nazioni,
per annunciare allโumanitร la benevolenza e lโamore di Dio. Per quanto
grandi possano essere i nostri limiti, noi uomini possiamo guardare con
fiducia al Cielo e sentirci colmi di gioia: Dio ci ama e ci libera dai
nostri peccati. La presenza e lโazione dello Spirito Santo nella Chiesa
sono pegno e anticipo della felicitร eterna, della gioia e della pace
che Dio ha in serbo per noi.
Anche noi, come quei primi che si avvicinarono a san Pietro il giorno
di Pentecoste, siamo stati battezzati. Con il Battesimo, Dio nostro
Padre ha preso possesso della nostra vita, ci ha incorporati alla vita
di Cristo e ci ha mandato lo Spirito Santo. Il Signore โ dice la
Scrittura โ ci ha salvati mediante
un lavacro di rigenerazione e di rinnovamento nello Spirito Santo,
effuso da lui su di noi abbondantemente per mezzo di Gesรน Cristo,
Salvatore nostro, perchรฉ giustificati dalla sua grazia diventassimo
eredi, secondo la speranza, della vita eterna.
Lโesperienza della nostra debolezza e delle nostre cadute, lo scandalo
che puรฒ produrre la vista penosa della pochezza o addirittura della
meschinitร di taluni che si chiamano cristiani, lโapparente insuccesso
e lo sbandamento di talune iniziative apostoliche, tutte queste cose โ
che rappresentano una verifica della realtร del peccato e dei limiti
umani โ possono perรฒ mettere a dura prova la nostra fede, tanto che
possono insinuarsi la tentazione e il dubbio: dove sono la forza e il
potere di Dio? ร il momento di reagire, di esercitare in modo piรน puro
e piรน energico la nostra speranza, e quindi di rendere piรน solida la
nostra fedeltร .
Consentitemi di raccontare un episodio accadutomi parecchi anni or
sono. Un amico di buon cuore, ma privo di fede, mi disse un giorno
indicando il mappamondo: ยซ Guardi, dal nord al sud e da oriente a
occidente ยป. ยซ Che cosa vuole che guardi? ยป, gli chiesi. Ed egli: ยซ Il
fallimento di Cristo! Tanti secoli per cercare di introdurre la sua
dottrina nella vita degli uominiโฆ ed ecco il risultato ยป. Sulle prime
fui colto da una profonda tristezza, perchรฉ causa un gran dolore vedere
che sono molti quelli che non conoscono ancora Cristo, e molti, fra
coloro che lo conoscono, quelli che vivono come se non lo conoscessero.
Ma questa sensazione durรฒ solo un attimo: subito mi sentii pieno di
amore e di riconoscenza, perchรฉ il Signore ha voluto fare di ogni uomo
un libero cooperatore della sua opera di redenzione. Cristo non รจ
fallito: la sua dottrina e la sua vita stanno fecondando il mondo
incessantemente. La redenzione che Egli ha effettuato รจ sufficiente e
sovrabbondante.
Dio non vuole degli schiavi, ma dei figli, e quindi rispetta la nostra
libertร . La salvezza รจ ancora in atto, e noi partecipiamo ad essa: la
volontร di Cristo รจ che noi portiamo a compimento nella nostra carne,
nella nostra vita โ come dice con unโincisiva espressione san Paolo โ
ciรฒ che manca alla sua passione, pro corpore eius quod est Ecclesia, per il bene del suo corpo, che รจ la Chiesa.
Vale la pena di giocarsi la vita, di darsi del tutto per rispondere
allโamore e alla fiducia che Dio ha riposto in noi. Vale la pena, in
primo luogo, di decidersi a prendere sul serio la nostra fede
cristiana. Quando recitiamo il Credo,
noi professiamo di credere in Dio Padre onnipotente, nel suo Figlio
Gesรน Cristo che morรฌ e risuscitรฒ, nello Spirito Santo, che รจ Signore e
dร la vita. Proclamiamo che la Chiesa, una, santa, cattolica e
apostolica, รจ il Corpo di Cristo, animato dallo Spirito Santo. Ci
rallegriamo della remissione dei peccati e della speranza della futura
risurrezione. Queste veritร , perรฒ, penetrano davvero in fondo al cuore,
oppure restano sulle labbra? Il messaggio divino di vittoria, di gioia
e di pace della Pentecoste deve essere il fondamento incrollabile del
modo con cui ogni cristiano pensa, sceglie e vive.
