Lectio divina 9 aprile 2018 – Suore di Casa Raffael

1545

Lunedรฌ della Seconda Settimana di Pasqua (anno B)

Annunciazione del Signore

Lectio:

  • Lettera agli Ebrei 10, 4 – 10
  • Luca 1, 26 – 38

1) Orazione iniziale

O Padre, tu hai voluto che il tuo Verbo si facesse uomo nel grembo della Vergine Maria: concedi a noi, che adoriamo il mistero del nostro Redentore, vero Dio e vero uomo, di essere partecipi della sua vita immortale.

2) Lettura: Lettera agli Ebrei 10, 4 – 10

Fratelli, รจ impossibile che il sangue di tori e di capri elimini i peccati. Per questo, entrando nel mondo, Cristo dice: ยซTu non hai voluto nรฉ sacrificio nรฉ offerta, un corpo invece mi hai preparato.

- Pubblicitร  -

Non hai gradito nรฉ olocausti nรฉ sacrifici per il peccato.

Allora ho detto: โ€œEcco, io vengo โ€“ poichรฉ di me sta scritto nel rotolo del libro โ€“ per fare, o Dio, la tua volontร โ€ยป.

Dopo aver detto: ยซTu non hai voluto e non hai gradito nรฉ sacrifici nรฉ offerte, nรฉ olocausti nรฉ sacrifici per il peccatoยป, cose che vengono offerte secondo la Legge, soggiunge: ยซEcco, io vengo a fare la tua volontร ยป. Cosรฌ egli abolisce il primo sacrificio per costituire quello nuovo. Mediante quella volontร  siamo stati santificati per mezzo dellโ€™offerta del corpo di Gesรน Cristo, una volta per sempre.

ย 3) Commento [1]ย  su Lettera agli Ebrei 10, 4 – 10

  • Tu non hai voluto nรฉ sacrificio nรฉ offerta, un corpo invece mi hai preparato.” – Eb, 10, 5 – Come vivere questa Parola?

Nel giorno dell’annunciazione il desiderio di alleanza che Dio ha, dopo molti tentativi piรน o meno falliti, sceglie una strada totalmente altra! Non sono serviti anziani di rispetto e nemmeno giudici saggi o profeti, come Noรจ, Abramo, Elia, Eliseo o Mosรจ. Allora Dio scavalca ogni soggetto e ogni forma di stipula che aveva precedentemente usato; non saranno uomini autorevoli, nรฉ olocausti di montoni e tori, nรฉ tavole della legge incise indelebilmente nella pietra o circoncisioni della carne a sancire la nuova alleanza. La novitร  passerร  dalla rivelazione che Dio non รจ uno e basta, ma รจ relazione, alleanza continua, vitale. Dio ha un Figlio che ama follemente, รจ la sua Parola. E questo Figlio gli corrisponde con altrettanto amore. Dio รจ disposto a mettere a repentaglio questo amore. E allora, a quel Figlio, prepara un corpo; un corpo che possa camminare, parlare, scegliere! E lo manda. Il Figlio, consenziente, parte e prende corpo. Si, perchรฉ quel corpo preparato non รจ da super eroe. Nasce da una parola accolta da un’altra persona: una donna, Maria, che grazie al suo corpo permette che Dio prenda forma, nasca e cresca. Una storia infinita che si racchiude in uno spazio infinitamente piccolo. Minuscolo. Una fessura, per la quale Dio entra nella storia e la riorienta!

Signore, il mistero dell’incarnazione continua a stupirci e renderci immensamente felici! Perchรฉ con il corpo di tuo Figlio hai sigillato la tua alleanza eterna con noi. E noi, in Lui, con il nostro corpo ogni giorno vogliamo prolungare il tuo mistero di salvezza e portarti a chi ancora non ti conosce… perchรฉ, grazie al nostro corpo “Sia che mangiamo, sia che beviamo, sia che viviamo, sia che moriamo siamo nel Signore” (1 Cor 10, 31)”

Ecco la voce di un monaco Luciano Manicardi (monaco di Bose): Vivere la condizione umana รจ vivere la corporeitร . E vivere l’obbedienza a Dio significa, per il cristiano, passare attraverso l’obbedienza al proprio corpo.

  • Nel grande giorno in cui il cristiano ricorda che un arcangelo a nome di Dio annuncia alla Vergine Maria che รจ incinta di un seme divino, il modo di rapportarci al corpo, per noi, รจ cambiato. Nella elevatissima fede ebraica l’idea di Dio era talmente pura che diventava blasfemo pensare che Dio potesse incarnarsi. Ma le possibilitร  di Dio, proprio perchรฉ divine, sono infinite.

