Cominciamo fin da ora a chiedere allo Spirito Santo di prepararci a
comprendere ogni gesto e ogni parola di Gesรน: perchรฉ vogliamo vivere di
vita soprannaturale, perchรฉ il Signore ci ha manifestato la sua volontร
di darsi a noi come alimento dellโanima, e perchรฉ riconosciamo che Lui
solo ha
parole di vita eterna.
La fede ci fa proclamare con Simon Pietro: Noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio.
Ed รจ proprio questa fede, unita alla nostra devozione, che in momenti
cosรฌ importanti ci spinge a imitare lโaudacia di Giovanni: accostarci a
Gesรน e adagiare il capo sul petto del Maestro, di colui che amava
ardentemente i suoi e โ lo abbiamo appena udito โ li avrebbe amati sino
alla fine.
Tutti i modi di dire si rivelano insufficienti per spiegare, sia pure
lontanamente, il mistero del Giovedรฌ Santo. Ma non รจ difficile
immaginare almeno in parte i sentimenti del cuore di Gesรน Cristo quella
sera, lโultima che trascorreva con i suoi, prima del sacrificio del
Calvario.
Pensate allโesperienza cosรฌ umana del commiato di due persone che si
vogliono bene. Vorrebbero stare sempre insieme, perรฒ il dovere โ un
qualunque dovere โ li costringe a dividersi. Sognerebbero di restare
uniti, ma non possono. E cosรฌ lโamore umano, che per quanto grande รจ
sempre limitato, ricorre a un simbolo: le due persone, prima di
lasciarsi, si scambiano un ricordo, forse una fotografia, con una
dedica cosรฌ accesa, che quasi potrebbe bruciare la carta. Non possono
fare di piรน, perchรฉ il potere delle creature non รจ allโaltezza del loro
volere.
Ma ciรฒ che noi non possiamo fare, lo puรฒ fare il Signore. Gesรน Cristo,
perfetto Dio e perfetto Uomo, non ci lascia un simbolo, ma la realtร :
ci lascia se stesso. Ritornerร al Padre, e allo stesso tempo rimarrร
con gli uomini. Non ci lascerร solamente un regalo, che ci richiami
alla mente il ricordo di Lui, unโimmagine destinata a svanire col
tempo, come la fotografia che ben presto rimane sbiadita, ingiallita e
priva di significato per coloro che non furono protagonisti di quel
momento dโaffetto. Sotto le specie del pane e del vino cโรจ Lui,
realmente presente: con il suo Corpo, il suo Sangue, la sua Anima e la
sua Divinitร .
84 Come si comprendono adesso gli inni incessanti che in tutti i tempi i cristiani hanno elevato davanti allโOstia santa! Celebra,
o lingua, il mistero del Corpo glorioso e del Sangue prezioso che il Re
delle genti, nato da un seno verginale, ha sparso per il riscatto del
mondo. Bisogna adorare devotamente questo Dio nascosto: รจ lo stesso
Gesรน nato da Maria Vergine, lo stesso che realmente patรฌ e fu immolato
in Croce per noi, lo stesso dal cui fianco trafitto uscirono sangue e
acqua.
Questo รจ il sacro convito, in cui Cristo รจ nostro cibo, si perpetua
il memoriale della sua Passione, lโanima รจ ricolma di grazia e a noi
viene dato il pegno della gloria futura. La liturgia della Chiesa
ha riassunto in queste brevi strofe i momenti culminanti della storia
di ardente caritร che il Signore ci dona. Il Dio della nostra fede non
รจ un essere lontano, che contempla impassibile la sorte degli uomini:
le loro fatiche, le loro lotte, le loro angosce. ร un padre che ama i
suoi figli fino al punto di inviare il Verbo, Seconda Persona della
Santissima Trinitร , affinchรฉ si incarni, muoia per noi e ci redima. ร
lo stesso Padre affettuoso che adesso ci attrae dolcemente a se con
lโazione dello Spirito Santo che abita nei nostri cuori.
