Luca 1,39:
โ ยซMaria si alzรฒยป.
Col verbo della risurrezione si apre il brano, ad esprimere la forza dirompente della presenza di Dio nella vita delle sue creature. Quando lui entra a casa nostra, dentro al cuore, tutto risorge, tutto si risveglia. ร successo cosรฌ anche a Maria, dopo la visita dellโangelo, dopo il sรฌ che lei ha detto a Dio. Maria, dunque, risorge. Come รจ detto, per es., di Rebecca, che si alzรฒ e iniziรฒ il suo lungo viaggio per andare a incontrare Isacco, per essere presa in sposa da lui (Gn 24,61); oppure come รจ detto della suocera di Pietro, che si alzรฒ da letto, presa per mano da Gesรน, liberata dalla febbre, grazie al tocco di lui, il Salvatore (Lc 4,39). In Maria siamo anche noi; pronti per il viaggio verso lโabbraccio dโamore, pronti per la guarigione piรน profonda, della vita e del cuore.
โ ยซAndรฒ in frettaยป.
Ma come partire? Come muoverci e quale strada percorrere? Il Vangelo, nella sua assoluta semplicitร , ci offre segni sicuri, indicazioni grazie alle quali non possiamo smarrirci. Prima di tutto occorre che anche noi ยซandiamoยป. Ma questo verbo greco, scelto da Luca, vuole esprimere non solo un semplice ยซcamminareยป, ยซmarciareยป, ma anche ยซpassareยป, ยซattraversareยป, anche ยซentrareยป. ร questo il percorso che ci sta davanti, non dobbiamo averne paura. Maria, addirittura, lo percorre ยซin frettaยป, cioรจ piena di zelo, di desiderio, spinta dallโamore. ร bello notare che questa stessa espressione viene usata per descrivere il rito della prima Pasqua, quando la Scrittura ci dice che gli Israeliti la mangiarono ยซin frettaยป, con i sandali ai piedi e i fianchi cinti, pronti a partire (Es 12,11). Questo viaggio รจ davvero la Pasqua di Maria, il suo passare attraverso la storia, la vita di noi, suoi fratelli e sorelle, per giungere al Padre. E passando, lei raccoglie anche noi, ci porta con sรฉ, fino allโabbraccio di Dio.
โ ยซIn una cittร di Giudaยป.
Qui ritroviamo tutte le coordinate del viaggio: Maria parte dalla Galilea (Lc 1,26) e arriva in Giudea. Sale sui monti, eppure scende, perchรฉ il percorso tracciato va dal nord della Palestina al sud. Misterioso scambio di valori! Nel cammino con il Signore chi scende sale piรน in alto; chi si abbassa รจ esaltato. Non ci faccia piรน paura, dunque, la discesa, la fatica di abbassarci, perchรฉ proprio cosรฌ noi siamo risollevati veramente!
Lc 1,40
โ ยซEntrata nella casaยป.
E questo รจ lโultimo movimento, la piรน bella conquista: Maria entra. Come giร fece lโangelo del Signore per lei (Lc 1,28), cosรฌ ora Maria ripete quel gesto dโamore, si dona allโincontro, allโabbraccio. Ogni nostro superamento e attraversamento deve condurci a questo punto finale: lโingresso nella casa, nella vita dellโaltro, lโincontro, lโabbraccio. Solo cosรฌ diventiamo veramente uomini e donne.
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โ ยซSalutรฒ Elisabettaยป.
Il termine greco che esprime il saluto, porta con sรฉ il significato di ยซtirar fuoriยป, ยซestrarreยป e poi ยซgettareยป, ยซtirareยป. Azione a volte tanto difficile per noi, piรน portati a rimanere protetti al di dentro, sempre con quella fatica di donarci ai fratelli. Maria, invece, non teme, perchรฉ Lei ama e allora offre sempre qualcosa di sรฉ. Apre il tesoro del cuore, della vita e donaโฆ
Lc 1,41
โ ยซIl bambino sussultรฒ nel suo gremboยป.