Non est abbreviata manus Domini: la mano di Dio non si รจ
accorciata: oggi Dio non รจ meno potente che in altri tempi, nรฉ il suo
amore per gli uomini รจ oggi meno vero. La nostra fede ci insegna che
tutta la creazione, il movimento della terra e degli astri, le azioni
rette delle creature e ciรฒ che esiste di positivo nel corso della
storia, tutto insomma viene da Dio e a Dio รจ ordinato.
Lโazione dello Spirito Santo puรฒ passare inosservata ai nostri occhi,
dato che Dio non ci mette al corrente dei suoi piani, e dato anche che
il peccato di noi uomini intorbida e offusca i doni divini. Ma la fede
ci ricorda che Dio agisce incessantemente: รจ Lui che ci ha creati e ci
mantiene nellโessere; รจ Lui che con la sua grazia conduce la creazione
tutta verso la libertร della gloria dei figli di Dio.
Giustamente la tradizione cristiana ha perciรฒ riassunto in una sola
idea lโatteggiamento che dobbiamo avere nei confronti dello Spirito
Santo: docilitร . Docilitร significa essere sensibili a ciรฒ che lo
Spirito divino suscita intorno a noi e in noi: sensibili ai carismi che
distribuisce, ai movimenti e alle istituzioni che promuove, agli
affetti e alle decisioni che fa nascere nel nostro cuore. Lo Spirito
Santo realizza nel mondo le opere di Dio; Egli รจ, come dice lโinno
liturgico, datore dei doni, luce dei cuori, ospite dellโanima, riposo
nella fatica, conforto nel pianto. Senza il suo soccorso nulla vi รจ
nellโuomo che sia innocente e valido, perchรฉ รจ Lui che purifica ciรฒ che
รจ contaminato, sana ciรฒ che รจ malato, accende ciรฒ che รจ gelido,
riconduce sulla retta via chi si รจ smarrito e avvia tutti gli uomini
verso il porto della salvezza e della gioia eterna.
Ma questa nostra fede nello Spirito Santo deve essere piena e completa:
non basta una vaga credenza nella sua presenza nel mondo, รจ necessaria
una riconoscente accettazione dei segni e delle realtร alle quali in
modo particolare ha voluto legare la sua forza. Quando verrร lo Spirito
di veritร โ ha annunciato Gesรน โ mi glorificherร , perchรฉ prenderร del mio e ve lโannunzierร .
Lo Spirito Santo รจ lo Spirito inviato da Cristo per operare in noi la
santificazione che Egli ci ha meritato sulla terra. Pertanto non ci puรฒ
essere fede nello Spirito Santo se non cโรจ fede in Cristo, nella
dottrina di Cristo, nei sacramenti di Cristo, nella Chiesa di Cristo.
Non รจ coerente con la fede cristiana e non crede veramente nello
Spirito Santo chi non ama la Chiesa, chi non ha fiducia in essa, chi si
compiace solo di denunciare i difetti e i limiti di coloro che la
rappresentano, chi la giudica dallโesterno ed รจ incapace di sentirsi
suo figlio. Pensate un momento a tutta la grandezza meravigliosa e
sovrabbondante dellโopera del divino Paraclito quando il sacerdote,
celebrando sullโaltare la Santa Messa, rinnova il sacrificio del
Calvario.
Ma noi cristiani portiamo i grandi tesori della grazia in vasi di
argilla. Dio ha affidato i suoi doni alla fragile e debole libertร
umana, e benchรฉ la sua forza certamente ci assista, la nostra
concupiscenza, la nostra comoditร e il nostro orgoglio spesso la
respingono e ci inducono a incorrere nel peccato. Parecchie volte, da
oltre venticinque anni a questa parte, quando recito il Credo e affermo la mia fede nella divinitร della Chiesa una, santa cattolica e apostolica, aggiungo: malgrado tuttoโฆ E se qualcuno, quando parlo di questa mia abitudine, mi domanda a che cosa intendo alludere, rispondo: Ai tuoi peccati e ai miei.
