Lectio di Giulio Michelini sul Salmo 133

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  1. La bellezza dello stare insieme come fratelli (Salmo 133)

Il Salmo 133 รจ un testo molto noto, che rischia perรฒ di sfuggire alla nostra comprensione se lo si legge distrattamente, cedendo magari alla tentazione di ritrovarvi soltanto la descrizione poetica โ€“ a tratti esagerata da qualche sentimentalismo o idealismo di troppo โ€“ della bellezza della comunione e della vita in armonia tra fratelli. In realtร , si tratta solo apparentemente di un brano di facile lettura. Vi sono presenti varie problemi sia linguistici sia di tipo grammaticale ben noti agli esperti, e le interpretazioni di cui รจ stato oggetto sono davvero molte. Per questa ragione, il salmo continua a destare lโ€™interesse della ricerca biblica specializzata. Lo rileggiamo ora in una traduzione il piรน possibile letterale e vicina allโ€™originale ebraico. Poi vediamo la domanda che si pone la LXX al v. 1, e unโ€™interpretazione targumica.

1Un cantico delle ascensioni. Di David. Ecco, come รจ bello e come รจ piacevole che i fratelli siedano insieme. 2Come lโ€™olio buono sulla testa, che scende sulla barba di Aronne, che scende sulla bocca della sua veste. 3Come la rugiada dellโ€™Ermon, che scende sui monti di Sion. Poichรฉ lร  il Signore ha comandato la benedizione, la vita per sempre.

LXX
V. 1: แผธฮดฮฟแฝบ ฮดแฝด ฯ„ฮฏ ฮบฮฑฮปแฝธฮฝ แผข ฯ„ฮฏ ฯ„ฮตฯฯ€ฮฝแฝธฮฝ แผ€ฮปฮปสผ แผข ฯ„แฝธ ฮบฮฑฯ„ฮฟฮนฮบฮตแฟ–ฮฝ แผ€ฮดฮตฮปฯ†ฮฟแฝบฯ‚ แผฯ€แฝถ ฯ„แฝธ ฮฑแฝฯ„ฯŒ;

Di fatto, lโ€™ebraico mah รจ un interrogativo, ancora oggi nellโ€™ebraico, ed รจ accompagnato dallโ€™esclamazione hinne!, in greco lโ€™imperativo โ€œguarda!โ€. Gerstenberger parla di un interrogativo retorico, che si trova spesso nella letteratura sapienziale (Proverbi 15,23; Cantico 7,7).

Si noti, come osserva Ludwig Monti, come viene resa la particella โ€œinsiemeโ€, yahad: แผฯ€แฝถ ฯ„แฝธ ฮฑแฝฯ„ฯŒ, cioรจ ยซnello stesso luogoยป, ovvero ยซin unitร ยป.

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Targum
V. 1: ยซche Sion e Gerusalemme abitino insieme come fratelliยป.

Di cosa sta parlando il salmista, e quale situazione vuole descrivere? La maggioranza dei commentatori si sofferma sul tema della gioia della vita fraterna, o dellโ€™unitร  della famiglia, o della bellezza dellโ€™amicizia. In quale senso, perรฒ, questa vita fraterna รจ legata al โ€œsalireโ€ verso Gerusalemme, dato che il salmo appartiene a quellโ€™insieme denominato โ€œcanti delle ascensioniโ€, come si legge dal suo titolo al v. 1 (che, normalmente, viene omesso dalla lettura liturgica cristiana), salmi che erano recitati durante i pellegrinaggi alla cittร  santa? E per quale ragione la vita fraterna viene paragonata anzitutto allโ€™olio che unge il sacerdote Aronne, e poi alla rugiada che dallโ€™Ermon, rugiada che addirittura copre una distanza di centinaia di chilometri, fino a raggiunge il monte di Sion? E cosa significa che i fratelli risiedono, alla lettera ยซsiedono insieme, unitiยป (anche: ยซcome unoยป; Girolamo nella Vulgata: ยซin unumยป)? Siedono dove?