La gioia del Giovedรฌ Santo procede da questo: dal comprendere che il
Creatore si รจ prodigato per amore delle sue creature. Nostro Signore
Gesรน Cristo, come se non bastassero tutte le altre prove della sua
misericordia, istituisce lโEucaristia perchรฉ possiamo averlo sempre
vicino, dal momento che Egli โ per quanto ci รจ dato di capire โ pur non
abbisognando di nulla, mosso dal suo amore, non vuole fare a meno di
noi. La Trinitร si รจ innamorata dellโuomo elevato allโordine della
grazia e fatto a sua immagine e somiglianza;
lo ha redento dal peccato โ dal peccato di Adamo, che ricadde su tutta
la sua discendenza, e dai peccati personali di ciascuno โ e desidera
ardentemente dimorare nella nostra anima: Se uno mi ama osserverร la mia parola, e il Padre mio lo amerร e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui.
85 Questo flusso trinitario di amore per gli uomini si perpetua in
maniera sublime nellโEucaristia. Noi tutti, anni fa, abbiamo imparato
dal catechismo che la santa Eucaristia puรฒ essere considerata come
Sacrificio e come Sacramento, e che il Sacramento รจ per noi Comunione e
insieme tesoro sullโaltare, nel tabernacolo. La Chiesa dedica unโaltra
festa al mistero eucaristico, al Corpo del Signore โ Corpus Domini
โ presente in tutti i tabernacoli del mondo. Oggi, Giovedรฌ Santo,
vogliamo contemplare la santa Eucaristia, Sacrificio e alimento: la
santa Messa e la santa Comunione.
Parlavo di flusso trinitario dโamore per gli uomini. E dove avvertirlo
meglio che nella Messa? Tutta la Trinitร agisce nel santo Sacrificio
dellโaltare. Per questo mi piace tanto ripetere nelle orazioni della
Messa quelle parole finali: Per Nostro Signore Gesรน Cristo, tuo Figlio โ ci rivolgiamo al Padre โ che รจ Dio e vive e regna con Te, nellโunitร dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Nella Messa la preghiera al Padre si fa costante. Il sacerdote รจ un
rappresentante del Sacerdote eterno, Gesรน Cristo, che nello stesso
tempo รจ la Vittima. E lโazione dello Spirito Santo nella Messa รจ tanto
ineffabile quanto vera. In virtรน dello Spirito Santo โ scrive san Giovanni Damasceno โ si effettua la conversione del pane nel Corpo di Cristo.
Tale azione dello Spirito Santo si manifesta chiaramente quando il sacerdote invoca la benedizione divina sulle offerte: Vieni, o Santificatore, Dio onnipotente ed eterno, e benedici questo sacrificio preparato per la gloria del tuo santo Nome,
sacrificio che darร al Nome Santissimo di Dio la gloria che gli รจ
dovuta. La santificazione che invochiamo รจ attribuita al Paraclito, che
il Padre e il Figlio ci mandano. Riconosciamo ancora questa presenza
attiva dello Spirito Santo nel sacrificio, quando diciamo poco prima
della comunione: Signore Gesรน Cristo, Figlio del Dio vivente, che,
secondo la volontร del Padre e in unione con lo Spirito Santo, con la
tua morte hai dato la vita al mondoโฆ.
86 Tutta la Trinitร รจ presente nel sacrificio dellโaltare. Per la
volontร del Padre e con la cooperazione dello Spirito Santo, il Figlio
si offre come vittima redentrice. Impariamo a rivolgerci alla Trinitร
Beatissima, Dio uno e trino: tre Persone divine nellโunitร della loro
sostanza, del loro amore, della loro efficace azione santificatrice.