Tutto ciรฒ รจ vero, ma non per questo siamo autorizzati a giudicare la
Chiesa con criteri umani, senza fede teologale, fondandoci solamente
sulle qualitร piรน o meno esemplari di taluni ecclesiastici e di taluni
cristiani. Chi fa cosรฌ rimane alla superficie. La cosa piรน importante
da scorgere nella Chiesa non รจ il modo con cui rispondono gli uomini,
ma lโazione di Dio. La Chiesa รจ questo: Cristo presente in mezzo a noi,
Dio che viene incontro allโumanitร per salvarla, chiamandoci con la sua
rivelazione, santificandoci con la sua grazia, sostenendoci con il suo
costante aiuto nelle piccole e grandi battaglie della vita quotidiana
Possiamo anche arrivare a non avere fiducia negli uomini; anzi,
ciascuno di noi รจ tenuto a non fidarsi di se stesso, e a concludere le
sue giornate con un mea culpa,
con un atto di contrizione profondo e sincero. Ma non abbiamo il
diritto di non fidarci di Dio. E non aver fiducia nella Chiesa, nella
sua origine divina, nellโefficacia salvifica della sua predicazione e
dei suoi sacramenti, รจ come non aver fiducia in Dio stesso e non
credere pienamente alla realtร della discesa dello Spirito Santo.
Prima che Cristo fosse crocifisso โ scrive san Giovanni Crisostomo โ non
vi era riconciliazione. E fin tanto che non cโera riconciliazione, non
fu inviato lo Spirito Santoโฆ La mancanza dello Spirito Santo era il
segno dellโira divina. Ora che lo vedi inviato con tanta pienezza, non
dubitare della riconciliazione. E se domandano: dovโรจ ora lo Spirito
Santo? Si poteva parlare della sua presenza quando avvenivano i
miracoli, quando venivano risuscitati i morti e mondati i lebbrosi;
come facciamo a sapere ora che รจ davvero presente? โ Non vi
preoccupate. Io vi dimostrerรฒ che lo Spirito Santo รจ ancora adesso in
mezzo a noi (โฆ) Se non esistesse lo Spirito Santo, non potremmo dire
"Signore Gesรน", poichรฉ nessuno puรฒ invocare Gesรน come Signore se non
nello Spirito Santo (1 Cor 12, 13). Se non esistesse lo Spirito
Santo, non potremmo pregare con fiducia; infatti, quando preghiamo
diciamo: ยซ Padre nostro che sei nei cieli ยป (Mt 6, 9). Se non
esistesse lo Spirito Santo non potremmo chiamare Dio Padre nostro. Come
lo sappiamo? Perchรฉ lโApostolo ci dice: ยซ E siccome siamo figli, Dio
mandรฒ nei nostri cuori lo Spirito del suo figlio che grida: Abbร , Padre
ยป (Gal 4, 6). Perciรฒ quando invochi Dio Padre ricordati che รจ
stato lo Spirito che, muovendo la tua anima, ti ha dato questa
preghiera. Se non esistesse lo Spirito Santo, non ci sarebbe nella
Chiesa nessuna parola di sapienza o di scienza perchรฉ รจ scritto: ยซ La
tua parola di sapienza รจ data dallo Spirito ยป (1 Cor 12, 8). Se
lo Spirito Santo non fosse presente, la Chiesa non esisterebbe. Ma dato
che la Chiesa esiste, รจ cosa certa che lo Spirito Santo non viene meno.
Al di sopra delle manchevolezze e dei limiti umani, ripeto, la Chiesa รจ
questo: il segno e in certo modo โ non nel senso stretto con cui รจ
stata definita dogmaticamente lโessenza dei sette sacramenti della
Nuova Alleanza โ il sacramento universale della presenza di Dio nel
mondo. Essere cristiani significa esser stati rigenerati da Dio e
inviati agli uomini per annunciar loro la salvezza. Se avessimo una
fede energica e vissuta, e facessimo conoscere Cristo con franchezza,
vedremmo realizzarsi davanti ai nostri occhi gli stessi miracoli che si
realizzavano ai tempi degli Apostoli.
E infatti anche adesso viene ridata la vista ai ciechi, a persone che
avevano perso la capacitร di guardare il cielo e di contemplare le
meraviglie di Dio; si dร la libertร agli zoppi e agli storpi che si
trovavano paralizzati dalle proprie passioni, con un cuore che non
sapeva piรน amare; si ridร lโudito ai sordi che non volevano piรน saperne
di Dio; si riesce a far parlare i muti, che avevano la lingua impedita
perchรฉ non volevano confessare le proprie sconfitte; e si risuscitano i
morti, coloro nei quali il peccato aveva spento la vita. Verifichiamo
ancora una volta che la parola di Dio รจ viva, efficace e piรน tagliente di ogni spada a doppio taglio;
e, come i primi fedeli cristiani, ci rallegriamo scorgendo la forza
dello Spirito Santo e il suo intervento nellโintelligenza e nella
volontร delle sue creature.
