Domenica della Quinta Settimana di Pasqua (Anno B)
Lectio:
- Prima Lettera di Giovanni 3, 18 – 24
- Giovanni 15, 1 – 8
1) Orazione iniziale
O Dio, che ci hai inseriti in Cristo come tralci nella vera vite, donaci il tuo Spirito, perchรฉ, amandoci gli uni gli altri di sincero amore, diventiamo primizie di umanitร nuova e portiamo frutti di santitร e di pace.
2) Lettura: Prima Lettera di Giovanni 3, 18 – 24
Figlioli, non amiamo a parole nรฉ con la lingua, ma con i fatti e nella veritร .
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In questo conosceremo che siamo dalla veritร e davanti a lui rassicureremo il nostro cuore, qualunque cosa esso ci rimproveri. Dio รจ piรน grande del nostro cuore e conosce ogni cosa.
Carissimi, se il nostro cuore non ci rimprovera nulla, abbiamo fiducia in Dio, e qualunque cosa chiediamo, la riceviamo da lui, perchรฉ osserviamo i suoi comandamenti e facciamo quello che gli รจ gradito.
Questo รจ il suo comandamento: che crediamo nel nome del Figlio suo Gesรน Cristo e ci amiamo gli uni gli altri, secondo il precetto che ci ha dato. Chi osserva i suoi comandamenti rimane in Dio e Dio in lui. In questo conosciamo che egli rimane in noi: dallo Spirito che ci ha dato.
3) Commento ย su Prima Lettera di Giovanni 3, 18 – 24
Le prime due letture di oggi mettono in evidenza la presenza e l’azione dello Spirito, che in un caso (Atti) aiuta la Chiesa primitiva a consolidarsi nel timore del Signore e crescere numericamente e nella lettera di Giovanni a credere in Gesรน e a riconoscere il Dio che รจ in noi.
Giovanni nella sua lettera indica i criteri di autenticitร dell’amore: i fatti (non a parole, nรฉ con la lingua), nella veritร . Ci ricorda inoltre che Dio รจ piรน grande del nostro cuore e conosce ogni cosa. A volte siamo prigionieri del nostro cuore (il nostro mondo interiore), che, proprio perchรฉ giudica, impedisce di guardare noi stessi e di guardare gli altri con lo sguardo di Dio. L’ invito รจ ad avere un cuore grande e misericordioso come quello di Dio. Il comandamento che Dio ci ha dato รจ: credere in Gesรน, amare tutti coloro che il Signore mette sulla nostra strada, non solo a parole (ne sappiamo trovare sempre delle bellissime, ma che a volte nascondono l’ipocrisia), ma con azioni e in veritร .
Figlioli, non amiamo a parole nรฉ con la lingua, ma con i fatti e nella veritร . In questo conosceremo che siamo dalla veritร davanti a lui rassicureremo il nostro cuore, qualunque cosa esso ci rimproveri. Dio รจ piรน grande del nostro cuore e conosce ogni cosa. – Come vivere questa Parola?
Farsi seguire a livello antropologico non รจ male. Quando la scienza รจ vera scienza puรฒ aiutare a conoscersi. Perรฒ qui cโรจ ben di piรน. Chi ha detto che lโuomo รจ creato per amare come lโuccello รจ fatto per volare, ha asserito una gran cosa. Ma che cosa significa amare? Spesso si va su percorsi ingannevoli. Diciamo di voler amare, ma quando lโamore ci scomoda e vuole lo scotto di sacrificio, imbocchiamo altre strade illusionistiche e ingannevoli.
Amare con le scelte coraggiose dentro il quotidiano, amare dimenticando i ricatti dellโego, amare mettendo da parte pretese, giustificazioni e memoria di offese. Amare buttando via pregiudizi, diffidenze e paure.
Sรฌ, รจ soprattutto la paura di essere feriti e di perdere qualcosa di noi che ci impedisce di amare nella concretezza dei fatti: quel perdono, quel sorriso, quellโespressione sincera di encomio e di incoraggiamento, quellโaiuto di tempo o di prestazioni a dare, se appunto mettiamo a tacere le nostre personali esigenze. Quella prossimitร , quel com-patire (= soffrire con lโaltro)
S. Giovanni dice unโespressione bellissima: dice che entriamo nella lieta consapevolezza di essere nati dalla veritร . Certo, forse qualche errore ci scappa. Non tutto nasce perfetto perchรฉ anche lโamore รจ unโarte che esige il suo apprendistato. Attenzione perรฒ! In ogni modo noi potremo stare sereni dentro il nostro cuore. Certo, esso รจ pur sempre piccolino, ma che importa se Dio รจ infinitamente piรน grande di esso e si chiama AMORE?
In quiete contemplativa passiamo del tempo a perderci nellโoceano dellโamore. E preghiamo:
O Tu che ti chiami e sei lโAmore senza sponde, scaccia in noi ogni illusione di falso amore. O Tu che hai dato la vita per amore, aiutaci, oggi, ad amare coi fatti e nella veritร .