Luca usa questo verbo solo in unโaltra occasione, quando lo mette sulle labbra di Gesรน, che invita i suoi discepoli, disprezzati e umiliati in questo mondo, a rallegrarsi ed esultare (Lc 6,23). E non si tratta di una gioia qualunque, appena abbozzata, che passa dopo un attimo; รจ una gioia profonda, intima, duratura, che porta a saltare, o meglio, a danzare. Sรฌ, รจ proprio cosรฌ: quando arriva il Signore, quando lui entra nella nostra vita, la felicitร si fa incontenibile e allora parte la danza. Ed รจ bello vedere che tutto questo avviene nel grembo, luogo sacro, nascosto, intimo; lร , dove nessuno sguardo puรฒ arrivare, se non quello di Dio, che conosce bene le nostre profonditร , perchรฉ รจ proprio laggiรน che lui ci ha plasmati, intessendo con le sue dita i fili preziosi della nostra vita (cf Sal 139,13.15). Accogliere Maria, che scende fino alla nostra cittร , che entra in casa nostra e ci dona il suo saluto, significa, anche per noi, poter partecipare di questa gioia nuova, di questa danza della vita, con il Signore.
Lc1,43
โ ยซA che cosa devo?ยป.
Elisabetta รจ sorpresa; si sente visitata da una grazia, da una misericordia cha la superano. Lei, ormai vecchia, eppure ancora portatrice di vita, ora percepisce anche il dono sovrabbondante della Presenza di Dio. Le sue parole sono semplicissime, disarmanti, capaci di mettere a nudo la veritร del cuore; dice cosรฌ: ยซMa da dove a me questo?ยป. Vuole sapere lโorigine, il principio di un dono tanto grande; chiede dove sia la fonte di un amore cosรฌ, che lโha visitata eancora la visita. Forse anche lei vorrebbe mettersi in viaggioโฆ
Lc 1,46
โ ยซLโanima mia magnificaยป.
Maria, che finora non aveva parlato, lasciando spazio e voce al Figlio che portava con sรฉ, adesso comincia il suo canto, offre le note di un grazie, che dura nei secoli. Modello di ogni nostro canto, di ogni preghiera e ogni lode; quando parliamo con Dio, dovremmo ricordare queste parole, che il vangelo mette sulla labbra di lei, la Madre di Dio. Parte dallโanima, dal cuore, dal piรน profondo di sรฉ. Non ha paura di presentarsi al Signore cosรฌ, con la parte piรน vera, piรน sua; non si nasconde, non rimane a distanza. Lei parla solo da anima ad anima, perchรฉ รจ lรฌ che la persona รจ veramente se stessa, lรฌ che lโesistenza trova il suo senso. Lโanima รจ quella parte dellโuomo che vive di Dio, che lo cerca, che ha sete di lui (Sal 62,2.9); รจ la sposa, che ama il suo sposo (Ct 1,7; 3,1.2.3.4).
Lc 1,47
โ ยซIl mio spirito esulta in Dioยป.
E poi cโรจ lo spirito; ancora la parte di noi piรน profonda, il respiro, la vita. Gesรน stesso, nel suo rapporto col Padre, consegna a lui, alle sue mani, tutto di sรฉ, lo spirito, appunto (Lc 23,46). E cosรฌ anche Stefano, nel momento in cui non gli rimane piรน altro, se non quellโunico soffio vitale (At 7,59), deposto con cura sul cuore di Dio. Infatti, come dice Maria, lo spirito esulta (appoggiato) sopra il suo Dio.
Lc 1,48
โ ยซHa guardato lโumiltร della sua servaยป.