Vedo tutti gli avvenimenti della vita โ quelli di ogni esistenza
individuale, e in certo modo quelli delle grandi svolte della storia โ
come altrettanti appelli che Dio rivolge agli uomini perchรฉ affrontino
la veritร : e anche come occasioni offerte a noi cristiani per
annunciare con le nostre opere e le nostre parole, aiutati dalla
grazia, lo Spirito al quale apparteniamo.
Ogni generazione di cristiani deve redimere e santificare il suo tempo,
e per riuscirci deve comprendere e condividere le ansie degli altri
uomini, a loro uguali, per far loro conoscere, con il dono delle lingue,
come devono corrispondere allโazione dello Spirito Santo, allโeffusione
permanente delle ricchezze del Cuore divino. Tocca a noi cristiani del
nostro tempo annunciare oggi, a questo mondo al quale apparteniamo e
nel quale viviamo, il messaggio antico e nuovo del Vangelo.
Non รจ vero che tutto il mondo attuale โ globalmente considerato โ sia
chiuso o indifferente a ciรฒ che insegna la fede cristiana circa il
destino e lโessere dellโuomo; non รจ vero che gli uomini di oggi si
occupino soltanto delle cose della terra e non si curino piรน di
guardare il cielo.
Certo, non mancano ideologie chiuse โ e persone che le appoggiano
ostinatamente โ; ma nella nostra epoca ci sono molte cose: alti ideali
e atteggiamenti meschini, eroismo e codardia, progetti ambiziosi e
delusioni; cโรจ gente che sogna un mondo nuovo, piรน giusto e piรน umano,
e gente che invece, magari delusa dal crollo degli ideali in cui
credeva, si rifugia nellโatteggiamento egoista di chi non cerca altro
che la propria tranquillitร , o permane immerso nellโerrore.
A tutti costoro, uomini e donne, dovunque si trovino, nei momenti di
entusiasmo e nei momenti di crisi o di fallimento, noi dobbiamo far
giungere lโannuncio solenne e categorico che san Pietro fece nei giorni
che seguirono la Pentecoste: Gesรน รจ la pietra dโangolo, il Redentore,
il tutto della nostra vita, perchรฉ al di fuori di lui non vi รจ altro nome dato agli uomini sotto il cielo nel quale sia stabilito che possiamo essere salvati.
Direi che fra i doni dello Spirito Santo ce nโรจ uno di cui tutti i
cristiani hanno particolare bisogno: il dono di sapienza, che ci fa
conoscere e gustare Iddio, rendendoci capaci di valutare rettamente le
situazioni e le cose di questa vita. Se fossimo coerenti con la nostra
fede, guardandoci attorno e contemplando lo spettacolo della storia e
del mondo, ci sentiremmo nel cuore gli stessi sentimenti che animavano
il cuore di Gesรน, il quale, vedendo le folle ne sentรฌ compassione, perchรฉ erano stanche e sfinite, come pecore senza pastore.
Certamente il cristiano sa anche riconoscere quanto cโรจ di buono
nellโuomo, apprezza le vere gioie della vita, e partecipa alle lotte e
agli ideali terreni. Anzi, sente tutte queste cose nellโintimo
dellโanima, le condivide e le vive con impegno tutto speciale, proprio
perchรฉ egli conosce come nessun altro le profonditร dello spirito umano.
La fede cristiana non rende quindi pusillanimi nรฉ frena gli aneliti
migliori dellโanima, ma anzi li dilata e li potenzia rivelandone il
senso autentico: non siamo infatti destinati a una felicitร qualunque,
perchรฉ siamo stati chiamati a penetrare nellโintimitร divina, a
conoscere e ad amare Dio Padre, Dio Figlio e Dio Spirito Santo e, nella
Trinitร e Unitร di Dio, tutti gli angeli e tutti gli uomini.
