In occasione delle celebrazioni per i cinquecento anni dalla morte di Leonardo da Vinci (1452-1519), il Governatorato dello Stato della Cittร del Vaticano e la Direzione dei Musei Vaticani offrono al grande pubblico la possibilitร di ammirare il San Girolamo nel deserto (1486-1490 ca.) โ unica opera dellโartista presente nelle Collezioni Pontificie โ allโinterno di uno spazio esclusivamente dedicato e con accesso gratuito.
Dal 22 marzo al 22 giugno 2019, il celebre dipinto โ di consueto custodito nella Pinacoteca Vaticana โ viene ospitato allโinterno della splendida cornice del Braccio di Carlo Magno in Piazza San Pietro per essere a disposizione di pellegrini, turisti e cultori dellโarte.
La speciale esposizione consente di contemplare da vicino, fuori dai ritmi frenetici dei circuiti turistici, una delle poche creazioni del genio vinciano la cui autografia non รจ mai stata messa in discussione.
Per questi motivi, lโallestimento รจ stato ideato per favorire il contatto diretto con il capolavoro, custodito per lโoccasione allโinterno di una teca climatizzata ad alta tecnologia.
- Pubblicitร -
Oltre che per una particolarissima storia collezionistica, lo straordinario dipinto si segnala anche e soprattutto per la sua tecnica esecutiva caratterizzata da un diffuso โnon finitoโ presente in ampie parti dellโopera, che permette di analizzare le modalitร esecutive dellโartista.
Un documento dellโArchivio Storico della Fabbrica di San Pietro in Vaticano, generosamente prestato per questa circostanza, testimonia la permanenza di Leonardo in un appartamento per lui allestito nel Belvedere Vaticano presso lโoriginario nucleo storico dei Musei Vaticani. Sono gli stessi anni in cui รจ certa la presenza contemporanea nellโUrbe pure di Bramante, Michelangelo, Raffaello e di numerosi altri eminenti protagonisti della storia dellโarte.
โFar conoscere, preservare e condividere lo straordinario lascito di cultura, di storia, di bellezza e di fede che i Pontefici Romani hanno custodito per secoli: questa รจ la missione dei Musei Vaticani. โ afferma la Dott.ssa Barbara Jatta, Direttore dei Musei Vaticani โ Il โSan Girolamo nel desertoโ di Leonardo รจ certamente un capolavoro assoluto, ma anche unโopera che esalta la spiritualitร di un grande Padre e Dottore della Chiesaโ.
In mostra, una serie di pannelli didattici consentono di conoscere meglio la figura di Leonardo da Vinci e la congiuntura storica e culturale nella quale vide la luce il dipinto esposto: lo straordinario contesto storico di Roma nel secondo decennio del Cinquecento, durante il quale lโartista visse e soggiornรฒ in Vaticano.
Uno specifico approfondimento รจ dedicato alla grandiosa figura di San Girolamo (347โ419/20), tratteggiata dalle sapienti parole del Papa Emerito Benedetto XVI.
Arricchiscono il commento alcune note dettagliate relative alla storia collezionistica del dipinto; alla particolarissima tecnica esecutiva; agli interventi di restauro; alla diagnostica recentemente eseguita sul capolavoro, che hanno permesso di apprezzarne la struttura e le caratteristiche tecniche e di verificarne collocazioni e conservazione fino alla realizzazione del climaframe nel quale รจ attualmente conservato.
Completa lโesposizione un video realizzato dalla Direzione dei Musei Vaticani.
Biglietto
Gratuito
Orario
Lunedรฌ martedรฌ giovedรฌ โ venerdรฌ sabato: dalle ore 10,00 alle ore 18,00 (ultimo ingresso alle ore 17,30)
Mercoledรฌ: dalle ore 13,30 alle ore 18,00 (ultimo ingresso alle ore 17,30) Domenica e festivitร religiose chiusa
Sul sito dei Musei Vaticani รจ possibile reperire ulteriori informazioni.
Introduzione alla mostra
di Barbara Jatta
Il Governatorato dello Stato della Cittร del Vaticano e la Direzione dei Musei hanno voluto celebrare i cinquecento anni dalla morte di Leonardo da Vinci con una piccola ma significativa esposizione dedicata allโunica opera dellโartista presente nelle collezioni pontificie: il San Girolamo nel deserto della Pinacoteca Vaticana.
Tra le poche creazioni del genio vinciano la cui autografia non รจ stata mai messa in discussione, il dipinto si segnala non solo per la sua iconografia e storia collezionistica,
ma anche e soprattutto per la sua tecnica esecutiva. La composizione, dominata dalla potenza espressiva del volto del Santo, รจ altresรฌ trasfigurata dalla qualitร della sua ambientazione, immersa in un paesaggio che ricorda quelli della Vergine delle rocce e della Gioconda. In essa ricorrono anche i tanti appunti profusi a piene mani negli scritti scientifici del Maestro che fanno di questa unโopera chiave della sua maturitร .
Si espone dunque il solo San Girolamo, che presenta unโiconografia religiosa di complessa decifrazione ed รจ oggetto di decenni di studi, analisi, interventi di restauro ed anche di sistemazioni conservative.
La grafica che troverete nellโesposizione vi permetterร di conoscere meglio la figura di Leonardo da Vinci, la congiuntura storica e culturale nella quale vide la luce il dipinto esposto. Sarร anche possibile soffermarsi sullo straordinario contesto vissuto a Roma nel secondo decennio del Cinquecento, durante il quale lโartista visse e soggiornรฒ in Vaticano. Testimonianza della sua permanenza in un appartamento per lui allestito in Belvedere รจ data anche da un misconosciuto documento dellโArchivio Storico della Fabbrica di San Pietro, generosamente prestato per questa occasione. Contesto che vedeva in quegli anni la presenza contemporanea nellโUrbe anche di Michelangelo, Raffaello e di numerose altre eminenti figure dellโarte.
Il documento citato conferma che lโartista, ospite di Leone X, soggiornรฒ dal 1514 al 1517 in un appartamento non piรน esistente allestito nei pressi del Palazzetto del Belvedere, ora parte dei Musei Vaticani.
Un approfondimento a parte รจ poi stato condotto sulla figura di Girolamo di Stridone (347 โ 419/20), presbitero, biblista e padre della Chiesa, la cui storia, agiografia, conoscenza degli scritti e iconografia trovano un momento di speciale diffusione proprio negli anni della realizzazione del dipinto, interessando, tra gli altri, artisti del calibro di Antonello da Messina, Albrecht Dรผrer, Andrea del Verrocchio, Lorenzo Lotto, Giovanni Bellini e Cima da Conegliano.
La particolarissima tecnica esecutiva e storia collezionistica del dipinto rappresentano altri due, importanti elementi per lโunicitร e peculiaritร di questโopera. Un ulteriore pannello รจ infine dedicato agli interventi di restauro e alla diagnostica recentemente eseguita sul dipinto, che hanno permesso di meglio conoscerne struttura e caratteristiche tecniche, e di verificarne collocazioni e conservazione fino alla realizzazione del climaframe nel quale รจ attualmente conservato.