LI Giornata Mondiale della Pace 2018 โ€“ Migranti e rifugiati: uomini e donne in cerca di pace

Data:

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MESSAGGIO DEL SANTO PADRE
FRANCESCO
PER LA CELEBRAZIONE DELLA
LI GIORNATA MONDIALE DELLA PACE

1ยฐ GENNAIO 2018

Migranti e rifugiati: uomini e donne in cerca di pace

https://youtu.be/MYs9pN_TlZY

1. Augurio di pace

Pace a tutte le persone e a tutte le nazioni della terra! La pace, che gli angeli annunciano ai pastori nella notte di Natale,[1] รจ unโ€™aspirazione profonda di tutte le persone e di tutti i popoli, soprattutto di quanti piรน duramente ne patiscono la mancanza. Tra questi, che porto nei miei pensieri e nella mia preghiera, voglio ancora una volta ricordare gli oltre 250 milioni di migranti nel mondo, dei quali 22 milioni e mezzo sono rifugiati. Questi ultimi, come affermรฒ il mio amato predecessore Benedetto XVI, ยซsono uomini e donne, bambini, giovani e anziani che cercano un luogo dove vivere in paceยป.[2] Per trovarlo, molti di loro sono disposti a rischiare la vita in un viaggio che in gran parte dei casi รจ lungo e pericoloso, a subire fatiche e sofferenze, ad affrontare reticolati e muri innalzati per tenerli lontani dalla meta.

Con spirito di misericordia, abbracciamo tutti coloro che fuggono dalla guerra e dalla fame o che sono costretti a lasciare le loro terre a causa di discriminazioni, persecuzioni, povertร  e degrado ambientale.

Siamo consapevoli che aprire i nostri cuori alla sofferenza altrui non basta. Ci sarร  molto da fare prima che i nostri fratelli e le nostre sorelle possano tornare a vivere in pace in una casa sicura. Accogliere lโ€™altro richiede un impegno concreto, una catena di aiuti e di benevolenza, unโ€™attenzione vigilante e comprensiva, la gestione responsabile di nuove situazioni complesse che, a volte, si aggiungono ad altri e numerosi problemi giร  esistenti, nonchรฉ delle risorse che sono sempre limitate. Praticando la virtรน della prudenza, i governanti sapranno accogliere, promuovere, proteggere e integrare, stabilendo misure pratiche, ยซnei limiti consentiti dal bene comune rettamente inteso, [per] permettere quellโ€™inserimentoยป.[3] Essi hanno una precisa responsabilitร  verso le proprie comunitร , delle quali devono assicurare i giusti diritti e lo sviluppo armonico, per non essere come il costruttore stolto che fece male i calcoli e non riuscรฌ a completare la torre che aveva cominciato a edificare.[4]

2. Perchรฉ cosรฌ tanti rifugiati e migranti?

In vista del Grande Giubileo per i 2000 anni dallโ€™annuncio di pace degli angeli a Betlemme, San Giovanni Paolo II annoverรฒ il crescente numero di profughi tra le conseguenze di ยซuna interminabile e orrenda sequela di guerre, di conflitti, di genocidi, di โ€œpulizie etnicheโ€ยป,[5] che avevano segnato il XX secolo. Quello nuovo non ha finora registrato una vera svolta: i conflitti armati e le altre forme di violenza organizzata continuano a provocare spostamenti di popolazione allโ€™interno dei confini nazionali e oltre.

Ma le persone migrano anche per altre ragioni, prima fra tutte il ยซdesiderio di una vita migliore, unito molte volte alla ricerca di lasciarsi alle spalle la โ€œdisperazioneโ€ di un futuro impossibile da costruireยป.[6] Si parte per ricongiungersi alla propria famiglia, per trovare opportunitร  di lavoro o di istruzione: chi non puรฒ godere di questi diritti, non vive in pace. Inoltre, come ho sottolineato nellโ€™Enciclica Laudato siโ€™, ยซรจ tragico lโ€™aumento dei migranti che fuggono la miseria aggravata dal degrado ambientaleยป.[7]

La maggioranza migra seguendo un percorso regolare, mentre alcuni prendono altre strade, soprattutto a causa della disperazione, quando la patria non offre loro sicurezza nรฉ opportunitร , e ogni via legale pare impraticabile, bloccata o troppo lenta.