Questo รจ il grande ardimento della fede cristiana: proclamare il valore
e la dignitร della natura umana e affermare che, mediante la grazia che
ci eleva allโordine soprannaturale, siamo stati creati per conseguire
la dignitร di figli di Dio. Tanta audacia sarebbe davvero impossibile
se non si basasse sul decreto di salvezza di Dio Padre e non fosse
stata confermata dal sangue di Cristo, e riaffermata e resa possibile
dallโazione incessante dello Spirito Santo.
Dobbiamo vivere di fede, crescere nella fede, tanto che si possa dire
di ognuno di noi, di ogni cristiano, quello che scriveva molti secoli
or sono uno dei grandi scrittori della Chiesa dโOriente: Allo
stesso modo in cui i corpi trasparenti e nitidi quando ricevono i raggi
di luce diventano splendenti e irradiano luminositร , cosรฌ le anime che
sono guidate e illuminate dallo Spirito Santo diventano anchโesse
spirituali e recano agli altri la luce della grazia. Dallo Spirito
Santo proviene la conoscenza delle cose future, lโintelligenza dei
misteri, la comprensione delle veritร occulte, la distribuzione dei
doni, la cittadinanza celeste, la conversazione con gli angeli. Da lui
viene la gioia imperitura, la perseveranza in Dio, la somiglianza con
Dio e la cosa piรน sublime che puรฒ essere concepita, cioรจ immedesimarsi
con Dio.
La coscienza della grandezza della dignitร umana โ particolarmente
eminente e ineffabile, per il fatto di essere stati fatti, per la
grazia, figli di Dio โ forma, assieme allโumiltร , una cosa sola nel
cristiano, dato che non sono le nostre forze a salvarci e a darci la
vita, bensรฌ il favore divino. Questa รจ una veritร da non dimenticare
mai, perchรฉ altrimenti la divinizzazione
scadrebbe in presunzione vana, in superbia e, prima o poi, in un
completo crollo spirituale causato dallโesperienza della propria
debolezza e della propria miseria.
SantโAgostino si chiedeva: Potrรฒ mai osare dire che sono
santo? Se dicessi di essere santo in quanto santificatore e in quanto
non bisognoso di nessuno che mi santificasse, sarei superbo e bugiardo.
Ma se per santo intendo dire santificato (dโaccordo con quanto si legge
nel Levitico: siate santi perchรฉ io, Iddio, sono santo), allora anche
il corpo di Cristo fino allโultimo uomo che si trova ai confini della
terra, potrร dire audacemente, unito al suo Capo e subordinato a Lui:
io sono santo.
Amate la Terza Persona della Trinitร Beatissima: ascoltate
nellโintimitร del vostro essere le mozioni divine โ incoraggiamenti,
rimproveri
โ; camminate sulla terra guidati dalla luce che ha inondato la vostra
anima: e il Dio della speranza ci colmerร di ogni sorta di pace, in
modo che questa speranza cresca in noi sempre di piรน, in virtรน dello
Spirito Santo.
Vivere secondo lo Spirito Santo รจ vivere di fede, di speranza, di
caritร : permettere che Dio prenda possesso di noi e cambi il nostro
cuore alla radice, portandolo alla Sua misura. Una vita cristiana
matura, profonda ed energica non รจ cosa che si possa improvvisare, ma รจ
il risultato dello sviluppo della grazia di Dio in noi. Negli Atti degli Apostoli la situazione della comunitร cristiana primitiva viene descritta con una frase breve ma carica di significato: Erano assidui nellโascoltare lโinsegnamento degli Apostoli e nellโunione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere.
Cosรฌ vissero i primi cristiani, e cosรฌ dobbiamo vivere tutti noi: la
meditazione della dottrina della fede, fino ad assimilarla pienamente,
lโincontro con Cristo nellโEucaristia, il dialogo personale โ la
preghiera senza anonimato โ a tu per tu con Dio, devono arrivare a
essere come la sostanza della nostra condotta. Se dovessero mancare, ci
potrebbero pur essere la riflessione erudita, lโattivitร piรน o meno
intensa, le devozioni e le pratiche di pietร . Ma non ci sarebbe
autentica esistenza cristiana, perchรฉ mancherebbe la compenetrazione
con Cristo, la partecipazione reale e vissuta allโopera della salvezza.