La frase ยซstare insiemeยป del v. 1, in effetti, non รจ cosรฌ facile da spiegare. Se si รจ pensato potesse implicare lo stare seduti dei pellegrini che si radunano per salire a Gerusalemme, oppure che attendono ad un banchetto sacrificale, o che si ritrovano, piรน semplicemente, in occasione di un ritrovo festivo domestico, queste soluzioni non danno ragione della frase. Ma, anzitutto, chi sono questi โ€œfratelliโ€? Devono essere intesi in senso familiare, i fratelli โ€œdi sangueโ€, o anche sociale- religioso, come lo sono i fratelli discendenti dalle tribรน di Israele? O, addirittura, vanno visti in un senso ancor piรน spirituale, come fratelli nella fede? ยซStare seduti insiemeยป appare in Dt 25,5 nel contesto della legislazione sul levirato, ed รจ unโ€™espressione tecnica che implica il vivere insieme in una terra unita che prende senso in un contesto sociale e storico che mirava alla conservazione dei beni del clan attraverso unโ€™ereditร  indivisa. Anche il salmo potrebbe alludere a questa idea: ยซnon si tratta tanto di una famiglia dove non vi sono contese, e ci si fanno le coccole attorno al focolare. รˆ piuttosto la metafora di un regno indiviso, e il salmo esprime il desiderio della riunificazione del regno del Nord e del Sud, con Gerusalemme capitale del regno unificatoยป (A. Berlin, ยซOn the Interpretation of Psalm 133ยป, in E.R. Follis [ed], Directions in Biblical Hebrew Poetry, Continuum Inernational Publishing Group, Sheffield 1987, 141-148). Gli studiosi infatti sono orientati a leggere il salmo come postesilico, e quindi composto a seguito della tragedia nazionale che ha diviso Israele e Giuda, ha diviso le tribรน, ha diviso i fratelli. Qualcuno ha letto proprio in questa chiave il parallelismo tra monte Ermon e monte Sion al v. 3: sono due monti, lโ€™uno al Nord, lโ€™altro al Sud, nei punti che simboleggiano le settentrionali e quelle meridionali. Il salmo pertanto puรฒ essere visto in chiave familiare, relazionale e spirituale, ma non si deve dimenticare la ricaduta che questo testo voleva avere nella macro-storia la storia โ€œpiรน grandeโ€, quella di un popolo e di una nazione.

In modo simile si puรฒ leggere lโ€™immagine dellโ€™olio della consacrazione. La sua bontร  forse non sta tanto nella sua qualitร  (lโ€™olio descritto in Es 29 e Lv 8 per la consacrazione dei sacerdoti), quanto piuttosto nella pervasivitร  di questo elemento. Non rimane solo sul capo, ma scende โ€“ come la rugiada dallโ€™Ermon scende verso Gerusalemme โ€“ fino a bagnare la veste, consacrando cosรฌ ogni parte del corpo, non solo il capo. Lโ€™idea che ne deriva รจ che lโ€™unitร  tra fratelli crea dinamicitร  e movimento. Si vuol dire anche che non ci si puรฒ fermare: per raggiungere lโ€™unificazione del Regno tutto deve scorrere, come la rugiada dallโ€™Ermon a Sion, come lโ€™olio dal capo alla barba, e dalla barba al vestito.

Lโ€™amore per il Regno unificato diventa cosรฌ lโ€™amore di un volto. La Terra della promessa assume infatti un aspetto antropomorfico, in un procedimento che รจ esattamente il contrario di quanto accade nel Cantico dei cantici. Lรฌ il corpo umano รจ descritto in termini geografici e topografici (come in Ct 4,4, ยซil tuo collo รจ come la torre di Davideโ€ฆยป o in Ct 7,5-6: ยซi tuoi occhi come le piscine di Chesbonโ€ฆ il tuo capo si erge come il Carmeloยป), qui invece รจ lโ€™intero paese ad essere raffigurato come il volto di un sacerdote, dallโ€™Ermon a Sion, cioรจ dal capo al resto del corpo. In questo modo, come tutta la Terra della promessa riceve la benedizione della rugiada che viene dal monte piรน alto, allo stesso modo il sacerdote riceve lโ€™unzione sul capo: ยซquesta terra non รจ solo unita, ma รจ anche santa; non รจ solo santa, รจ anche benedettaยป (A. Berlin). E tutto porta a Gerusalemme, dove finalmente si arresta il movimento. Il salmista ha raggiunto il suo obiettivo, quello di invocare lโ€™unitร  del regno e la benedizione di Dio per la sua futura ricostruita capitale.