Subito dopo il Lavabo il sacerdote pronuncia questa orazione: Accetta,
o Trinitร Santa, questโofferta che ti presentiamo in memoria della
Passione, Risurrezione ed Ascensione di nostro Signore Gesรน Cristo. E al termine della Messa cโรจ unโaltra orazione di fervente omaggio a Dio uno e trino: Placeat
tibi, Sancta Trinitas, obsequium servitutis meaeโฆ ti sia gradito,
Trinitร Santa, lโossequio del tuo servo: possa questo sacrificio, che
io benchรฉ indegno ho offerto alla tua Maestร , esserti accetto, e per
tua misericordia, attirare il tuo favore su di me e su tutti coloro per
i quali lโho offerto.
La Messa โ ripeto โ รจ azione divina, trinitaria, non umana. Il
sacerdote che celebra, collabora al progetto del Signore, prestando il
suo corpo e la sua voce; ma non agisce in nome proprio, bensรฌ in persona et in nomine Christi, nella persona di Cristo e nel nome di Cristo.
Lโamore della Trinitร per gli uomini fa si che dalla presenza di Cristo
nellโEucaristia derivino tutte le grazie per la Chiesa e per lโumanitร .
Questo รจ il sacrificio predetto da Malachia: Dallโoriente allโoccidente grande รจ il mio nome fra le genti, e in ogni luogo รจ offerto incenso al mio nome una oblazione pura.
ร il sacrificio di Cristo, offerto al Padre con la cooperazione dello
Spirito Santo: oblazione di valore infinito, che rende eterna in noi la
Redenzione che i sacrifici dellโantica legge non hanno potuto
realizzare.
87 La Santa Messa ci pone cosรฌ di fronte ai misteri principali della
fede, in quanto รจ il dono che la Trinitร fa di se stessa alla Chiesa.
Si comprende allora come la Messa sia il centro e la radice della vita
spirituale del cristiano, e come sia anche il fine di tutti i
Sacramenti. La vita della grazia, generata in noi dal Battesimo,
fortificata e accresciuta dalla Confermazione, si avvia nella Messa
verso la sua pienezza. Quando partecipiamo dellโEucaristia โ scrive san Cirillo di Gerusalemme โ sperimentiamo
la spiritualizzazione deificante dello Spirito Santo che non solo ci
configura con Cristo, come avviene nel Battesimo, ma ci cristifica per
intero, associandoci alla pienezza di Cristo Gesรน.
Lโeffusione dello Spirito Santo, facendoci divenire simili a Cristo, ci
porta a riconoscerci come figli di Dio. Il Paraclito, che รจ caritร , ci
insegna a impregnare di questa virtรน tutta la nostra vita; e consummati in unum, fatti una cosa sola con Cristo, possiamo diventare tra gli uomini quel che SantโAgostino afferma dellโEucaristia: Segno di unitร , vincolo dellโAmore.
Non faccio davvero una scoperta se dico che alcuni cristiani hanno
unโidea assai povera della Santa Messa, e che altri la vedono solo come
un rito esteriore, se non addirittura come una forma di
convenzionalismo. ร la meschinitร del nostro cuore che ci fa accogliere
come per abitudine il piรน grande dono che Dio potesse fare agli uomini.
Nella Messa โ in questa Messa che stiamo celebrando adesso โ interviene
in modo particolare, ripeto, la Santissima Trinitร . Per corrispondere a
tanto amore ci si richiede una totale donazione, del corpo e
dellโanima: noi infatti ascoltiamo Dio, gli parliamo, lo vediamo, lo
gustiamo. E quando le parole non ci sembrano sufficienti cantiamo,
incitando la nostra lingua โ Pange,lingua! โ a proclamare davanti a tutta lโumanitร le meraviglie del Signore.
88 Vivere la Santa Messa significa rimanere in preghiera continua, con
la convinzione che per ciascuno di noi si tratta di un incontro
personale con Dio: lo adoriamo, lo lodiamo, gli chiediamo tante cose,
lo ringraziamo, facciamo atti di riparazione per i nostri peccati, ci
purifichiamo, ci sentiamo una cosa sola, in Cristo, con tutti i
cristiani.