In molti Paesi di destinazione si รจ largamente diffusa una retorica che enfatizza i rischi per la sicurezza nazionale o lโ€™onere dellโ€™accoglienza dei nuovi arrivati, disprezzando cosรฌ la dignitร  umana che si deve riconoscere a tutti, in quanto figli e figlie di Dio. Quanti fomentano la paura nei confronti dei migranti, magari a fini politici, anzichรฉ costruire la pace, seminano violenza, discriminazione razziale e xenofobia, che sono fonte di grande preoccupazione per tutti coloro che hanno a cuore la tutela di ogni essere umano.[8]

Tutti gli elementi di cui dispone la comunitร  internazionale indicano che le migrazioni globali continueranno a segnare il nostro futuro. Alcuni le considerano una minaccia. Io, invece, vi invito a guardarle con uno sguardo carico di fiducia, come opportunitร  per costruire un futuro di pace.

3. Con sguardo contemplativo

La sapienza della fede nutre questo sguardo, capace di accorgersi che tutti facciamo ยซparte di una sola famiglia, migranti e popolazioni locali che li accolgono, e tutti hanno lo stesso diritto ad usufruire dei beni della terra, la cui destinazione รจ universale, come insegna la dottrina sociale della Chiesa. Qui trovano fondamento la solidarietร  e la condivisioneยป.[9] Queste parole ci ripropongono lโ€™immagine della nuova Gerusalemme. Il libro del profeta Isaia (cap. 60) e poi quello dellโ€™Apocalisse (cap. 21) la descrivono come una cittร  con le porte sempre aperte, per lasciare entrare genti di ogni nazione, che la ammirano e la colmano di ricchezze. La pace รจ il sovrano che la guida e la giustizia il principio che governa la convivenza al suo interno.

Abbiamo bisogno di rivolgere anche sulla cittร  in cui viviamo questo sguardo contemplativo, ยซossia uno sguardo di fede che scopra quel Dio che abita nelle sue case, nelle sue strade, nelle sue piazze [โ€ฆ] promuovendo la solidarietร , la fraternitร , il desiderio di bene, di veritร , di giustiziaยป,[10] in altre parole realizzando la promessa della pace.

Osservando i migranti e i rifugiati, questo sguardo saprร  scoprire che essi non arrivano a mani vuote: portano un carico di coraggio, capacitร , energie e aspirazioni, oltre ai tesori delle loro culture native, e in questo modo arricchiscono la vita delle nazioni che li accolgono. Saprร  scorgere anche la creativitร , la tenacia e lo spirito di sacrificio di innumerevoli persone, famiglie e comunitร  che in tutte le parti del mondo aprono la porta e il cuore a migranti e rifugiati, anche dove le risorse non sono abbondanti.

Questo sguardo contemplativo, infine, saprร  guidare il discernimento dei responsabili della cosa pubblica, cosรฌ da spingere le politiche di accoglienza fino al massimo dei ยซlimiti consentiti dal bene comune rettamente intesoยป,[11] considerando cioรจ le esigenze di tutti i membri dellโ€™unica famiglia umana e il bene di ciascuno di essi.

Chi รจ animato da questo sguardo sarร  in grado di riconoscere i germogli di pace che giร  stanno spuntando e si prenderร  cura della loro crescita. Trasformerร  cosรฌ in cantieri di pace le nostre cittร , spesso divise e polarizzate da conflitti che riguardano proprio la presenza di migranti e rifugiati.

4. Quattro pietre miliari per lโ€™azione

Offrire a richiedenti asilo, rifugiati, migranti e vittime di tratta una possibilitร  di trovare quella pace che stanno cercando, richiede una strategia che combini quattro azioni: accogliere, proteggere, promuovere e integrare.[12]

โ€œAccogliereโ€ richiama lโ€™esigenza di ampliare le possibilitร  di ingresso legale, di non respingere profughi e migranti verso luoghi dove li aspettano persecuzioni e violenze, e di bilanciare la preoccupazione per la sicurezza nazionale con la tutela dei diritti umani fondamentali. La Scrittura ci ricorda: ยซNon dimenticate lโ€™ospitalitร ; alcuni, praticandola, hanno accolto degli angeli senza saperloยป.[13]

โ€œProteggereโ€ ricorda il dovere di riconoscere e tutelare lโ€™inviolabile dignitร  di coloro che fuggono da un pericolo reale in cerca di asilo e sicurezza, di impedire il loro sfruttamento. Penso in particolare alle donne e ai bambini che si trovano in situazioni in cui sono piรน esposti ai rischi e agli abusi che arrivano fino a renderli schiavi. Dio non discrimina: ยซIl Signore protegge lo straniero, egli sostiene lโ€™orfano e la vedovaยป.[14]