Questo sguardo di Dio raccoglie in sรฉ tutte le altre azioni che lui, onnipotente, santo (v. 49), Salvatore (v. 47), misericordioso (vv. 50 e 54) compie per gli uomini. Nulla รจ piรน grande di questo. Il Signore non guarda le apparenze, ma il cuore (1 Sam 16,7); non sceglie ciรฒ che รจ grande, ma il piccolo, il debole, il disprezzato, il nulla (cf 1Cor 1,26-29). Maria ci svela il segreto dellโumiltร , dellโabbassamento, ci apre la strada per essere anche noi raccolti fra le braccia del Padre. ร molto importante cercare di comprendere meglio cosa significhi questa parola, quale grazia essa porti con sรฉ. ยซUmiltร ยป, ยซumileยป, nella lingua greca, viene dalla radice ยซscavareยป ed รจ connesso con ยซseppellireยป, ยซtomba, sepolcroยป; quindi capiamo subito che lโinvito, per noi, รจ quello di scendere in profonditร , di scavare, anche se costa fatica, dolore. Se poi allarghiamo lo sguardo ai significati del termine ebraico equivalente, scopriamo che la parola ยซumileยป, ยซmisero ยป, viene da una radice con doppio significato: da una parte ยซlโessere afflitto e poveroยป, ma dallโaltra il ยซrispondereยป e anche il ยซcantareยป. Allora capiamo quale sia veramente il segreto di questo canto messo sulle labbra di Maria, affidato ora anche a noi. La vera umiltร รจ la nostra risposta al
Signore, quella che nasce dallโascolto profondo delle cose che lui dice a noi, delle cose che lui fa per noi.
Lc 1,56
โ ยซRimase con leiยป.
Maria ascolta e rimane. Pur mettendosi in viaggio, nei lunghi percorsi di strade da attraversare, lei rimane in ascolto. E cosรฌ diventa capace di ยซrimanere conยป. ร stupenda questa unione di verbo e preposizione, perchรฉ rivela tutta una vita. Dallโincontro con Dio allโincontro con lโuomo Maria รจ per noi madre e maestra, sorella e compagna di viaggio. Capace di stare con Dio fino alle conseguenze piรน estreme, fino al suo ยซEccomiยป, al sรฌ di tutta una vita, ma anche capace di stare, di rimanere con lโuomo, ยซcon leiยป, come dice il Vangelo. Da donna a donna, da compagna a compagna. Cosรฌ fa anche con noi, lei, la Madre di Dio Madre dellโuomo.
โ ยซCirca tre mesiยป.
Un tempo importante, lungo abbastanza. Come i tre mesi di Mosรจ appena nato, nascosto a casa di sua madre, prima di essere affidato alla figlia del faraone (Es 2,2). O come i tre mesi dellโarca di Dio nella casa di Obed-Edom, prima di essere inviata a Gerusalemme (2 Sam 6,11). Tre mesi e tutta una vita, tutto un cammino di conoscenza, di amore, di intimitร che guarisce. Il Signore fa cosรฌ anche per noi; rimane abbastanza, ci nutre, lascia dentro di noi lโindelebile di un amore infinito, che non puรฒ mai passare.
โ ยซTornรฒ a casa suaยป.
Il brano si chiude con un altro verbo bellissimo, scelto con cura e finezza da Luca, per esprimere, sรฌ, un ritorno fisico verso casa, ma anche un cambiamento interiore. La radice da cui il verbo deriva, significa ยซarrotolareยป e quindi richiama lโimmagine dei rotoli della Torah letti ogni sabato in sinagoga (cf Lc 4,20). Maria ci appare, cosรฌ, come rotolo santo, Parola scritta dal dito di Dio, letta e annunciata nei sabati della nostra esistenza, di settimana in settimana. E quando uno di noi, come lei, viene aperto cosรฌ, cosรฌ guardato e letto dagli occhi di Dio, non puรฒ che ยซcambiareยป, che ยซtornare trasformato ยป, non piรน quello di prima. E poi questo verbo vuol dire anche ยซrestituireยป. Anche questo vive Maria: prima รจ donata, รจ spesa per amore dellโaltro, poi viene resa, restituita al rapporto con Dio. Dalla terra essa ritorna al cielo, in anima e corpo, Assunta, ripresa in quellโabbraccio infinito che, al principio, ce lโaveva donata. E cosรฌ siamo anche noi: prima donati ai fratelli, poi resi al rapporto con Dio. Anche noi dobbiamo tornare, trasformati, dopo lโincontro.