[better-ads type=”banner” banner=”84722″ campaign=”none” count=”2″ columns=”1″ orderby=”rand” order=”ASC” align=”right” show-caption=”1″][/better-ads]

Da allora la corporeitร  rivela tutto il suo valore, la sua importanza e nobiltร . รˆ vero, ci furono periodi storici in cui per colpa d’interpretazioni errate fu vista come nemica dell’uomo spirituale, negata con pratiche di ascetismo che rasentavano il masochismo. Ma presso i Padri della Chiesa, si arrivรฒ a dire con Tertulliano: “La carne รจ il cardine della salvezzaโ€. Ed รจ evidente senza la corporeitร  l’ineffabile mistero dell’incarnazione non avrebbe potuto realizzarsi.

Di qui l’insegnamento pratico sempre attuale. Il nostro corpo รจ dono di Dio. Ne curiamo salute ed efficienza per glorificare il Signore e servire i fratelli. Ci guardiamo perรฒ dall’idolatrarlo!

Signore, ti ringraziamo per il nostro corpo. Benedicici anche nella dimensione della nostra corporeitร  perchรฉ la nostra vita sia gioiosa: un canto di lode e d’amore per noi e per tutti.

Ecco la voce di un testimone Paolo Ricciardi: L’amore di Cristo รจ il vero pane moltiplicato di cui l’uomo di ogni tempo ha sempre una grande fame.

4) Lettura: dal Vangelo secondo Luca 1, 26 – 38

In quel tempo, lโ€™angelo Gabriele fu mandato da Dio in una cittร  della Galilea, chiamata Nร zaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: ยซRallรฉgrati, piena di grazia: il Signore รจ con teยป.

A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. Lโ€™angelo le disse: ยซNon temere, Maria, perchรฉ hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesรน. Sarร  grande e verrร  chiamato Figlio dellโ€™Altissimo; il Signore Dio gli darร  il trono di Davide suo padre e regnerร  per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrร  fineยป.

Allora Maria disse allโ€™angelo: ยซCome avverrร  questo, poichรฉ non conosco uomo?ยป. Le rispose lโ€™angelo: ยซLo Spirito Santo scenderร  su di te e la potenza dellโ€™Altissimo ti coprirร  con la sua ombra. Perciรฒ colui che nascerร  sarร  santo e sarร  chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anchโ€™essa un figlio e questo รจ il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla รจ impossibile a Dioยป.

Allora Maria disse: ยซEcco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parolaยป. E lโ€™angelo si allontanรฒ da lei.

5) Riflessione [2]ย  sul Vangelo secondo Luca 1, 26 – 38

  • Ciรฒ che colpisce, nellโ€™Annunciazione, รจ che una โ€œreligione puraโ€ esige un dialogo vivente e costante fra Dio e ogni uomo. Qui Dio ha pronunciato la sua ultima Parola a Maria, perchรฉ si compissero le parole che, nella storia di Israele, erano state dette ad Abramo, a Mosรฉ e ai profeti. Essi avevano ascoltato e obbedito; lasciarono entrare nella loro vita la Parola di Dio, la fecero parlare nelle loro azioni e la resero feconda nel loro destino.

I profeti sostituirono alle loro proprie idee la Parola di Dio; anche Maria lasciรฒ che la Parola di Dio si sostituisse a quelle che erano le sue convinzioni religiose. Di fronte alla profonditร  e allโ€™estensione di questa nuova Parola, Maria โ€œrimase turbataโ€. Lโ€™avvicinarsi del Dio infinito deve sempre turbare profondamente la creatura, anche se, come Maria, รจ โ€œpiena di graziaโ€.

Assolutamente straordinario รจ poi che questo Dio non solo si avvicina a Maria, ma le offre il proprio Figlio eterno perchรฉ divenga il suo Figlio. Come รจ possibile che il โ€œFiglio dellโ€™Altissimoโ€ diventi suo Figlio? โ€œLo Spirito Santo scenderร  su di teโ€. Come scese sul caos, in occasione della creazione, lo Spirito Santo scenderร  su Maria e il risultato sarร  una nuova creazione. Lโ€™albero appassito della storia fiorirร  di nuovo. โ€œMaria disse: Eccomi sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai dettoโ€. Nellโ€™Annunciazione si ha il tipo di dialogo che il Padre del nostro Signore Gesรน Cristo vorrebbe avere con ciascuno di noi. Lโ€™esperienza di Maria a Nazaret sottolinea questa veritร  per tutto il popolo di Dio. Il suo โ€œsรฌโ€ in risposta allโ€™offerta divina e il cambiamento drammatico di vita che ne sarebbe seguito, mostrano che la venuta di Dio in mezzo a noi esige un cambiamento radicale.