โ€œPromuovereโ€ rimanda al sostegno allo sviluppo umano integrale di migranti e rifugiati. Tra i molti strumenti che possono aiutare in questo compito, desidero sottolineare lโ€™importanza di assicurare ai bambini e ai giovani lโ€™accesso a tutti i livelli di istruzione: in questo modo essi non solo potranno coltivare e mettere a frutto le proprie capacitร , ma saranno anche maggiormente in grado di andare incontro agli altri, coltivando uno spirito di dialogo anzichรฉ di chiusura o di scontro. La Bibbia insegna che Dio ยซama lo straniero e gli dร  pane e vestitoยป; perciรฒ esorta: ยซAmate dunque lo straniero, poichรฉ anche voi foste stranieri nel paese dโ€™Egittoยป.[15]

โ€œIntegrareโ€, infine, significa permettere a rifugiati e migranti di partecipare pienamente alla vita della societร  che li accoglie, in una dinamica di arricchimento reciproco e di feconda collaborazione nella promozione dello sviluppo umano integrale delle comunitร  locali. Come scrive San Paolo: ยซCosรฌ dunque voi non siete piรน stranieri nรฉ ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dioยป.[16]

5. Una proposta per due Patti internazionali

Auspico di cuore che sia questo spirito ad animare il processo che lungo il 2018 condurrร  alla definizione e allโ€™approvazione da parte delle Nazioni Unite di due patti globali, uno per migrazioni sicure, ordinate e regolari, lโ€™altro riguardo ai rifugiati. In quanto accordi condivisi a livello globale, questi patti rappresenteranno un quadro di riferimento per proposte politiche e misure pratiche. Per questo รจ importante che siano ispirati da compassione, lungimiranza e coraggio, in modo da cogliere ogni occasione per far avanzare la costruzione della pace: solo cosรฌ il necessario realismo della politica internazionale non diventerร  una resa al cinismo e alla globalizzazione dellโ€™indifferenza.

Il dialogo e il coordinamento, in effetti, costituiscono una necessitร  e un dovere proprio della comunitร  internazionale. Al di fuori dei confini nazionali, รจ possibile anche che Paesi meno ricchi possano accogliere un numero maggiore di rifugiati, o accoglierli meglio, se la cooperazione internazionale assicura loro la disponibilitร  dei fondi necessari.

La Sezione Migranti e Rifugiati del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale ha suggerito 20 punti di azione[17] quali piste concrete per lโ€™attuazione di questi quattro verbi nelle politiche pubbliche, oltre che nellโ€™atteggiamento e nellโ€™azione delle comunitร  cristiane. Questi ed altri contributi intendono esprimere lโ€™interesse della Chiesa cattolica al processo che porterร  allโ€™adozione dei suddetti patti globali delle Nazioni Unite. Tale interesse conferma una piรน generale sollecitudine pastorale nata con la Chiesa e continuata in molteplici sue opere fino ai nostri giorni.

6. Per la nostra casa comune

Ci ispirano le parole di San Giovanni Paolo II: ยซSe il โ€œsognoโ€ di un mondo in pace รจ condiviso da tanti, se si valorizza lโ€™apporto dei migranti e dei rifugiati, lโ€™umanitร  puรฒ divenire sempre piรน famiglia di tutti e la nostra terra una reale โ€œcasa comuneโ€ยป.[18] Molti nella storia hanno creduto in questo โ€œsognoโ€ e quanto hanno compiuto testimonia che non si tratta di una utopia irrealizzabile.

Tra costoro va annoverata Santa Francesca Saverio Cabrini, di cui ricorre nel 2017 il centenario della nascita al cielo. Oggi, 13 novembre, molte comunitร  ecclesiali celebrano la sua memoria. Questa piccola grande donna, che consacrรฒ la propria vita al servizio dei migranti, diventandone poi la celeste patrona, ci ha insegnato come possiamo accogliere, proteggere, promuovere e integrare questi nostri fratelli e sorelle. Per la sua intercessione il Signore conceda a noi tutti di sperimentare che ยซun frutto di giustizia viene seminato nella pace per coloro che fanno opera di paceยป.[19]

Dal Vaticano, 13 novembre 2017

Memoria di Santa Francesca Saverio Cabrini, Patrona dei migranti

Francesco

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