Ecco la voce di un Padre apostolico Clemente di Roma: Chi potrร mai spiegare in che consiste il vincolo dellโamore di Dio? Chi sarร in grado di illustrare esaurientemente la sua bellezza e la sua intensitร ? Ineffabile รจ il vertice a cui ci eleva: lโamore ci unisce a Dio.
4) Lettura: dal Vangelo secondo Giovanni 15, 1 – 8
In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli: ยซIo sono la vite vera e il Padre mio รจ lโagricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perchรฉ porti piรน frutto. Voi siete giร puri, a causa della parola che vi ho annunciato.
Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non puรฒ portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, cosรฌ neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perchรฉ senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarร fatto. In questo รจ glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoliยป.
5) Riflessione ย sul Vangelo secondo Giovanni 15, 1 – 8
Gesรน usa oggi lโimmagine della vite per parlare di sรฉ e dei suoi rapporti con noi. Egli รจ la vite, cioรจ la fonte dellโagire buono, noi siamo i tralci: solo se rimaniamo in Lui possiamo portare frutto. Il Padre, che รจ il vignaiolo, pota la vite perchรฉ porti piรน frutto, cioรจ, fuor di metafora, ci corregge perchรฉ possiamo amare di piรน. La fonte dellโamore รจ Gesรน, senza di Lui non possiamo portare frutto; ma per fare questo dobbiamo accettare la purificazione operata da Dio tramite la sofferenza cioรจ i perfezionamenti che Egli ci porta. Non รจ un fine la sofferenza ma un mezzo che possiamo accettare per fare bene. ร la legge del chicco di grano che deve morire per far nascere la spiga. Accettiamo questa legge e porteremo molto frutto per chi incontreremo! Nessuno nasce capace di amare ma tutti possiamo imparare e fare dei passi avanti se stiamo uniti a Gesรน. Amare รจ la vocazione di ogni uomo e se vogliamo farlo dobbiamo appoggiarci a Lui, che ci sostiene. Percorriamo il cammino dallโegoismo allโamore con Lui, il Signore.
Amore, coraggio, libertร , frutti di Dio.
Nel brano tutto ruota attorno ad una immagine concreta e ad un verbo: la vite e dei tralci, il verbo ยซrimanereยป. Cristo vite, io tralcio: io e lui la stessa cosa! Stessa pianta, stessa vita, unica radice, una sola linfa.
Lui in me e io in lui come figlio nella madre, madre nel figlio.
Dio รจ in me, non come un padrone, ma come linfa vitale.
Dio รจ in me, come radice che invia energia verso tutti i rami. Dio รจ in me per prendersi cura piรน a fondo di me. In Cristo il vignaiolo si รจ fatto vite, il seminatore si รจ fatto seme, il vasaio si รจ fatto argilla, il Creatore si รจ fatto creatura. Non solo Dio con noi, ma Dio in noi. Se ci guardiamo attorno, conosciamo tutti delle persone che sembrano mettere gemme, le vedi germogliare e fiorire. E capisci che sono inserite in qualcosa di vivo!
Rimanete in me. Una sola condizione; non condizionamento, ma base della mia esistenza: nutrirmi della linfa della mia vite. Non sono parole astratte, sono le parole che usa anche l’amore umano. Rimanere insieme, nonostante tutte le distanze e i lunghi inverni, nonostante tutte le forze che ci trascinano via. Il primo passo รจ fare memoria che giร sei in lui, che lui รจ giร in te. Non devi inventare niente, non devi costruire qualcosa. Solo mantenere quello che giร รจ dato, prenderne coscienza: c’รจ una energia che scorre in te, proviene da Dio, non viene mai meno, vi puoi sempre attingere, devi solo aprire strade, aprire canali a quella linfa.
All’inizio della primavera sui tralci potati affiora una goccia di linfa’ che luccica sulla punta del ramo. Mio padre mi portava nella vigna dietro casa e mi diceva: รจ la vite che va in amore! Quella goccia di linfa mi parla di me e di Dio, dice che c’รจ un amore che sale dalla radice del mondo e mi attraversa; una vita che viene da Dio e va in amore, in frutti d’amore. Dice a me, piccolo tralcio: ยซHo bisogno di te per una vendemmia di sole e di mieleยป.
Ogni tralcio che porta frutto, lo pota perchรฉ porti piรน frutto.
Il dono della potatura… Potare non significa amputare, significa dare vita, qualsiasi contadino lo sa. Rinunciare al superfluo equivale a fiorire. Perchรฉ gloria di Dio non รจ la sofferenza ma il molto frutto.