Forse qualche volta ci siamo domandati come poter corrispondere a tanto
amor di Dio, e forse vorremmo vedere esposto chiaramente un programma
di vita cristiana. La soluzione รจ facile ed รจ alla portata di tutti i
fedeli: partecipare con amore alla Santa Messa, imparare nella Messa a
mettersi in rapporto con Dio, perchรฉ in questo Sacrificio รจ contenuto
tutto ciรฒ che il Signore vuole da noi.
Permettetemi di ricordarvi ciรฒ che tante volte voi stessi avete
osservato: lo svolgimento delle cerimonie liturgiche. Seguendole con
attenzione รจ molto probabile che il Signore faccia scoprire a ciascuno
di noi dove dobbiamo migliorare, quali vizi sradicare, come impostare
il nostro rapporto fraterno con tutti gli uomini.
Il sacerdote si dirige verso lโaltare di Dio, del Dio che allieta la nostra giovinezza.
La Santa Messa inizia con un canto di gioia, perchรฉ Dio รจ lรฌ. Questa
gioia, fatta di gratitudine e di amore, si manifesta nel bacio
dellโaltare, simbolo di Cristo e ricordo dei santi: un piccolo spazio
santificato, perchรฉ su questโara si realizza il Sacramento
dallโefficacia infinita. Il Confiteor ci mette di fronte alla
nostra indegnitร : non di fronte al ricordo astratto della colpa, ma di
fronte alla presenza concreta dei nostri peccati e delle nostre
mancanze. Perciรฒ ripetiamo: Kyrie eleison, Christe eleison;
Signore, abbi pietร di noi, Cristo, abbi pietร di noi. Se il perdono di
cui abbiamo bisogno dipendesse dai nostri meriti, in questo momento
nascerebbe nellโanima unโamara tristezza. E invece, per bontร divina,
il perdono ci viene dalla misericordia di Dio, che abbiamo or ora
lodato con il Gloria: Perchรฉ Tu solo il Santo, Tu solo il Signore,
Tu solo lโAltissimo, Gesรน Cristo, con lo Spirito Santo, nella gloria di
Dio Padre.
89 Ascoltiamo adesso la parola della Scrittura, lโepistola e il
Vangelo, luci del Paraclito che parla con voci umane affinchรฉ la nostra
intelligenza comprenda e contempli, affinchรฉ la volontร si irrobustisca
e lโazione si compia. Infatti siamo un solo popolo, che confessa una
sola fede, un unico Credo, un popolo riunito nellโunitร del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Subito dopo, lโofferta: il pane e il vino degli uomini. Non รจ molto, ma lโaccompagna lโorazione: In
spirito di umiltร e contrizione di cuore possiamo noi esserti accetti,
Signore, e il nostro sacrificio si compia oggi alla tua presenza in
modo tale che ti sia gradito, Signore Iddio. Irrompe di nuovo il ricordo della nostra miseria e il desiderio che sia limpido e purificato tutto quanto รจ per il Signore: Mi lavo le maniโฆ amo la bellezza della tua casaโฆ
Prima del Lavabo, abbiamo invocato lo Spirito Santo;
chiedendogli di benedire il Sacrificio offerto per la gloria del suo
santo Nome. Terminata la purificazione ci rivolgiamo alla Trinitร โ Suscipe Sancta Trinitas
โ perchรฉ accetti lโofferta che le presentiamo in memoria della
Passione, della Risurrezione e dellโAscensione di Nostro Signore Gesรน
Cristo, e in onore della Beata sempre Vergine Maria e di tutti i Santi.
Che lโofferta ridondi per la salvezza di tutti โ Orate fratres,
prega il sacerdote โ perchรฉ questo sacrificio รจ mio e anche vostro, di
tutta la Chiesa Santa. Pregate frate!li anche se siete pochi, voi qui
riuniti, anche se non fosse materialmente presente piรน di un cristiano,
e anche se ci fosse solo il celebrante: perchรฉ ogni Messa รจ lโolocausto
universale, riscatto di tutte le tribรน e lingue e popoli e nazioni.