Ma, cosa piรน importante, lโ€™Annunciazione a Maria ci pone di fronte ad una grande veritร : ognuno di noi ha avuto unโ€™โ€œannunciazioneโ€ personale. Se esaminiamo la nostra vita passata, troveremo unโ€™esperienza che รจ stata decisiva; forse non ebbe allora conseguenze immediate, o almeno non ci sembrรฒ, ma, ripensandoci adesso, ci accorgiamo che รจ stata fondamentale, sia essa la scuola che abbiamo frequentato, un libro che abbiamo letto, un discorso che abbiamo ascoltato, una frase delle Scritture che ci ha colpito, gli amici a cui ci siamo sentiti uniti o un ritiro che abbiamo fatto. Era il Dio di Maria di Nazaret che si annunciava a noi. Noi abbiamo dunque avuto una โ€œnostraโ€ annunciazione. E se non abbiamo risposto โ€œsรฌโ€, o se abbiamo pronunciato soltanto un โ€œsรฌโ€ timido? Basta riconoscere lโ€™annunciazione ora e cercare di recuperare il tempo perduto, vivendo per Dio e per gli altri.

  • Solennitร  dell’Annunciazione.

Ci torna spontaneo quest’oggi il ricordo del primo peccato. Facciamo memoria della triste situazione che ha coinvolto l’umanitร  intera, lontana da Dio e priva di grazia. Ci giunge come un annuncio di gioia il saluto che l’Angelo porge a Maria, lo sentiamo anche nostro. Una umile fanciulla viene finalmente definita ยซPiena di graziaยป. Fa parte anche lei della nostra povera umanitร  peccatrice, ma il Signore, l’ha purificata, prima del suo concepimento, con il suo amore e ha voluto che fosse immacolata, senza peccato. L’ha adombrata con la forza del suo Spirito. Cosรฌ quel dialogo ininterrotto, con cui il Signore ha cercato, sin dalle nostre origini, di ristabilire invano una comunione, ora finalmente trova un cuore limpido, una vergine senza macchia, la nuova Eva, docile e pronta all’ascolto. Le parole dell’Angelo risuonano nei nostri cuori come preannuncio di redenzione e segno visibile della fedeltร  di Dio; specchiandoci in Maria riappare sulla nostra terra una innocenza macchiata, uno splendore perduto, una bellezza antica ora meglio esaltata. Lei, l’umile ancella del Signore, sarร  resa feconda dallo Spirito Santo e, restando sempre vergine, diventerร  la madre di Cristo, la madre di Dio, la madre nostra. Ciรฒ che era stato promesso ora si realizza in pienezza: il Verbo si fa carne e viene ad abitare in mezzo a noi. รˆ un progetto di amore, pensato e voluto da Dio, ma affidato alla risposta di una donna. Dopo le parole rassicuranti dell’Angelo, ascoltiamo il sรฌ di Maria, che si fonde con quello dello stesso Signore. Dopo il no del peccato, dopo i tanti no alle proposte divine di salvezza, finalmente l’umanitร , per bocca di Maria, fa sentire pieno e gioioso il proprio assenso al Signore. Un sรฌ che la legherร  intimamente, con la forza dello Spirito, al Padre e al suo Figlio: Maria rifulge cosรฌ nello splendore della Trinitร  beata. Un amore sponsale unisce Cielo e terra, รจ un amore fecondo, che sgorga dal cuore stesso di Dio, รจ un amore purissimo con cui la vergine accoglie nel suo grembo il Figlio di Dio. Con lo stesso amore la Madre adempirร , fino ai piedi della croce, la sua missione e resterร  fedele alla sua piena professione di completa disponibilitร : ยซEccomi, sono la serva del Signore, si compia in me secondo la tua parolaยป. L’ascolto, l’umiltร , la disponibilitร  senza riserve fino all’eroismo della croce, sono le virtรน di Maria, per sua intercessione che siano anche nostre.

  • Al sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una cittร  della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria – Lc 1,26-27 – Come vivere questa Parola?

Siamo nell’ora piรน solenne della storia: Dio, nella persona del Verbo, sta per fare irruzione in essa. Quale luogo sarร  degno di ospitarlo? Roma estende ovunque il suo potere, Atene รจ un raffinato centro culturale, Gerusalemme รจ la cittร  santa… E Dio posa lo sguardo su un’oscura borgata della Galilea: Nazaret.