Recentemente รจ stato aggiunto un successivo elemento che aiuta forse a comprendere ancor piรน la dinamica del pensiero del salmista. Sappiamo che i maestri dโ€™Israele hanno interpretato lโ€™idea dellโ€™abitare insieme dei fratelli non in senso astratto, o in relazione alle tribรน di Israele, ma con riferimento a Mosรจ e ad Aronne. Kathleen Rochester (ยซThe Missing Brother in Psalm 133ยป, The Expository Times 122 [2011] 1-3), in continuitร  con la lettura giudaica antica, si concentra sulla parte centrale del salmo e trova che, se il parallelismo tra le due vette del monte Ermon e del Sion รจ compiuto (i due monti sono espressamente citati), invece non lo รจ quello tra i fratelli protagonisti dellโ€™unzione sacerdotale. Si parla di Aronne e della sua unzione, ma Mosรจ, il fratello implicitamente richiamato nel salmo (perchรฉ lโ€™agente dellโ€™unzione), non รจ nominato. รˆ strano, infatti, che il fratello piรน prestigioso, quello che emerge nella tradizione biblica e giudaica come il grande rabbi e profeta, non sia citato proprio mentre compie quellโ€™unzione a cui si riferisce il testo. Mosรจ rappresenta quel fratello che deve essere cercato.

A guardar bene, poi, la scena dellโ€™unzione del sacerdote Aronne รจ inserita subito dopo il racconto del vitello dโ€™oro (Es 32), e dunque dopo il peccato di Aronne, proprio quando Mosรจ deve essersi sentito tradito dal fratello, nel momento piรน alto del suo compito, mentre doveva consegnare le tavole della Torร , e si era fidato di lui. Per questo Mosรจ pregherร  per Aronne, perchรฉ venga anchโ€™egli perdonato del suo grave peccato, come ricorda Mosรจ stesso: ยซAnche contro Aronne il Signore si era fortemente adirato, al punto di volerlo far perire. In quellโ€™occasione io pregai anche per Aronneยป (Dt 9,20). Certi del perdono di Dio, solo allora Mosรจ puรฒ annunciare la costruzione del Tabernacolo e dunque lโ€™istituzione che dovrร  adempierne il servizio, il sacerdozio. Se questo รจ vero, ne diviene che ยซallora, il momento dellโ€™unzione di Aronne non ha luogo in una situazione idillica, quando non vi รจ alcuna frizione tra i due fratelli. Piuttosto, avviene proprio quando la relazione tra loro รจ stata gravemente messa alla provaยป (K. Rochester). Proprio lโ€™atto dellโ€™unzione โ€“ grazie allโ€™olio che con la sua proprietร  pervasiva unisce โ€“ fa sรฌ che i due fratelli tornino a ยซstare insiemeยป, ยซcome lโ€™olio buono sul capoยป del nuovo sacerdote. I due fratelli, che erano separati, sono ora di nuovo uniti, e la benedizione divina fa sรฌ che lโ€™uno, anzichรฉ portare rancore allโ€™altro, lo valorizzi e gli conferisca un ruolo dโ€™onore.