Tutti i cristiani, per mezzo della comunione dei santi, ricevono tutte
le grazie che ogni singola Messa diffonde, sia che si celebri dinanzi a
migliaia di persone, sia che aiuti il sacerdote, unica persona
presente, un bambino e per giunta distratto. In qualunque caso, la
terra e il Cielo si uniscono per intonare con gli Angeli del Signore: Sanctus, Sanctus, Sanctusโฆ
Io acclamo ed esulto con gli angeli; e non mi riesce difficile, perchรฉ
so di essere circondato da loro, quando celebro la Santa Messa. Essi
adorano la Trinitร . E so anche che interviene, in qualche modo, la
Vergine Santissima, a motivo della sua intima unione con la Trinitร
Beatissima e perchรฉ รจ Madre di Cristo, della sua Carne e del suo
Sangue: Madre di Gesรน, perfetto Dio e perfetto Uomo. Gesรน, infatti,
concepito nel seno di Maria Santissima senza intervento di uomo, ma per
sola virtรน dello Spirito Santo, รจ del sangue di sua Madre: lo stesso
sangue che รจ offerto in sacrificio di redenzione sul Calvario e nella
Santa Messa.
90 Cosรฌ si entra nel Canone, nel quale con filiale fiducia chiamiamo clementissimo
nostro Padre Dio. Gli raccomandiamo la Chiesa e tutti coloro che sono
nella Chiesa: il Papa, la nostra famiglia, i nostri amici e compagni.
Poi il cattolico, con cuore universale, prega per tutto il mondo,
perchรฉ nulla puรฒ restare escluso dal suo zelo generoso. E affinchรฉ la
nostra richiesta sia accolta, facciamo presente la nostra familiaritร e
la nostra comunione con la gloriosa sempre Vergine Maria e con quel
pugno di uomini che per primi seguirono Cristo e morirono per lui.
Quam oblationemโฆ Si avvicina il momento della consacrazione. Adesso, nella Messa, Cristo agisce di nuovo, attraverso il sacerdote: Questo รจ il mio Corpo. Questo รจ il calice del mio Sangue.
Gesรน รจ con noi. Con la transustanziazione si rinnova lโinfinita pazzia
divina dettata dallโamore. Quando, tra poco, si ripeterร questo
momento, parliamo con il Signore, ciascuno di noi, dicendogli senza
parole che niente potrร separarci da Lui, che la sua disponibilitร โ
inerme โ a restare sotto le apparenze, cosรฌ fragili, del pane e del
vino ci ha convertiti a una schiavitรน volontaria: Praesta meae menti de te vivere, et te illi semper dulce sapere, faโ che io sempre viva di te, e sempre gusti la dolcezza del tuo amore.
Ancora altre suppliche, perchรฉ noi uomini abbiamo unโinclinazione
naturale a chiedere: per i nostri fratelli defunti, per noi stessi. E
gli portiamo tutte le nostre infedeltร , le nostre miserie. Il peso รจ
grande, ma Egli vuole portarlo per noi e con noi. Il Canone termina con unโaltra invocazione alla Trinitร Santissima: Per Ipsum et cum Ipso et in Ipsoโฆ
per Cristo, con Cristo e in Cristo, nostro Amore, a te, Dio Padre
Onnipotente, nellโunitร dello Spirito Santo, ogni onore e gloria, per
tutti i secoli dei secoli.
91 Gesรน รจ il Cammino, il Mediatore; in Lui tutto, senza di Lui, nulla. In Cristo, istruiti da Lui, osiamo chiamare Padre Nostro
lโOnnipotente: colui che fece il cielo e la terra รจ questo Padre
affettuoso in attesa che ritorniamo a Lui ogni volta, ciascuno come un
altro figliuol prodigo.
Ecce Agnus Deiโฆ Domine non sum dignusโฆ Stiamo per ricevere
il Signore. Le accoglienze riservate a personaggi autorevoli della
terra sono caratterizzate da un grande apparato di luci, musica e abiti
eleganti. Per accogliere Cristo nella nostra anima, come dobbiamo
prepararci? Abbiamo mai pensato come ci comporteremmo se si potesse
ricevere la comunione una sola volta nella vita?