ร una dottrina che si applica a tutti i cristiani, perchรฉ tutti sono
ugualmente chiamati alla santitร . Non ci sono cristiani di seconda
classe, tenuti a praticare soltanto una versione ridotta del Vangelo:
tutti abbiamo ricevuto un medesimo Battesimo, e pur nella grande
diversitร di carismi e di situazioni umane, uno solo รจ lo Spirito che
elargisce i doni divini, una sola รจ la fede, una sola la speranza, una
sola la caritร .
Possiamo quindi considerare come rivolta a noi la domanda dellโApostolo: Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?,
e possiamo prenderla come un invito a un rapporto piรน personale e
diretto con Dio. Purtroppo il Paraclito,per taluni cristiani, รจ il
Grande Sconosciuto: รจ un nome che si pronuncia, ma non รจ un Qualcuno โ
una delle tre Persone dellโunico Dio โ con cui parlare e di cui vivere.
E invece bisogna rivolgersi a Lui con familiaritร e con fiducia, come
la Chiesa ci insegna mediante la Liturgia. Allora conosceremo meglio
Nostro Signore e allo stesso tempo ci renderemo conto molto di piรน che
chiamarsi cristiani รจ veramente un dono immenso: scopriremo tutta la
grandezza e tutta la veritร di quella divinizzazione, di quella
partecipazione alla vita divina di cui prima parlavo.
Infatti, lo Spirito Santo non รจ un artista che raffiguri in
noi la sostanza di Dio, come se Egli le fosse estraneo: non รจ cosรฌ che
ci porta alla somiglianza con Dio; ma Egli stesso, che รจ Dio e da Dio
procede, si imprime nei cuori che lo ricevono come il sigillo sulla
cera; e in questo modo, mediante la comunicazione di sรฉ e la
somiglianza, ristabilisce la natura nella bellezza del modello divino,
e restituisce allโuomo lโimmagine di Dio.
Se ora vogliamo determinare โ sia pure in linee generali โ quale sia lo
stile di vita che porti ad avere un rapporto di amicizia e di
familiaritร con lo Spirito Santo โ e, assieme a Lui, con il Padre e il
Figlio โ dobbiamo considerare tre realtร fondamentali: la docilitร , la
vita di preghiera, lโunione alla Croce.
In primo luogo la docilitร , perchรฉ รจ lo Spirito Santo che con le sue
ispirazioni dร tono soprannaturale ai nostri pensieri, ai nostri
desideri e alle nostre opere. ร Lui che ci spinge ad aderire alla
dottrina di Cristo e ad assimilarla in tutta la sua profonditร ; รจ Lui
che ci illumina per farci prendere coscienza della nostra vocazione
personale e ci sostiene per farci realizzare tutto ciรฒ che Dio si
attende da noi. Se siamo docili allo Spirito Santo, lโimmagine di
Cristo verrร a formarsi sempre piรน nitidamente in noi, e in questo modo
saremo sempre piรน vicini a Dio Padre. Sono infatti coloro che sono guidati dallo Spirito di Dio, i veri figli di Dio.
Se ci lasciamo guidare da questo principio di vita presente in noi, la
nostra vitalitร spirituale si svilupperร sempre piรน, e noi ci
abbandoneremo nelle mani di Dio nostro Padre con la stessa spontaneitร
e con la stessa fiducia con cui il bambino si getta nelle braccia del
padre. Se non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli, ha detto il Signore.
Questo antico e sempre attuale itinerario interiore di infanzia, non รจ
fragile sentimentalismo nรฉ carenza di maturitร umana, bensรฌ la vera
maturitร soprannaturale, che ci porta a scoprire sempre meglio le
meraviglie dellโamore divino, a riconoscere la nostra piccolezza e a
identificare del tutto la nostra volontร con la volontร di Dio.
Poi, la vita di preghiera: perchรฉ la dedizione, lโobbedienza, la
mansuetudine del cristiano nascono dallโamore e allโamore tendono. E
lโamore porta al rapporto, al colloquio, allโamicizia. La vita
cristiana richiede un dialogo costante con Dio uno e trino, e proprio a
questa intimitร ci spinge lo Spirito Santo. Chi
conosce i segreti dellโuomo se non lo spirito dellโuomo che รจ in lui?
Cosรฌ i segreti di Dio nessuno li ha potuti conoscere se non lo Spirito
di Dio. Se avremo un rapporto continuo con lo Spirito Santo,
diventeremo spirituali, ci sentiremo fratelli di Cristo e figli di Dio,
e non esiteremo a invocare Iddio come vero Padre di ciascuno di noi.