Due localitร  che, all’epoca, se avevano una qualche risonanza era in negativo. Basta ricordare la sprezzante considerazione di Natanaele: “Da Nazaret puรฒ venire qualcosa di buono?” (Gv 1,46), e la drastica conclusione dei farisei: “Studia, e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta!”(Gv 7,52).

Galilea, Nazaret sono dunque l’emblema non solo di ciรฒ che non conta, ma di ciรฒ che merita solo disprezzo.

Il messaggero celeste poi si rivolge a una “vergine”, titolo che oggi si ammanta di venerazione proprio per il suo riferimento alla madre di Gesรน. Ma anche sotto questo termine l’indicazione di una situazione di povertร  esistenziale: la donna contava nella misura in cui era feconda, cioรจ era madre! E l’insignificanza รจ rafforzata dal fatto che solo alla fine ne compare il nome: รจ una delle tante.

Ancora un elemento sconcertante: Luca ha appena narrato l’annuncio rivolto a Zaccaria, di cui ha sottolineato il rango sacerdotale, in un contesto piรน che solenne. E qui tutto lascia supporre l’ordinarietร  di un modesto quotidiano.

Ma รจ proprio qui la stravolgente novitร  del rivelarsi di un volto inedito, impensabili di Dio: Egli รจ amore, cioรจ vicinanza. Egli vuole abitare la nostra storia, vuole farsi pellegrino con noi, vuole che impariamo a cercarlo e a trovarlo lรฌ dove si snoda la nostra esistenza.

Questi primi versetti, allora, ci svelano una cosa grandiosa: in quel piccolo frammento di tempo che viviamo, in quella sperduta localitร  dove si svolge la nostra esistenza, Dio ci raggiunge, oggi, con il suo annuncio. Sรฌ, oggi, siamo noi quella vergine a cui Dio chiede di far spazio per tornare a incarnarsi. Noi siamo chiamati a dargli un volto.

Ti ringraziamo, Signore, per il dono del nostro essere esistenzialmente poveri, perchรฉ รจ grazie a questa povertร  che possiamo avere la gioia di condividere con te il nostro oggi nel tempo e la tua eternitร  per sempre.

Ecco la voce di un giornalista pubblicista Beno Mignon: L’inventore dei miliardi di galassie ha svenduto ogni “diritto d’autore” per ricominciare da Betlemme.