Quandโero bambino la pratica della comunione frequente non era ancora
molto estesa. Ricordo come ci si preparava alla comunione: con grande
cura per disporsi bene nellโanima e nel corpo. Il miglior vestito, i
capelli ben pettinati, il corpo anche materialmente pulito e magari con
un poโ di profumoโฆ Erano delicatezze proprie di innamorati, di anime
forti e delicate, che sanno contraccambiare Amore con amore.
Con Cristo nellโanima, termina la Santa Messa: la benedizione del
Padre, e del Figlio e dello Spirito Santo ci accompagna per tutta la
giornata, mentre ci impegniamo, con semplicitร e naturalezza, a
santificare tutte le nobili attivitร umane.
Assistendo alla Santa Messa imparerete a trattare ciascuna delle tre
Persone divine: il Padre che genera il Figlio; il Figlio, generato dal
Padre; lo Spirito Santo che procede dal Padre e dal Figlio. Trattando
una qualunque delle tre Persone trattiamo un unico Dio; e trattandole
tutte e tre, la Trinitร , trattiamo ugualmente un solo Dio unico e vero.
Amate la Messa, figli miei, amate la Messa. Fate la comunione con fame,
anche se siete freddi e pieni di ariditร : fate la comunione con fede,
con speranza, con ardente caritร .
92 Non ama Cristo chi non ama la Santa Messa, chi non si sforza di
viverla con calma e serenitร , con devozione, con amore. Lโamore affina
gli innamorati, li rende piรน delicati; li porta a scoprire e curare
tanti particolari, magari minimi, ma sempre significativi della
vibrazione di un cuore appassionato. ร in questo modo che dobbiamo
assistere alla Santa Messa. Penso perciรฒ che coloro che vogliono
ascoltare una Messa corta e frettolosa dimostrano, con un contegno per
giunta poco elegante, di non avere compreso il senso e il valore del
Sacrificio dellโaltare. Lโamore per Cristo, che si offre per noi, ci fa
trovare, al termine della Messa, alcuni minuti per un ringraziamento
personale, intimo, che prolunghi nel silenzio del cuore lโazione di
grazie dellโEucaristia. Come rivolgersi a Lui, come parlargli, come
comportarsi?
La vita cristiana non รจ fatta di rigide norme, perchรฉ lo Spirito Santo
non guida le anime in massa, ma in ciascuna infonde quei propositi,
quegli affetti e quelle ispirazioni che lโaiuteranno a comprendere e a
compiere la volontร del Padre. Penso tuttavia che, molte volte, oggetto
fondamentale del nostro dialogo con Cristo puรฒ essere la considerazione
che il Signore รจ per noi Re, Medico, Maestro, Amico.
93 ร Re e desidera regnare nei nostri cuori di figli di Dio. Ma
mettiamo da parte lโimmagine che abbiamo dei regni della terra: Cristo
non domina nรฉ cerca di imporsi, perchรฉ non รจ venuto per essere servito, ma per servire. Suo regno รจ la pace, la gioia, la giustizia. Cristo, nostro re, non vuole da noi ragionamenti inutili, ma fatti, perchรฉ non
chiunque mi dice: ยซ Signore, Signore! ยป entrerร nel regno dei cieli, ma
colui che fa la volontร del Padre mio che รจ nei cieli.
ร Medico e cura il nostro egoismo quando lasciamo che la sua grazia
penetri fino in fondo alla nostra anima. Gesรน ci ha avvertiti che la
malattia peggiore รจ lโipocrisia, lโorgoglio che porta a dissimulare i
propri peccati. Con il Medico รจ necessaria una sinceritร assoluta,
bisogna spiegare interamente la veritร e dire: Domine, si vis, potes me mandare!,
Signore, se vuoi โ e Tu vuoi sempre โ puoi guarirmi. Tu conosci la mia
fragilitร ; avverto questi sintomi, soffro queste debolezze. E gli
mostriamo con semplicitร le ferite, e il pus, se cโรจ pus. Signore, Tu
che hai curato tante anime, faโ che, mentre ti porto nel mio cuore o ti
contemplo nel Tabernacolo, ti riconosca come Medico divino.