Bisogna che ci abituiamo a frequentare lo Spirito Santo che ci deve
santificare, ad avere fiducia in Lui, a invocare il suo aiuto, a
sentirlo vicino a noi. Cosรฌ il nostro povero cuore si dilaterร sempre
di piรน, e avremo un anelito sempre piรน ardente dโamore verso Dio e, per
Lui, dโamore per tutte le creature. E si riprodurrร nella nostra vita
la visione finale dellโApocalisse:
lo spirito e la sposa, lo Spirito Santo e la Chiesa โ e con essi ogni
cristiano โ si rivolgono a Gesรน, a Cristo, e gli chiedono di venire, di
rimanere con noi per sempre.
E infine lโunione con la Croce: perchรฉ nella vita di Cristo il Calvario
ha preceduto la Risurrezione e la Pentecoste, e questo medesimo
processo deve riprodursi nella vita di ogni cristiano: Noi siamo coeredi di Cristo โ dice san Paolo โ se veramente partecipiamo alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria.
Lo Spirito Santo รจ il frutto della Croce, della dedizione totale a Dio,
della ricerca esclusiva della sua gloria e della totale rinuncia a noi
stessi.
Quando lโuomo, fedele alla grazia, si decide a collocare la Croce nel
centro della sua anima, rinnegando se stesso per amor di Dio,
distaccandosi veramente dallโegoismo e da ogni falsa sicurezza umana;
quando cioรจ lโuomo vive veramente di fede, allora e solo allora riceve
con pienezza il grande fuoco, la grande luce, la grande consolazione
dello Spirito Santo.
Ed รจ allora che vengono date allโanima anche la pace e la libertร che
Cristo ci ha conquistato e che otteniamo mediante la grazia dello
Spirito Santo. Il frutto dello Spirito รจ amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontร , fedeltร , mitezza, dominio di se; e dove cโรจ lo Spirito del Signore cโรจ libertร .
In mezzo ai limiti che sono inscindibilmente connessi con la nostra
situazione presente, perchรฉ il peccato abita ancora in noi in qualche
modo, il cristiano avverte con nuova luce tutta la ricchezza della sua
filiazione divina quando si riconosce pienamente libero perchรฉ lavora
nelle cose del Padre suo, quando la sua gioia diventa costante perchรฉ
nulla riesce a far crollare la sua speranza.
Oltretutto, รจ proprio allora che egli puรฒ ammirare ogni bellezza e ogni
meraviglia della terra, puรฒ apprezzare ogni ricchezza e ogni bontร , e
puรฒ amare con tutta lโintegritร e tutta la purezza per le quali รจ stato
fatto il cuore dellโuomo. Ed รจ allora che il dolore per il peccato non
degenera in atteggiamenti dโamarezza, di disperazione o di alterigia,
perchรฉ la contrizione e la consapevolezza della miseria umana lo
conducono a identificarsi di nuovo con lโimpegno di redenzione di
Cristo e a sentire piรน intimamente la solidarietร con tutti gli uomini.
ร allora, infine, che il cristiano avverte in se con certezza la forza
dello Spirito Santo, tanto che le sue cadute non lo prostrano piรน: sono
piuttosto un invito a ricominciare, per continuare a essere, in tutte
le strade della terra, un fedele testimone di Cristo, nonostante tutte
le miserie personali, che poi in questi casi sono quasi sempre delle
mancanze lievi che appena offuscano lโanima; e, anche se fossero gravi,
ricorrendo con compunzione al sacramento della Penitenza, il cristiano
ritorna alla pace di Dio e ridiventa un buon testimone delle sue
misericordie.
ร questa, in una rapida sintesi che a mala pena riesce a tradurre nelle
povere parole umane la ricchezza della fede, la vita del cristiano che
si lascia guidare dallo Spirito Santo. E quindi, per concludere, non
trovo di meglio che far mia la supplica di uno degli inni liturgici
della festa di Pentecoste, che รจ come lโeco della ininterrotta
preghiera di tutta la Chiesa: Vieni,
Spirito creatore, visita la mente dei tuoi, ricolma di grazia celeste i
cuori che tu hai creato. Faโ che per tua grazia conosciamo il Padre,
dacci a conoscere anche il Figlio, e facci credere sempre in te,
Spirito che procedi da entrambi.
Fonte:
Opus Dei