Ci sembra di capire, da questa interpretazione, che la reintegrazione del fratello Aronne, nonostante il suo peccato, nellโ€™ordine sacerdotale, ha luogo proprio grazie al fratello Mosรจ che, in tal modo, compie un vero e concreto gesto che ha effetti pragmatici non solo sul sacerdozio aronnita (che da tale unzione prenderร  il nome), ma anzitutto nella relazione tra i due fratelli. Il Salmo 133 invita a cercare lโ€™unitร  โ€“ e dunque il fratello non nominato โ€“ non solo quando i fratelli vivono insieme, ma anche (o soprattutto) quando lโ€™unitร  รจ piรน difficile e compromessa, quando lo stare insieme รจ piรน arduo, magari per le ferite che ci si รจ inferti. รˆ in quella situazione che davvero si mostra la berakah โ€“ la benedizione โ€“ di Yhwh, che diventa vita, per sempre. Solo cosรฌ si potrร  rispondere a quella domanda originaria, che viene rivolta al primo figlio dellโ€™uomo, e ad ogni uomo, e che sempre risuona ancora ogni volta che vi sono due nati dallo stesso ventre materno: ยซDovโ€™รจ tuo fratello?ยป (cfr. Gen 4,9).

Gesรน parla di una situazione simile a quella di cui abbiamo letto nel Salmo 133 in un detto documentato solo nel discorso della montagna: ยซSe porti il tuo dono allโ€™altare e lรฌ ti ricordi che un tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lรฌ il tuo dono davanti allโ€™altare, e vai prima a riconciliarti con il tuo fratello, e poi torna e porta il tuo donoยป (Mt 5,23-24). Il contesto โ€“ analogamente a quello che รจ ritratto nella relazione tra Mosรจ e Aronne โ€“ descrive un conflitto nella comunitร  dei discepoli, di cui parlerร  piรน diffusamente Matteo in un apposito capitolo del suo vangelo (Mt 18). Il peccato del fratello contro un fratello, a cui sembra alludere il testo matteano, infatti, secondo la tradizione giudaica, non riguarda solamente Dio, ma anche colui che รจ stato offeso: per questo, prima di presentare unโ€™offerta religiosa, รจ necessario recarsi dal fratello per provare a riconciliarsi. Questa prassi รจ testimoniata non solo nella tradizione cristiana antica a cui si rifร  lโ€™evangelista, ma anche in quella giudaica, allorquando, per esempio, si dice che nel giorno dellโ€™espiazione (cfr. Lv 23,26-32) vengono rimessi i peccati commessi dal popolo di Israele contro Dio, mentre quelli contro il prossimo devono essere rimessi da coloro contro cui sono stati compiuti, e ai quali ci si deve rivolgere per implorare il perdono nei giorni precedenti a quello dellโ€™espiazione (Mishnร , Yoma 8,9). La soluzione al conflitto tra fratelli, di cui Gesรน parla, รจ quella di andare e avvicinarsi al fratello, come Mosรจ รจ andato verso Aronne per perdonarlo.

  1. Il fratello che uccide il fratello

Se il Salmo 133 esorta a cercare o ricostruire la comunione fraterna attraverso il perdono, รจ perchรฉ il salmista sa bene quanto sia difficile vivere (โ€œsopravvivereโ€, addirittura, per quanto stiamo per dire) tra fratelli. La prima volta che nella Bibbia si racconta una storia che li riguarda, infatti, questa ha come esito un fratricidio. Ed essendo il racconto di Gen 4,1-16 la prima delle storie di fratelli, essa si puรฒ ben definire, con Luis Alonso Schรถkel, un โ€œracconto esemplareโ€, o anche โ€œparadigmaticoโ€ (cf. Dovโ€™รจ tuo fratello? Pagine di fraternitร  nel libro della Genesi, Paideia, Brescia 1987). In esso lโ€™attenzione del narratore si concentra su due figli e sulla loro tragica e breve relazione: sono ยซuna coppia archetipa di fratelliยป, e ciรฒ si nota anche semplicemente dal fatto che la parola che dice la loro relazione, โ€œfratelloโ€, appunto, ritorna per ben sette volte nellโ€™arco del brano Gen 4,1-16. Ciรฒ non implica, necessariamente, che tutte le storie di fratelli devono avere lโ€™esito che ha avuto quella di Caino e Abele, ma, dato che il modo in cui essi sono ritratti nella loro relazione ha qualcosa da dire al lettore di ogni tempo, in fondo, possono arrivare anche a quello.