ร Maestro di una scienza che soltanto Lui possiede: quella dellโamore
illimitato per Dio e, in Dio, per tutti gli uomini. Alla scuola di
Cristo si impara che la nostra esistenza non ci appartiene: Egli ha
dato la sua vita per tutti gli uomini, e noi, che lo seguiamo, dobbiamo
comprendere che non possiamo appropriarci in modo egoistico della
nostra, ignorando i dolori e le sofferenze degli altri. La nostra vita
รจ di Dio e dobbiamo consumarla al suo servizio, preoccupandoci
generosamente delle anime; dimostrando, con la parola e lโesempio, la
profonditร delle esigenze della vita cristiana.
Gesรน aspetta che noi gli manifestiamo il desiderio di acquisire questa scienza, per dirci: Chi ha sete, venga a me e beva.
Gli rispondiamo: insegnaci a dimenticarci di noi stessi, per pensare a
Te e a tutte le anime. Cosรฌ il Signore ci porterร , con la sua grazia,
sempre avanti, come quando facevamo i primi esercizi per imparare a
scrivere โ ricordate le aste che tracciavamo nella nostra infanzia
sotto la guida della mano del maestro? โ e cosรฌ assaporeremo la gioia
di manifestare la nostra fede, altro dono di Dio, anche per mezzo di
unโautentica vita cristiana, nella quale tutti possano riconoscere
chiaramente le meraviglie divine.
Egli รจ Amico; รจ lโAmico! Vos autem dixi amicos. Ci chiama
amici ed รจ stato Lui a fare il primo passo; ci ha amati per primo. Non
impone tuttavia il suo amore: ce lo offre. Ce lo dimostra con il segno
piรน evidente dellโamicizia: Nessuno ha un amore piรน grande di questo: dare la vita per i propri amici.
Era amico di Lazzaro e pianse per lui, quando lo vide morto: e lo
risuscitรฒ. Se ci vede freddi, svogliati, forse con quella rigiditร che
รจ propria di una vita interiore che vien meno, il suo pianto sarร per
noi vita: Io te lo comando, amico mio, alzati e cammina, vieni fuori da questa vita angusta, che non รจ vita.
94 Termina la nostra meditazione del Giovedรฌ Santo. Se il Signore ci
aiuta โ e Lui รจ sempre disposto, basta che gli apriamo il cuore โ ci
vedremo spinti a corrispondere a ciรฒ che รจ piรน importante: amare. E
sapremo diffondere questa caritร fra gli uomini per mezzo di una vita
di servizio. Vi ho dato, infatti, lโesempio,
insiste Gesรน, parlando con i discepoli dopo aver lavato loro i piedi,
la sera della cena. Rimuoviamo dal cuore lโorgoglio, lโambizione, i
desideri di dominio; e regneranno in noi, ben fondate nel sacrificio
personale, la pace e la gioia.
Per finire, un pensiero di amore filiale per Maria, Madre di Dio e
Madre nostra. Perdonatemi se racconto ancora un ricordo della mia
infanzia: si tratta di unโimmagine che si diffuse molto nella mia
terra, quando san Pio X dette un impulso notevole alla pratica della
comunione frequente. Raffigurava Maria nellโatto di adorare lโOstia
Santa. Oggi, come allora e come sempre, la Madonna insegna a metterci
in rapporto con Gesรน, a cercarlo e a riconoscerlo nelle diverse
circostanze della giornata e, in modo particolare, in questo istante
supremo โ in cui il tempo si unisce allโeternitร โ del Santo Sacrificio
della Messa: Gesรน con gesto di Sacerdote eterno attrae a se tutte le
cose, per porle, divino afflante Spiritu, con il soffio dello Spirito Santo, alla presenza di Dio Padre.