Alcune domande per aiutarci nella meditazione.
โ ยซMaria si alzรฒยปโฆ sono pronto, anchโio a compiere questo movimento, prima interiore che esteriore? Alzarmi significa anche lasciare da parte ciรฒ che stavo facendo,mollare la presa da quanto tenevo fra le mie mani, un poโ come fece Levi, il pubblicano (Lc 5,27-28). Me la sento, adesso, aiutato da Maria, in compagnia di lei, a tendere le mie mani verso il Signore, perchรฉ lui possa rialzarmi (At 3,7)?
โ ยซAndรฒ in frettaยป. Maria รจ spinta da una forza interiore, che dร gusto alla sua vita, alle cose che fa, alle decisioni che prende. Se mi guardo dentro, riesco a trovare una luce, un perchรฉ, un desiderio sincero, intenso, grazie al quale anche per me รจ bello partire? E poi, cโรจ una direzione certa nella mia vita, una meta davanti ai miei occhi?
โ Maria scende verso sud, perรฒ sale, si eleva, cammina in alto. Meditando questo vangelo ho capito che uscire verso gli altri รจ salire, รจ crescere, anche se devo, forse, abbassarmi, adattarmi, farmi un poโ della misura dellโaltro? E andando, porto nel grembo della mia vita, il mio dono dโamore?
Oppure sono sempre piรน vuoto, senza nulla di bello da poter condividere? Cโรจ un ยซfiglioยป, dentro di me, che possa dar gioia a chi incontro lungo il cammino?
โ Oppure, se mi metto dalla parte di Elisabetta, mi sento visitato da Dio? Ho mai aperto la porta per Lui, che arrivava o giร stava bussando? Ha mai sussultato il mio cuore, per il saluto, per la voce di Dio? E quelle parole stupite di Elisabetta sono mai state le mie? Ho detto mai: ยซA che debbo?ยป; o forse sono piรน abituato a pensare e ripetere: ยซTu mi deviโฆยป.
โ Me la sento, oggi, di cominciare a cantare anchโio con Maria? Non con le labbra, ripetendo parole di altri, ascoltate alla radio, in ipod formato mp3, ma parole del cuore, dellโanima e dello spirito. Cosa vorrei dire al Signore? Qual รจ la mia prima parola per Lui?
โ Il Signore ha guardato alla piccolezza, alla povertร di Maria. Ho capito che qui sta il mistero, la bellezza piรน grande del rapporto con Dio. Ma viene da chiedermi se io mi sono mai sentito guardato da Lui, se ho mai incrociato il suo sguardo di Padre, di amico, magari come รจ successo a Pietro, quella notte, dopo che aveva rinnegato Gesรน (Lc 22,61). Forse รจ proprio questa lโoccasione per lasciarmi guardare cosรฌ, anche se so di avere peccato, se mi sento lontanoโฆ
โ Unโultima cosa mi viene da chiedermi, in questa festa mariana. Se Maria se ne va, se lei ritorna al Signore, che lโaveva creata, preparata come dimora per il Figlio Gesรน, io cosa faccio? La seguo, continuo a cercarla, a volerla con me, come Madre? Decido di fare il cammino dietro i suoi passi, di ritornare anchโio, insieme a lei, allโincontro con Dio e con i fratelli?
LECTIO DIVINA, A. Cilia โ Elledici 2010