A guardar bene, tante sono le storie di fratricidi nelle culture antiche (per queste basterร  ricordare Romolo e Remo) come quelle della Bibbia. Se non dobbiamo dimenticare (come si dirร  piรน avanti) che nel libro della Genesi anche Esaรน aveva deciso di uccidere il fratello Giacobbe, e i fratelli di Giuseppe cercheranno di fare la stessa cosa nei confronti di lui, รจ a riguardo dei racconti che narrano di un periodo alquanto delicato della storia di Israele (il passaggio dalle anfizionie tribali alla monarchia, in cui รจ ambientato il libro dei Giudici) che vengono narrate maggiormente storie fratricide. Tra coloro che commettono fratricidio emerge la figura Abimรจlec figlio di Gedeone, che uccise i suoi settanta fratelli (ma si tratta con tutta probabilitร  di una esagerazione) per prendere il potere (Gdc 9,5). Dopo di lui, Assalonne uccise il fratello maggiore Amnon, figlio di Davide (2Samuele 13,23-39), e un altro figlio di Davide, Salomone, inaugurerร  il proprio regno uccidendo il fratello Adonia, maggiore di lui (1Re 2,24-25). La conclusione di parte di questi racconti, come qualcuno ha notato, รจ che la successione del potere รจ segnata dallโ€™eliminazione dei primogeniti. Comincia ad emergere giร  a questo punto โ€“ addirittura anche attraverso la violenza perpetrata contro il fratello โ€“ quel principio teologico che viene ยซespresso con un linguaggio politico: Dio non agisce secondo gli schemi umani, ma sceglie sempre i piรน deboli, quelli scartati. Nei casi di ereditร , la scelta non cade mai sul primogenito, ma sugli altri fratelliยป (C. Balzaretti, I libri dei Re, Cittร  Nuova, Roma 2002). Ma non dobbiamo dimenticare che questo processo puรฒ prender lโ€™avvio โ€“ e anche a favore della stessa dinastia davidica โ€“ perchรฉ viene usata la violenza contro il fratello, violenza che in nessun modo รจ giustificata o avallata da Dio.

Forse รจ per questo che la prima volta che nella Bibbia si trova la parola โ€œpeccatoโ€, non รจ nel racconto dei progenitori Adamo ed Eva. ยซAnche se Adamo e Eva hanno ambedue chiaramente disobbedito a Dio, e pagato le conseguenze della loro disobbedienza con lโ€™esilio dalla loro casa nel giardino, il loro mangiare il frutto proibito non รจ mai descritto in Genesi come peccato. รˆ solo nella storia di Caino e Abele che il peccato fa la sua comparsa, e solo in relazione a Caino. Caino รจ il primo uomo condannato per un atto definito come peccatoยป (J. Byron, Cain and Abel in Text and Tradition. Jewish and Christian Interpretations of the First Sibling Rivarly, Brill, Leiden 2011). Anzi, a guardar bene, anche la morte, nel racconto genesiaco, sembra entrare nel mondo grazie a Caino, e non a causa di Adamo. Proprio per il fatto che, nonostante aver mangiato del frutto dellโ€™albero proibito, Adamo continui a vivere (fino a novecentotrentโ€™anni; cfr. Gen 5,5), mentre, al contrario, a causa del peccato di Caino, muore il fratello Abele, quello di Caino รจ stato visto come il prototipo di ogni peccato. Un filosofo ebreo della diaspora, Filone (I sec. d.C.), ad esempio, non considera affatto quella di Adamo come la colpa che i cristiani chiameranno โ€œoriginaleโ€: la sua separazione da Dio viene vista come involontaria, mentre, al contrario, รจ chiaro che fu Caino a scegliere di allontanarsi volontariamente dalla presenza di Dio. La colpa di Caino, per il filosofo ebreo, รจ piรน grande di quella di Adamo.

Giulio Michelini โ€“ Perugia, 24 gennaio 2020 Lectio sul Salmo 133

Tratto e adattato da: G. Michelini โ€“ G. Gillini โ€“ M. Zattoni, Fraternitร  ferite dalla Genesi ai vangeli, San Paolo, Cinisello Balsamo (MI) 2016.

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