ร come se Gesรน dicesse: non ho bisogno di sacrifici ma di grappoli buoni; non di penitenze, ma che tu fiorisca. Nessuna vite sofferente porta buon frutto. Prima di tutto devo essere sano e gioioso io. Cosรฌ Dio mi vuole.
Il nome nuovo della morale evangelica รจ ยซfrutto buonoยป, con dentro il sapore di Dio. Che ha il gusto di tre cose sulla terra: amore coraggio e libertร . Non c’รจ amore senza libertร , libertร non c’รจ senza coraggio. E amore libertร e coraggio sono la linfa e i frutti di Dio in noi.
Una linfa dโamore che porta la vita.
Avevamo sempre pensato che Dio fosse il buon padrone del campo, il contadino operoso e fiducioso.
Ma ora Gesรน afferma qualcosa di assolutamente nuovo: ยซIo sono la vite, voi i tralciยป. In Cristo il vignaiolo si รจ fatto vite, il seminatore si รจ fatto seme, il vasaio argilla, il Creatore creatura.
Tra poco cominceranno a profumare i fiori della vite, i piรน piccoli tra i fiori. Allโinizio della primavera, il vignaiolo attende che la linfa’, salita misteriosamente lungo il tronco, si affacci alla ferita del tralcio potato, come una goccia, come una lacrima. Allโapparire di quella lacrima sui tralci, mio padre diceva: รจ la vite che va in amore!
Se la stessa linfa scorre in Cristo vite e in me tralcio, allora anche la mia vita porterร , attraverso vene dโamore, frutti buoni.
Cโรจ una linfa’ che sale dalla radice del mondo, ad un misterioso segnale della terra e del sole, e in alto apre la corteccia che sembrava secca e morta e la incide di fiori e di foglie. E per un miracolo, che neppure arriva piรน a stupirci, trasforma il calore del sole in profumo e il buio della terra in colore.
Quella linfa’, quella goccia dโamore, che tante volte ho visto tremare sulla punta del tralcio, รจ umile immagine di Dio, dice che un amore percorre il mondo, sale lungo i ceppi di tutte le vigne, di tutte le vite. E perfino le mie spine ha fatto rifiorire. Viene da prima di me e va oltre me. Viene da Dio, e dice a questo piccolo tralcio: ยซHo bisogno di te per una vendemmia di sole e di mieleยป. Ho bisogno di te, anche di un grappolo solo, perchรฉ senza i vostri tralci la vite รจ sterile.
Parole centrale oggi: ยซrimanete in meยป, noi siamo giร in Dio, Dio รจ giร in noi, siamo percorsi da Lui, non cโรจ da cercarlo lontano, รจ qui, รจ dentro, scorre nelle vene dellโessere.
E poi ยซportare fruttoยป, il nome nuovo della morale evangelica non รจ sacrificio ma feconditร , non ubbidienza ma espansione, non rinuncia ma centuplo. Non di penitenze cโรจ bisogno, ma di frutti con dentro un buon sapore di vita, a dissetare lโarsura delle cose.
Nessun albero consuma i propri frutti, nessuna vite; essi sono portati, sono offerti per la gioia e lโalimento delle altre creature. Questa รจ la perfezione: maturare e dimenticarsi nel dono.
6) Momento di silenzio
perchรฉ la Parola di Dio possa entrare in noi ed illuminare la nostra vita.
7) Alcune domande per aiutarci nella meditazione e nella orazione.
- Quali sono state le potature o i momenti difficili nella mia vita che mi hanno aiutato a crescere? Quali le potature o momenti difficili che abbiamo avuto nella nostra comunitร e che ci hanno aiutato a crescere?
- Ciรฒ che mantiene la pianta unita e viva, capace di dare frutti, รจ la linfa che la percorre. Qual รจ la linfa che percorre la nostra comunitร e che la mantiene viva, capace di produrre frutti?
8) Preghiera: Salmo 21
A te la mia lode, Signore, nella grande assemblea.
Scioglierรฒ i miei voti davanti ai suoi fedeli.
I poveri mangeranno e saranno saziati,
loderanno il Signore quanti lo cercano;
il vostro cuore viva per sempre!
Ricorderanno e torneranno al Signore
tutti i confini della terra;
davanti a te si prostreranno
tutte le famiglie dei popoli.
A lui solo si prostreranno
quanti dormono sotto terra,
davanti a lui si curveranno
quanti discendono nella polvere.
Ma io vivrรฒ per lui,
lo servirร la mia discendenza.
Si parlerร del Signore alla generazione che viene;
annunceranno la sua giustizia;
al popolo che nascerร diranno:
ยซEcco lโopera del Signore!ยป.
9) Orazione Finale
Padre, nella tua volontร รจ la nostra pace. Tu, che ci hai fatto la grazia di diventare tuoi discepoli, fa’ che, rimanendo uniti a te, possiamo portare molto frutto a lode della tua gloria.
Suore di Casa Raffael
c/o Monastero Adoratrici del SS. Sacramento
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