6) Per un confronto personale

  • a) Lโ€™annuncio di Dio, il suo angelo, entra anche nella mia vita, davanti a me e mi parla. Sono pronto a riceverlo, a fargli spazio, ad ascoltarlo con attenzione? Chissร  quante volte รจ giร  successo questo, quante volte sono stato scelto e visitato, senza che io vi facessi attenzione. Oggi, perรฒ, รจ diverso; lo sento che Lui รจ qui, che mi ha trovato, che mi sta parlando al cuore. Cosa decido di fare? Rimango o fuggo via? Mi metto le cuffie del CD player? Accendo il PC? Mando un SMS a qualcuno? Oppure apro la porta e mi siedo proprio davanti a Lui, faccia a faccia con Lui?
  • b) Subito ricevo un annuncio sconcertante; Dio mi parla di gioia, di grazia, di presenza. Tutte cose che io sto cercando da tanto tempo, da sempre. Chi potrร  mai farmi felice veramente? Chi potrร  salvarmi dalla solitudine con la sua presenza guaritrice? Mi raggiunge, come un tuono, il ricordo di tutti i miei tentativi falliti di trovare felicitร . Lโ€™amore, il divertimento, lo sport a livello agonistico, la velocitร , il look, lโ€™impiego importanteโ€ฆ Sento nellโ€™anima lโ€™amarezza di tutte queste illusioni. Per un poโ€™ funzionava, poi crollava tutto. Oggi, qui, il Signore mi sta proponendo una gioia diversa, una grazia piena, una presenza assoluta. Solo Lui puรฒ fare questo, puรฒ dire queste parole con veritร . Decido di fidarmi, di fare il salto sullโ€™altra sponda, la sua? Voglio fidarmi della sua felicitร , della sua presenza?
  • c) รˆ bastato poco, appena un movimento del cuore, dellโ€™essere; Lui giร  se ne รจ accorto. Giร  mi sta ricolmando di luce e di amore. Mi dice: โ€œHai trovato grazia ai miei occhiโ€. Dunque io piaccio a Dio? Lui mi trova piacevole, amabile? Sรฌ, รจ proprio cosรฌ. Perchรฉ non ci ho mai voluto credere prima? Perchรฉ non gli ho mai dato ascolto? Mi ritrovo davanti agli occhi, in questo momento, tutta la mia stoltezza e la mia cocciutaggine; credevo di dover trovare questo amore, questa accoglienza presso qualcun altro, cercavo la persona giusta per me, che, finalmente, mi facesse sentire amabile, importante, degno. Mi sbagliavo. Prima devo fare questa esperienza: sentire che io sono importante, unico, desiderabile per Dio. Mi lascio raggiungere fino in fondo da questa Parola; mi ripeto allโ€™infinito che io ho trovato grazia presso Dio, come Maria. Grazie, Signore! Leggo Esodo 33, 12-17.
  • d) Ora mi viene detto che da me nascerร  vita nuova, che il grembo della mia esistenza sarร  fecondato e abitato, che da me uscirร  Gesรน. Sono cose grosse, che mi superano, mi confondono, mi fanno smarrire. Dico anchโ€™io, insieme a Maria: โ€œCome รจ possibile?โ€. Sento, perรฒ, che in me, questa parola, รจ carica di incredulitร , di spavento, mentre in Lei era traboccante di disponibilitร . Io ho paura, io non credo fino in fondo. Eppure il Signore Gesรน vuole venire in questo mondo anche attraverso di me; vuole raggiungere i miei fratelli passando attraverso i sentieri della mia vita, del mio essere. Potrรฒ sbarrargli la strada? Potrรฒ respingerlo, tenerlo lontano? Potrรฒ cancellarlo dalla mia storia, dalla mia vita? No, non posso e non voglio farlo. Signore, ti prego, aiutami! E vieni; nasci in me, nasci ancora da me!
  • e) Da solo non posso fare nulla, perรฒ, questo รจ chiaro; ho bisogno anchโ€™io dello Spirito del Signore. La sua ombra, la sua forza, il suo fuoco scendano su di me e prendano possesso di me, di tutto ciรฒ che sono. Mi fermo un attimo, comincio a pregare nel profondo del mio cuore, invoco e chiamo lo Spirito Santo; ripenso ad altri passi della Scrittura in cui la sua azione compare con potenza. Mi faccio come le acque primordiali, sulle quali aleggiava lo Spirito di Dio e vennero trasformate in vita rigogliosa (Gen. 1,2); mi faccio come le acque del mare Rosso, che furono accarezzate dal vento di Dio per tutta la notte e alla fine si aprirono per il passaggio del popolo (Es 14,21); mi faccio come il cuore e le mani di Davide, che, sotto lโ€™impulso dello Spirito, suonava lโ€™arpa in modo tale da cacciare il male dallโ€™anima di Saul (1Sam 16,23); mi faccio come il servo del Signore, sul quale discese e rimase lo Spirito di Dio (Si 61,1); mi faccio come le ossa aride disperse sulla pianura, che furono rianimate dal tocco dello Spirito (Ez 37,5); mi faccio come Maria, che si lasciรฒ avvolgere dallโ€™ombra dellโ€™Amore e della misericordia e divenne madre di Gesรน, madre di ogni uomo. Anchโ€™io ripeto che nulla รจ impossibile per Dio; Lui puรฒ fare tutto questo, anche in me, oggi, qui.

7) Preghiera finale: Salmo 39

Ecco, Signore, io vengo per fare la tua volontร .

Sacrificio e offerta non gradisci,
gli orecchi mi hai aperto,
non hai chiesto olocausto nรฉ sacrificio per il peccato.
Allora ho detto: ยซEcco, io vengoยป.

ยซNel rotolo del libro su di me รจ scritto
di fare la tua volontร :
mio Dio, questo io desidero;
la tua legge รจ nel mio intimoยป.

Ho annunciato la tua giustizia
nella grande assemblea;
vedi: non tengo chiuse le labbra,
Signore, tu lo sai.

Non ho nascosto la tua giustizia
dentro il mio cuore,
la tua veritร  e la tua salvezza
ho proclamato.

Suore di Casa Raffael

c/o Monastero Adoratrici del SS. Sacramento
Via G. Byron 15 โ€“ 16145 Genova
tel. 010.811156 (ore 9 โ€“ 12)
cell. 338.280.76.23ย  eย  338.50.75.610
e-mailย ย  istedisi@tin.it
edisi.segreteria@gmail.com
sitoย ย ย ย  www.edisi.eu