Secondo una tradizione romana del secolo VI, ogni sacerdote puรฒ celebrare nel giorno di Natale tre Messe. L`origine di questo costume รจ abbastanza semplice. La prima e l`unica Messa veniva celebrata solennemente dal papa nel secolo IV alla solita ora nella basilica di San Pietro (attualmente la Messa ยซnel giornoยป). Nel secolo V, si comincia a celebrare la Messa notturna nella basilica di Santa Maria Maggiore. Il papa Sisto III (+ 446), dopo la proclamazione del dogma della Maternitร di Maria ha ampliato e abbellito la basilica erigendo in essa la cappella che imitava la grotta della Nativitร di Betlemme. In questa cappella, la notte di Natale, il papa celebrava la Messa solenne (attualmente la ยซMessa della Notteยป). Verso la metร del secolo VI, inizia l`usanza di celebrare la terza Messa da parte del papa. Vicino al palazzo dei governanti bizantini (Colle Palatino) si trovava la chiesa in cui si conservavano le reliquie di santa Anastasia martire, venerata particolarmente a Costantinopoli, la cui memoria cadeva proprio il 25 dicembre. Per rispetto al potere secolare, i papi โ fermandosi per strada dal Laterano alla basilica di San Pietro โ celebravano qui la Messa in onore della santa (attualmente la ยซMessa dell`Auroraยป). I libri liturgici romani contenevano i formulari di queste tre Messe papali e perciรฒ tutta la Chiesa prese l`usanza di celebrare l`Eucaristia tre volte in questo giorno.
Prendendo spunto dalla festa di Natale, sono sorte diverse consuetudini come ad esempio il presepio. L`uso dell`albero di Natale viene consolidato dalle popolazioni germaniche nel secolo XIX. In Polonia, i commensali della cena della Vigilia si dividono il pane azzimo in segno di pace e di unione.
La festa del Natale ha la sua ottava, viene celebrata cioรจ per tutta la settimana. Giร i piรน vecchi calendari collegano le commemorazioni di alcuni santi con la solennitร del Natale e il Medioevo vede in essi una schiera illustre che accompagna il Bambino Gesรน. Ecco questi santi nella liturgia romana: il Protomartire Stefano, san Giovanni Evangelista e i Bambini Innocenti uccisi a Betlemme. Il periodo del Natale va oltre l`ottava, fino alla domenica dopo l`Epifania, che viene celebrata come festa del Battesimo del Signore.
Nel giorno di Natale, la Chiesa commemora tutto ciรฒ che รจ avvenuto a Betlemme, ma non si limita al lato esteriore degli avvenimenti. Contempla il mistero del Figlio di Dio, che ยซnato dal Padre prima di tutti i secoli, Dio da Dio, luce da luce, Dio vero da Dio veroยป, per ยซnoi uomini e per la nostra salvezzaยป discese dal cielo. Dio, che in modo meraviglioso ha creato l`uomo, in modo ancora piรน meraviglioso inizia l`opera della sua salvezza. Cristo diventa l`uomo simile a noi in tutto eccetto il peccato. Si giunge ad un ยซmeraviglioso scambioยป: Cristo accolse la nostra natura umana, debole e limitata, per farci partecipare alla sua natura divina.
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Che cos`รจ la venuta di Cristo per l`uomo? L`uomo ha visto Dio in forma visibile, Cristo ha portato agli uomini la nuova vita, li ripristina nella dignitร di figli di Dio, introduce l`uomo mortale nella vita eterna, libera l`umanitร dalla vecchia schiavitรน del peccato e le dona la libertร .
Il Natale, cosรฌ concepito, si collega inseparabilmente con il mistero della Morte e della Risurrezione di Cristo. Benchรฉ allora per molti cristiani il Natale รจ un gioioso ricordo della venuta di Cristo che porta la pace e la fraternitร , la Chiesa vede questa festa in stretta relazione con la sua futura morte; Gesรน deposto nella mangiatoia viene chiamato nelle preghiere il Redentore. Celebrare il Natale significa esprimere nella vita la nuova realtร dell`uomo, rendersi simile al Figlio di Dio, aprirsi all`azione della grazia, cercare le cose di lassรน, crescere nell`amore fraterno. Lodiamo Dio perchรฉ in questi ultimi tempi ha parlato a noi per mezzo del Figlio, assumendo la fatica della nuova vita.
Esaudisci, Signore, questa famiglia a te devota
e adunata in seno a quesa chiesa nella odierna
festivitร del tuo Natale per cantare le tue lodi.
Dona ai prigionieri la liberazione,
la vista ai ciechi,
la remissione ai peccatori,
poichรฉ รจ per offrire loro la salvezza
che tu sei venuto.
Riguarda dal tuo santo Cielo, o Salvatore del mondo,
il tuo popolo e donagli la tua luce,
il loro animo si rivolge a te in devota fiducia.
(Missale Gothicum, ed. L.C. Mohlberg, Roma 1961, n. 12)
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A cura della Comunitร monastica di Pulsano